Best of del cinema internazionale nel 2023: i migliori film usciti nelle sale

Barbie e Oppenheimer hanno sbancato al botteghino, ma anche altre produzioni straniere ci hanno convinto per qualità della narrazioni, messa in scena, recitazione, regia. Qui le nostre scelte

A fine anno è tempo di fare qualche bilancio cinematografico. Quali sono i migliori film internazionali del 2023 che sono arrivati nelle sale italiane? A livello di box office non ci sono dubbi: Barbie di Greta Gerwig e Oppenheimer di Christopher Nolan non conoscono rivali. Guardando però alla qualità delle narrazioni, di sceneggiatura, regia, recitazione e messa in scena, sono ben altri i titoli da citare: film che per un motivo o per un altro hanno destato l’attenzione di pubblico e stampa, affrontando da protagonisti festival ed eventi. Procediamo per ordine di uscita, da gennaio a dicembre 2023: ecco le nostre scelte.

1 / 10

Close

2 / 10

Babylon

3 / 10

Decision to Leave

4 / 10

Gli spiriti dell’isola

5 / 10

Tàr

6 / 10

Barbie

7 / 10

Oppenheimer

8 / 10

Killers of the Flower Moon

9 / 10

Anatomia di una caduta

10 / 10

Foglie al vento

Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2022, Close è un film prezioso. Racconta l’adolescenza, la ricerca e la scoperta di sé, le sfide di questa età e gli imprevisti terribili che possono verificarsi in qualsiasi momento. Alla regia c’è il belga Lukas Dhont, classe 1991, che riguardo l’età dei suoi personaggi e il momento che ha scelto di raccontare ha dichiarato: “Un’arena incredibilmente ricca e complessa, dalle molte sfaccettature, che io voglio svelare e mostrare”. Interpreti magnetici sono Eden Dambrine, Gustav De Waele e Emilie Dequenne. In breve: Léo e Rémy, 13 anni, sono amici da sempre, fino a quando un evento impensabile li separa. Léo allora si avvicina a Sophie, la madre di Rémi, per cercare di capire.

Close
Close

Babylon è un film purtroppo sottovalutato, e parecchio. È ambientato nella scintillante Hollywood negli Anni ’20 e ha per protagonisti Margot Robbie e Brad Pitt in due ruoli vulnerabili e potenti al tempo stesso. Scritta e diretta da Damien Chazelle, la vicenda segue un ambizioso cast di personaggi – una superstar del cinema muto, una giovane starlette, un dirigente di produzione, un talentuoso musicista e un affascinante performer di successo – che si sforzano di rimanere in cima alla scena della prima Hollywood e di mantenere la loro rilevanza in un momento in cui l’industria cinematografica sta cambiando, durante il passaggio dal muto al sonoro. Il film di Chazelle è da un lato un atto d’amore verso il cinema e dall’altro un insaziabile e avventuroso viaggio negli inferi, quelli perversi dell’essere umano e dello showbiz.

Babylon
Babylon

Park Chan-wook, un nome una garanzia. È lui che firma la regia – consacrata al Festival di Cannes 2022 – di Decision to Leave. Mentre indaga sulla morte di un uomo precipitato misteriosamente dalla montagna, il detective Hae Jun incontra la sfuggente Seo-rae, giovane vedova della vittima, che non sembra essere sconvolta per la scomparsa del marito e che, proprio per questo, diventa subito la principale sospettata dell’omicidio. Colpevole o innocente? Malinconica e misteriosa, la donna riesce a destare l’interesse del detective e accende in lui una passione dirompente, che lo porterà a mettere in pericolo la sua professione. Il film è un thriller dal tocco noir che riesce a coniugare il respiro dei grandi classici con la freschezza del cinema contemporaneo. Una detective story ricca di colpi di scena che intreccia i suoi fili con il melodramma romantico, portando sul grande schermo un mistero, che è al tempo stesso sentimentale e d’azione.

Decision to Leave
Decision to Leave

Ambientato su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, Gli Spiriti dell’Isola segue due amici di lunga data, Pádraic (il candidato ai premi Oscar e BAFTA Colin Farrell) e Colm (il candidato ai premi Oscar e BAFTA Brendan Gleeson), che si trovano in una situazione di stallo quando Colm mette inaspettatamente fine alla loro amicizia. Pádraic, scioccato da questa decisione, non si rassegna e tenta di ricucire il rapporto, aiutato dalla sorella Siobhán (la candidata all’Oscar e vincitrice del BAFTA Kerry Condon) e da un giovane e problematico abitante dell’isola, Dominic (il candidato all’Oscar e vincitore del BAFTA Barry Keoghan). Ma i ripetuti sforzi di Pádraic non fanno altro che rafforzare la determinazione dell’ex amico, e quando Colm lancia un ultimatum disperato gli eventi precipitano rapidamente con conseguenze scioccanti. A firmare regia e sceneggiatura è Martin McDonagh.

Gli spiriti dell'isola
Gli spiriti dell’isola

Lydia Tàr è una delle più grandi direttrici e compositrici viventi e la prima donna diventata direttrice capo della Filarmonica di Berlino. Non si tratta, però, di una storia vera, ma di una invenzione di pura fantasia. Bellissima, travolgente, perfida. Il regista Todd Field dirige Cate Blanchett in una delle migliori prove di tutta la sua carriera, che le è valsa anche la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia 2022, dove il film Tár ha debuttato. “Il copione è stato scritto per un’artista: Cate Blanchett. Se avesse rifiutato, il film non avrebbe mai visto la luce. I cinefili, gli appassionati e il pubblico in generale non ne saranno sorpresi. Dopotutto, Blanchett è una maestra assoluta. Mentre giravamo il film, l’abilità sovrumana e la verosimiglianza di Cate sono stati qualcosa di veramente sbalorditivo da vedere. Ha avuto un effetto positivo su di tutti. Il privilegio di collaborare con un’artista di questo calibro è qualcosa di impossibile da descrivere adeguatamente. Sotto ogni punto di vista, questo è il film di Cate”. Parola di Todd Field.

Tàr
Tàr

Greta Gerwig con Barbie ha sicuramente fatto la storia: ha spaccato il pubblico, diviso la critica, raggiunto numeri da capogiro – finalmente – per una regista. E forse anche per questo è stata scelta a presiedere la giuria del Festival di Cannes 2024, notizia che ha commentato così: “Adoro i film: adoro farli, adoro andare in sala, adoro parlarne. Per un cinefilo, Cannes è sempre stata l’apice di quello che può essere il linguaggio universale del cinema. Trovarmi in un luogo di vulnerabilità, in una sala buia piena di sconosciuti, a guardare un film nuovo di zecca è per me il posto preferito dove stare”. Mentre su Barbie ha detto in passato: “Onestamente abbiamo passato un sacco di tempo a rimuginare su come avremmo potuto impostare la storia: cosa volevamo raccontare? Come affrontiamo proprio la cosa in generale? Voglio dire, Barbie è stata inventata nel 1959 ed esiste ancora, ha cambiato aspetto così tante volte. A mia madre Barbie non piaceva, quindi avevo ben presente queste cose, il fatto che fosse un’icona controversa. E allora invece di respingere tutto questo abbiamo deciso in un certo senso di correre incontro a queste complicazioni, a tutte le cose che potevano essere spinose. Ci siamo detti: partiamo proprio da lì”.

Barbie
Barbie

Il fisico J Robert Oppenheimer lavora con una squadra di scienziati durante il Progetto Manhattan, che porta allo sviluppo della bomba atomica. È questo il racconto cinematografico che ha sfidato Barbie nell’estate 2023 e che si è posizionato come film incredibile anche per merito del suo grandissimo regista Christopher Nolan. Il film, basato sulla biografia Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica di Kai Bird e Martin J. Sherwin, non è in alcun modo un classico biopic ma un monito contro la politicizzazione della scienza, come più spesso ribadito dal regista, lo stesso che in un’intervista ha raccontato il perché ha scelto questa storia: “L’uomo mi ha sempre affascinato, con tutti i suoi interessi e crisi di coscienza. C’è anche la storia della sua famiglia, con un padre ebreo tedesco emigrato negli Usa, e una madre esperta d’arte, americana, ma anche innamorata di Parigi”.

Oppenheimer
Oppenheimer

Il nuovo film di Martin Scorsese in Europa ha fatto centro, in Italia in particolar modo! Killers of the Flower Moon, uno dei titoli che negli ultimi mesi non ha potuto beneficiare della promozione da parte del cast per via dello sciopero in corso a Hollywood, è tratto da una storia realmente accaduta. Si tratta di un epico western noir che racconta la la complicata relazione fra Ernest Burkhart (Leonardo Di Caprio) e Mollie Kyle (Lily Gladstone), in cui un sentimento di vero amore si intreccia a un vile tradimento. All’inizio del XX secolo la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage, che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi. L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio. Il film, fra i cui interpreti figurano Robert De Niro e Jesse Plemons, è stato scritto da Scorsese insieme a Eric Roth, ispirandosi al best seller omonimo di David Grann.

Killers of the Flower Moon
Killers of the Flower Moon

Vincitore della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, Anatomia di una caduta ha trionfato anche agli European Film Awards con ben cinque riconoscimenti: Miglior film, Miglior regia (Justine Triet), Miglior attrice (Sandra Hüller), Miglior sceneggiatura (Justine Triet, Arthur Harari), Miglior montaggio (Laurent Sénéchal). Sandra è una scrittrice che vive con il marito Samuel e il figlio non vedente Daniel in un remoto chalet di montagna sulle Alpi francesi. Quando Samuel muore in circostanze misteriose, Sandra viene accusata di omicidio e il processo mette a nudo la relazione tumultuosa che aveva con il marito, nonché la sua personalità ambigua. Le cose si complicano quando anche il giovane figlio arriva al banco dei testimoni. “La mia intenzione era quella girare un film che raccontasse la caduta di una coppia. La discesa fisica ed emotiva di un corpo diventa il simbolo del declino della storia d’amore dei due protagonisti. Questa coppia ha un figlio che scopre la natura burrascosa della relazione tra i genitori durante un processo, in cui viene esaminato ogni aspetto del loro passato. Più il processo va avanti, più il dubbio si insinua nel ragazzo, che prima aveva una completa fiducia nella madre: questo segna una svolta cruciale nella sua vita”. Parola di Justine Triet.

Anatomia di una caduta
Anatomia di una caduta

Foglie al vento è un film sbalorditivo. Diretto da Aki Kaurismäki, è un racconto di amore, speranza e rispetto. Un film con cui il regista omaggia i suoi riferimenti cinematografici e quindi Bresson, Ozu e Chaplin. Due persone sole (Alma Pöysti e Jussi Vatanen) si incontrano per caso una notte a Helsinki. È l’ultima occasione per trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita. Il percorso è però intralciato dall’alcolismo di lui, dai numeri di telefono persi, dal non conoscere nomi o indirizzi reciproci e dalla tendenza generale della vita a porre ostacoli a chi cerca la propria felicità. In Foglie al vento – girato ad Helsinki – si trovano vari riferimenti ad altri film come I morti non muoiono di Jim Jarmusch, Breve incontro di David Lean e Luci della ribalta di Charlie Chaplin.

Foglie al vento
Foglie al vento
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Babylon

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Decision to Leave

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Gli spiriti dell’isola

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Oppenheimer

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Anatomia di una caduta

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Foglie al vento

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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