Il mostruoso femminile secondo Lanthimos: una lettura femminista del film dell’anno Povere Creature!
L’interpretazione magistrale di Emma Stone in Povere Creature! “risuona” nel saggio Jude Ellison Sady Doyle “Il mostruoso femminile”. Ecco perché la donna, nella società patriarcale, “è un mostro”
La donna è sempre stata un mostro. La mostruosità femminile si insinua in ogni mito, dal più noto al meno conosciuto – scrive Jude Ellison Sady Doyle, giornalista statunitense e autore del saggio Il mostruoso femminile. Di fatto, nel mondo della cinematografia, la rappresentazione delle donne ha spesso assunto sfumature di mostri, una riflessione che risuona nel più recente lavoro del regista greco Yorgos Lanthimos, Povere Creature!. Basato sull’omonimo libro di Alasdair Gray del 1992, il film introduce Bella Baxter, interpretata magistralmente da Emma Stone, cui è valso il premio come miglior attrice ai Golden Globe. Bella Baxter, come in un moderno Frankenstein, viene sottoposta a un intervento straordinario da parte del chirurgo scienziato Godwin, che innesta un cervello di feto nel corpo di una donna adulta.
“Povere Creature!” di Yorgos Lanthimos. Bella Baxter e lo spazio delle donne nella società
Con l’intento di studiarne lo sviluppo, Godwin viene affiancato da uno dei suoi studenti di medicina, Max McCandles (interpretato da Ramy Youssef), e insieme raccolgono dati e misurano i progressi del candido “mostro” Bella. In un universo da favola e grottesco, visivamente sorprendente, Bella inizia a muovere i primi passi e a prendere confidenza con un corpo che non le si addice. Essere catapultata nel mondo con un corpo femminile adulto ma senza esperienza crea i presupposti per molti fraintendimenti, scene divertenti e grottesche ma anche riflessioni più profonde. Il personaggio di Bella, con la sua ingenuità e spontaneità, evidenzia contrasti e valori morali attribuiti alle donne, non solo nell’ambientazione vittoriana di Poor Things, ma anche a livello esistenziale. Attraverso le sue avventure articolate in sei capitoli, Bella destruttura e ridefinisce il ruolo femminile, sfidando i meccanismi patriarcali che lo influenzano.
“Povere Creature!” di Yorgos Lanthimos. Una riflessione sul femminile
Jude Ellison Sady Doyle, ne Il mostruoso femminile, sottolinea il patriarcato come un’egemonia culturale e morale che impone una struttura familiare predefinita. La vigilanza sul sesso e sulla riproduzione, secondo Doyle, è essenziale per far funzionare il patriarcato, ma la sua stessa natura incontrollabile rende questa egemonia insostenibile. In questa prospettiva, gli uomini, mentre erigevano il patriarcato, hanno creato mostri: figure distorte, ripugnanti, fameliche, raffigurazioni della maternità, del desiderio e della sessualità femminili, destinate a rimanere al di fuori del sistema patriarcale. Il sesso, la vigilanza, il pudore, la maternità sono tutti aspetti nei quali lo spettatore viene immerso e che vengono toccati in maniera intelligente e libera da Bella, in un percorso di formazione che la trasforma da “creatura” a “eroina”. In questo viaggio Bella scompone ciò che la rende mostro offrendo uno sguardo penetrante sui ruoli di genere e regalando a tutti noi un meraviglioso inno alla libertà.
Melissa Marchi
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