I capolavori dell’arte citati ne “Il ragazzo e l’airone”, il nuovo film di Hayao Miyazaki
“Il ragazzo e l'airone”, il nuovo film di Miyazaki, è pieno di riferimenti al mondo dell'arte e alle opere dei maestri del passato. Ne abbiamo trovati alcuni. Aiutateci a scovarne altri...
Forse non è così sbagliato vedere ne Il ragazzo e l’airone il testamento ultimo di Hayao Miyazaki (Tokyo, 1941). Il futuro del maestro dell’animazione giapponese è certamente pieno di domande irrisolte; domande che peraltro persistono da anni, alla luce dei molteplici addii già annunciati (e poi smentiti) dall’artista: Miyazaki lascerà lo Studio Ghibli passando il testimone al nipote, erede della sua straordinaria produzione? La sua carriera di regista è davvero giunta al termine? Oppure continuerà a produrre film nonostante l’età avanzata (83 anni compiuti lo scorso 5 gennaio)? Ciò che è certo è che la pellicola in questione (campione di incassi anche in Italia in questa prima parte dell’anno) pullula di citazioni e simbolismi che rimandano ai temi cardine della ricerca del maestro, oltre a buona parte dei film che punteggiano la sua carriera; in altre parole, Il ragazzo e l’airone salta all’occhio come la summa del percorso umano e professionale di Miya-san, l’apoteosi perfetta del suo stile di lavoro; un aspetto che spinge il pubblico e i suoi fan a intendere l’opera come il capitolo conclusivo della sua impareggiabile carriera.
Il significato spirituale de “Il ragazzo e l’airone”
Protagonista della pellicola (premiata di recente anche con un Golden Globe) è l’adolescente di nome Mahito, la cui madre è morta in un incendio e il cui padre lavora in una fabbrica che costruisce aeroplani da guerra (entrambi i temi, l’assenza della figura materna e la presenza di rimandi al mondo aereo, sono delle costanti nelle opere dell’animatore). Trasferitosi in campagna insieme alla famiglia, il ragazzo incontra un airone parlante, che gli aprirà le porte di un mondo segreto e fantastico. Varcando la soglia di questo universo parallelo, popolato da parrocchetti carnivori, da palazzi che rischiano di sgretolarsi e da un plotone di esserini bianchi e paffuti chiamati Wara Wara, il giovane protagonista farà esperienza del percorso di morte e rinascita delle anime. Una delle scene conclusive, nella quale la madre ormai defunta sussurra al figlio di averlo scelto e di aver scelto quel progetto di vita, prima ancora di venire al mondo, è un esempio delicatissimo e potente della visione animista del regista: ogni anima, incarnandosi, non fa che porre in atto un destino già tracciato; un destino che, in potenza, è già presente, e che la nascita dell’individuo non fa che reificare e vivificare. D’altronde il tema della spiritualità nei film dello Studio Ghibli è qualcosa di impercettibile e costante; e quest’opera calca in maniera ancora più spinta sulla sfera del divino, ponendo lo spettatore di fronte a una serie di interrogativi sulla propria esistenza.
Le citazioni artistiche ne “Il ragazzo e l’airone”
Ma c’è un altro aspetto che, come mai prima d’ora, è emerso in maniera così pulsante nelle opere del maestro, ed è il frequente richiamo a opere d’arte legate alla tradizione passata, per lo più occidentale. Il ragazzo e l’airone nasconde una miriade di riferimenti a dipinti e opere filmiche appartenenti al nostro immaginario collettivo. Si tratta di capolavori che, ora in maniera palese ora in maniera più sottile, vengono inseriti nelle scene rendendo l’opera un grande tributo agli stili e agli artisti che maggiormente hanno influenzato la poetica di Miyazaki. Abbiamo selezionato le citazioni che, a nostro avviso, sono più lampanti.
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