A Ferrara apre lo Spazio Antonioni. Ecco come sarà
Dentro quello che era il Padiglione d’Arte Contemporanea di Palazzo Massari sarà inaugurato, il giorno 1 giugno 2024, il museo dedicato al grande regista ferrarese. Con spezzoni di film, oggetti rari e un allestimento immersivo
È dedicato al “pittore dello schermo”, come lo definì Wim Wenders, il nuovo museo in apertura nell’ex Padiglione d’Arte Contemporanea di Palazzo Massari, a Ferrara: parliamo di Michelangelo Antonioni (Ferrara, 1912 – Roma, 2007), ampiamente riconosciuto come uno dei più influenti registi della storia italiana e internazionale. Il nascente Spazio Antonioni, in apertura il 31 maggio 2024, andrà a raccontare ad appassionati e non l’universo creativo del maestro, della sua capacità di radiografare le inquietudini del mondo contemporaneo e intessere rapporti con i grandi intellettuali che l’hanno ispirato.
A Ferrara apre lo Spazio Antonioni
“Spazio Antonioni presenta l’opera globale del cineasta secondo un percorso ritmato per accompagnare le scoperte del visitatore e offrire alle generazioni future un accesso semplice e sintetico a questa opera maggiore dell’arte moderna”, racconta il curatore del museo Dominique Païni, già direttore della Cinémathèque Française e del dipartimento culturale del Centre Pompidou. Il nuovo “museo vivo”, sviluppato dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e dalla Fondazione Ferrara Arte, nasce su input dell’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e in sinergia con la vedova del cineasta, Enrica Fico Antonioni. Che ha precisato come lo scopo del nuovo spazio sia quello di “creare un fulcro di attrazione per bearci, nutrirci e impegnarci ad omaggiare la bellezza la conoscenza e l’ispirazione che ci dona la grande Arte”.
Lo studio Alvisi Kirimoto ripensa l’ex Padiglione d’Arte Contemporanea di Palazzo Massari
Il nuovo spazio, anticipato qualche mese fa alla presentazione del programma culturale della città di Ferrara per il 2024, andrà a occupare i due piani dell’ex Padiglione d’Arte Contemporanea di Palazzo Massari, completamente ridisegnati dal prestigioso studio di architettura di Alvisi Kirimoto. Al piano terra il ritmo viene scandito da 5 set espositivi monolitici che, insieme alle due sale immersive dedicate alle proiezioni, raccontano le varie sezioni. L’ambiente andrà a evocare il celebre bianco e nero usato dal cineasta, in una climax cromatica in scala di grigi. Al primo piano, poi, una sorta di “esplosione spaziale” innescata da pannelli che traslano e ruotano permetterà di modulare la grande sala in base alle diverse necessità, da proiezioni a conferenze ad aule per workshop e mostre. “Abbiamo avuto l’opportunità di collaborare direttamente con Michelangelo Antonioni nel 2006, per l’allestimento delle sue opere pittoriche nella mostra ‘Il silenzio a colori’ al Tempio di Adriano di Roma. Per il maestro, il modo in cui si attaccava il quadro era importante quanto il quadro stesso, e questa devozione per il particolare come per l’insieme, per ciò che è di fronte e dietro la telecamera, è quello che abbiamo voluto tradurre in architettura”, ha spiegato l’architetto Massimo Alvisi.
Una casa fisica per l’Archivio Antonioni
Andando a vedere nello specifico cosa sarà esposto all’interno di questo rinnovato spazio, troviamo una selezione del colossale fondo da 47mila pezzi di oggetti e documenti dall’Archivio Antonioni, che il Comune di Ferrara ha acquisito direttamente dal regista e da Enrica Fico. Questo (recentemente studiato nei suoi dettagli) rappresenta la piena testimonianza dell’orizzonte estetico e intellettuale di Antonioni: parliamo di film, manifesti, sceneggiature originali, fotografie di scena, disegni e dipinti del cineasta, la sua biblioteca e la discoteca privata, i premi e il foltissimo epistolario scambiato con i protagonisti della cultura del secolo scorso. “La volontà, che era poi quella originaria pensata con lo stesso Antonioni e con Enrica Fico, è quella di farlo diventare patrimonio di tutti. Per questo Spazio Antonioni dev’essere un luogo vivo e vissuto, un ritorno “a casa” del regista e un punto di riferimento internazionale per studiosi, per appassionati e per chiunque voglia conoscere più da vicino questa importante figura del cinema, che ha sempre avuto con Ferrara un legame speciale”, ha sottolineato il sindaco ferrarese Alan Fabbri.
A fianco di questi manufatti, il museo ospiterà anche sequenze dei film del maestro e delle opere d’arte visiva che hanno ispirato il regista, da Morandi a de Pisis e Burri. Il percorso andrà quindi a mostrare, in ordine cronologico, le stagioni del cinema di Antonioni lungo il secondo Novecento, dal tramonto del neorealismo alla “trilogia della modernità”, dalle pellicole angloamericane – testimoni dell’esplosione della cultura pop e hippy – al ritorno alle origini e alla tradizione artistica italiana e ferrarese.
Giulia Giaume
Articolo aggiornato il 28 maggio 2024.
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