A Milano la mostra-tributo ad Hayao Miyazaki con le locandine d’autore dei suoi film

I film del geniale regista giapponese sono protagonisti della rassegna che inaugura alla Soggettiva Gallery. Intanto nelle sale italiane esce “Il ragazzo e l’airone”, ultima prova di Miyazaki

Una mostra su Miyazaki non è una mostra di Miyazaki, è vero, ma è pur sempre un’occasione valida per ripercorrere la produzione del geniale regista giapponese. Autore di perle dell’animazione contemporanea e co-fondatore del mitico Studio Ghibli, l’artista di Tokyo è al centro di una mostra collettiva che ne racconta la poetica e i capolavori, chiamando a raccolta una manciata di artisti scelti per reinterpretare in chiave personale le locandine dei suoi più grandi successi.
Succede a Milano, nelle sale di Soggettiva Gallery, il nuovo spazio espositivo che coniuga cinema, arte, design ed editoria, esponendo poster “alternativi” dei titoli più importanti della storia del grande schermo.

Le locandine d’autore dei film di Miyazaki

E proprio gli “alternative movie poster” – locandine cinematografiche “alternative” alle originali, “reinterpretate attraverso trasformazioni grafiche o rielaborazioni espressive soggettive” – sono il filo conduttore della rassegna in programma a partire dal prossimo 3 gennaio 2024. Protagonista del percorso espositivo è appunto Hayao Miyazaki, celebrato in occasione dell’uscita del suo nuovo film Il ragazzo e l’airone (atteso nelle sale italiane dal 1° gennaio 2024 e distribuito da Lucky Red).
Curata da Alberto Bozzoli e Raoul Simoni, i due fondatori della galleria, e intitolata Il mio vicino Miyazaki e l’Oriente, la mostra presenta decine di opere grafiche e illustrazioni ispirate alle pellicole più iconiche della produzione del regista. Si passa da La città incantata (enorme successo commerciale con più di 400 milioni di dollari incassati nel mondo, rivisto tramite gli sgargianti toni di blu, rosso e azzurro del belga Mainger o nella versione metafisica dell’architetto americano Bailey Race) a Ponyo sulla scogliera (rappresentato dal caleidoscopio e vorticoso lavoro di Chris Koeler).

Le Nevralgie Costanti. Il mio vicino Totoro
Le Nevralgie Costanti. Il mio vicino Totoro

Le opere in mostra alla Soggettiva Gallery

Altri lavori in mostra sono quelli di Zi Xu dedicati alla Principessa Mononoke (proiettato per la prima volta in Giappone nel 1997) e dell’incisore Dan Grissom (sua la rivisitazione del film cult Il castello errante di Howl).
Poteva infine mancare un episodio del tragitto espositivo in omaggio a Il mio vicino Totoro, forse il titolo più rappresentativo del folto “catalogo” dell’artista? L’adorabile spirito buono creato da Miyazaki nel 1988 è al centro in ben due versioni: quella dettagliatissima di Jordan Bolton, dedicata agli “oggetti di scena”, e quella de Le Nevralgie Costanti, che propone in esclusiva per Soggettiva Gallery una dolce e iridescente rappresentazione del pittoresco animale.

“Il ragazzo e l’airone” di Hayao Miyazaki

In chiusura il prossimo 11 febbraio, e ampliata nel corso delle settimane con ulteriori opere e approfondimenti dedicati all’Oriente in senso lato, la mostra si inserisce nell’ambito delle attività legate all’uscita nelle sale italiane del film Il ragazzo e l’airone, ultima fatica dello Studio Ghibli, firmata proprio da Miyazaki.
Forte del formidabile successo di pubblico riscosso in Giappone nonostante l’assenza di una vera e propria campagna pubblicitaria (una scelta che non ha impedito alla pellicola di segnare il miglior debutto di un’opera dello Studio Ghibli dai tempi de La città incantata con oltre 2 miliardi di yen di incasso e 1,3 milioni di spettatori nei primi quattro giorni di programmazione), il film – il cui titolo originale è Kimitachi wa dō ikiruka – è ambientato in Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale. Protagonista dell’opera è un adolescente di nome Mahito, la cui madre è morta in un incendio e il cui padre lavora in una fabbrica che costruisce aeroplani da guerra (entrambi i temi, l’assenza della figura materna e la presenza di rimandi al mondo aereo, sono delle costanti nelle opere dell’animatore). Trasferitosi in campagna insieme alla famiglia, il ragazzo incontra un airone parlante, che gli aprirà le porte di un mondo segreto e fantastico.

Alex Urso

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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