L’Italia protagonista all’European Film Market 2024 di Berlino
L’edizione 2024 di uno dei più importanti eventi di mercato per l’industria cinematografica elegge l’Italia a Country in Focus. Un’opportunità di crescita per il nostro cinema
L’Italia è il Paese protagonista dell’European Film Market di Berlino (15-21 febbraio 2024), l’evento di mercato che si svolge in contemporanea alla Berlinale, tra i momenti più importanti per l’industria cinematografica e audiovisiva. Più che un traguardo, per l’Italia si tratta di un punto di partenza in un periodo storico molto particolare – e fatto di tante sfide – per il settore che riguarda la settima arte.
L’Italia è Country in Focus all’European Film Market
Da Berlino, infatti, inizia un percorso che si spera possa rendere veramente coeso il settore tutto a livello nazionale: “Il cinema è il biglietto da visita perfetto per il nostro Paese, da sempre associato alla cultura italiana, alla nostra eredità, grazie ai nostri grandi professionisti, non solo creativi, registi, attori, ma anche tutti coloro che lavorano in questa industria. Non è un caso che così tanti Premi Oscar nel tempo abbiano riconosciuto l’abilità e l’esperienza dei lavoratori della filiera”, sottolinea Armando Varricchio, Ambasciatore d’Italia in Germania. L’edizione 2024 dell’European Film Market è ora in pieno svolgimento, e l’entusiasmo è altissimo, soprattutto dal punto di vista politico.
Le tre linee di lavoro per valorizzare il cinema italiano
“Desidero ringraziare lo staff della Berlinale, Dennis Ruh e Jana Wolff, per il supporto e per aver eletto l’Italia, dopo diversi anni, Country in Focus dell’evento. Il processo ha richiesto molto lavoro e a maggior ragione sono molto felice di essere qui oggi”, spiega Roberto Stabile, Responsabile dei Progetti Speciali della DGCA del MiC presso Cinecittà. “In Italia stiamo lavorando duramente per portare il nostro cinema all’estero e per favorire ancora di più le co-produzioni. Il nostro lavoro si articola lungo tre linee principali: la prima è creare opportunità di co-produzioni in tutti i Festival e i Mercati internazionali, favorendo l’incontro tra produttori. La seconda linea consiste nel favorire la circolazione del prodotto audiovisivo italiano e, tramite il Film Distribution Fund, nel supportare economicamente i distributori stranieri che comprano i film italiani, dando loro 50mila euro per la distribuzione nei cinema e fino a 15mila euro per la distribuzione online. Infine, la terza linea d’azione consiste nel favorire chi viene a girare in Italia, non solo a Cinecittà, ma anche nelle nostre meravigliose regioni dove, oltre ai fondi statali, si sommano quelli regionali e dove possiamo contare sul supporto delle Film Commission locali”.
Il ruolo di Cinecittà. Oggi come (e meglio) degli Anni ‘60
“Siamo Country in Focus con tre anni di ritardo rispetto a quando avremmo dovuto esserlo, ma questa probabilmente si è rivelata un’opportunità”, commenta Nicola Maccanico, CEO Cinecittà. “La decisione fu presa quando il mercato italiano del cinema stava esplodendo nel panorama internazionale, ma proprio ora che tale posizione si è consolidata ha più senso puntare i riflettori sul nostro Paese. Il ruolo di Cinecittà è indicativo: negli ultimi tre anni abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma questo è stato possibile grazie ai trend del mercato in quel momento. Adesso l’Italia è in una situazione davvero particolare. Durante il boom di Cinecittà negli Anni ’60, avevamo grandi talent, grandi registi e produttori e numerosi buyer americani desiderosi di investire nel nostro Paese. Ora ci troviamo nella stessa posizione, ma con una differenza: il tax credit, che, insieme a tutta una serie di agevolazioni finanziarie, ha reso l’Italia molto competitiva sul mercato internazionale, aprendo un ventaglio di opportunità. Per il settore audiovisivo italiano, Cinecittà rappresenta le infrastrutture. Questo vale per le grandi produzioni italiane: abbiamo ospitato Stefano Sollima e l’ultimo film di Luca Guadagnino, Queer con Daniel Craig. Ora abbiamo davanti un forte mercato europeo di film arthouse e di qualità per il cinema. Siamo in grado ospitare grandi produzioni, senza rinunciare a nulla dal punto di vista creativo e delle infrastrutture”.
Margherita Bordino
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