Il romanzo di Gabriel García Márquez “Cent’anni di solitudine” diventa una serie tv
Netflix ha presentato con orgoglio il trailer della nuova serie "Cent'anni di solitudine" ispirata al celebre romanzo di Gabriel García Márquez. Eccolo
“Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio”: queste sono le parole con cui comincia il romanzo Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez, le stesse con cui si apre il trailer della serie che Netflix dedicherà al capolavoro della letteratura contemporanea.
La serie tv ispirata a “Cent’anni di solitudine”
L’epopea familiare dei Buendía sarà narrata attraverso 16 episodi che ripercorreranno in tv passioni, sfide, destini e la solitudine che avvolse per cento anni il mitico villaggio di Macondo.
Realizzata con il supporto della stessa famiglia dello scrittore, la serie tv vede alla regia Alex García López e Laura Mora, che insieme dirigono un corposo cast, in cui figurano tra gli altri gli attori Claudio Cataño, Jerónimo Barón, Susana Morales, Ella Becerra.
La data di uscita di Cent’anni di solitudine è previsto per il prossimo 11 dicembre 2024 e sul sito della piattaforma streaming il trailer è accompagnato da una sintetica sinossi della serie drama: “Nel paese senza tempo di Macondo, sette generazioni della famiglia Buendía esplorano l’amore, l’oblio e l’impossibilità di sfuggire al passato… oltre che al proprio destino”.
Il capolavoro di Gabriel García Márquez
Pubblicato nel 1967, Cent’anni di solitudine è considerato il romanzo più rappresentativo di Gabriel García Márquez, tanto da valergli il Nobel per la letteratura nel 1982.
Esempio di realismo magico, il dramma di Márquez è incentrato sulla storia di sette generazioni della famiglia Buendía, nell’immaginaria cittadina di Macondo, nella Colombia caraibica: dalla fondazione del villaggio, alla vita in completo isolamento, fino alla sua distruzione.
La stesura del racconto è avvolta a sua volta nella leggenda: pare che Gabo avesse più volte tentato di scrivere una saga familaire, senza tuttavia trovare una modalità soddisfacente. Ebbe una sorta di illuminazione durante un viaggio verso Acapulco, mentre sulla strada era alla guida della sua auto con moglie e figli al seguito.
Trovò che il tono epico con cui la nonna gli raccontava le storie da bambino fosse quello più adatto e in appena diciotto mesi di isolamento diede vita al suo capolavoro, lasciando completamente all’amata Mercedes Barcha Prado le incombenze domestiche e familiari.
Roberta Pisa
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati