Il legame tra l’architetto Carlo Scarpa e il Giappone in un documentario
Carlo Scarpa è al centro del documentario "Il Padiglione sull'acqua" di Stefano Croci e Silvia Siberini, proiettato al MAXXI di Roma. Il trailer
La figura dell’architetto veneziano Carlo Scarpa (1906, Venezia – 1978, Sendai) è fortemente legata al Giappone. Non solo qui perse la vita a causa di una caduta dalle scale, ma si ispirò molto alla cultura del Paese orientale.
Ad approfondire questo legame è il documentario di Stefano Croci e Silvia Siberini dal titolo “Il Padiglione sull’Acqua” presentato, tra gli altri, al Biografilm Festival e all’Architecture Film Festival Rotterdam.
Il lungometraggio è stato inoltre proiettato il 22 gennaio all’interno dell’auditorium del Museo MAXXI di Roma.
Carlo Scarpa e il Giappone
Come ricorda Luigi Prestinenza Puglisi, nel ritratto che ha delineato su Artribune di Carlo Scarpa, la sua vocazione per l’arte lo faceva affermare: “Noi a differenza di pittori e scultori non possiamo fare ciò che vogliamo”, ma nonostante ciò, progettava in barba a tempi e costi della committenza. Il fine ultimo dell’architettura di Scarpa era infatti la bellezza.
Proprio attorno alla domanda sul senso della bellezza, la genialità del veneziano si lega alle impressioni suggerite dal filosofo giapponese Ryosuke Ōhashi, da lui profondamente ammirato. Scarpa si recò in Giappone nel 1969 e poi nel 1978, ma mantenne anche a distanza un forte legame con il Paese, la sua cultura e filosofia.
Basti pensare alla sua spasmodica ricerca di armonia e perfezione, la cura negli aspetti artigianali dei suoi progetti, o la ferma volontà nel realizzare opere in grado di riconnettere l’uomo alla natura circostante.
Il documentario “Il Padiglione sull’Acqua”
I registi Stefano Croci e Silvia Siberini avevano già indagato questo aspetto nella vita di Scarpa, con un breve documentario sperimentale dal titolo “La pietà del vento”. Anche qui narravano il rapporto tra la poesia di Matsuo Bashō e l’architettura di Scarpa, partendo dalla singolare coincidenza che vede il 28 novembre data di morte di entrambi.
Con Il Padiglione sull’Acqua viene approfondito la particolare connessione tra l’architetto italiano e il poeta giapponese. Gli stessi registi spiegano: “Abbiamo voluto raccontare le opere dell’architetto veneziano, non solo per l’alto valore artistico che rappresentano, ma anche per la natura della sua figura, quale emblema di un incontro unico tra tradizione e modernità, tra Oriente e Occidente. Scarpa stesso amava definirsi: «Bizantino nel cuore, un europeo che salpa per l’Oriente»”.
Sullo schermo, le magiche e inconfondibili architetture del protagonista, riprese su pellicola 16 mm, si alternano alle voci e testimonianze del figlio Tobia Scarpa, dagli allievi Guido Pietropoli, Giovanni Soccol e Guido Guidi, e dal ricercatore J.K. Mauro Pierconti.
Il titolo evocativo del film richiama il padiglione galleggiante progettato da Scarpa per la Tomba Brion di Treviso, dove volle essere sepolto, ma al tempo stesso la città di Venezia e i templi shintoisti, come anche il significato dello scorrere dell’acqua, del tempo e della vita.
Qui il calendario delle proiezioni de “Il Padiglione sull’acqua”
Roberta Pisa
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