Al via una nuova edizione di Cinema Ritrovato: il festival nelle sale e nelle piazze di Bologna
Dal 22 al 30 giugno la Cineteca di Bologna rinnova l’appuntamento con il cinema d’autore per tutti, con un cartellone che comprende capolavori del passato e film sperimentali. Le proiezioni tra piazza Maggiore e il Modernissimo, e in molte altre sale cittadine
In un epoca in cui l’immagine è sempre più centrale, pur avendo perduto il suo spessore, la sua profondità, la sua capacità di fare storia, a Bologna ogni anno il cinema torna protagonista sui principali schermi della città. Anzi, forse dovremmo dire che è il credo nella visione collettiva a resistere, crescere e farsi indomabile epifania, grazie a una manifestazione dal nome sibillino Il Cinema Ritrovato.
Il festival del Cinema Ritrovato a Bologna
Un festival di sala e di piazza, promosso dalla Cineteca di Bologna, dedicato ai capolavori del passato, tanto quanto alle opere sperimentali, uscite dal vocabolario visivo della contemporaneità o semplicemente dimenticate. Dal 22 al 30 giugno 2024 avrà luogo la trentottesima edizione, tra piazza Maggiore e il Modernissimo, tornato a risplendere, e tutte le altre sale e arene comprese nel programma (Cinema Lumière, DAMSLab, Cervi, Cinema Europa, Arlecchino, Jolly, Arena Puccini e piazzetta Pasolini). Non mancheranno gli incontri e i momenti di approfondimento, che testimoniano la volontà di far uscire dalle aule universitarie i discorsi e le conversazioni sul cinema, per donarle a un pubblico internazionale di cinefili tanto quanto di curiosi.
Il cartellone di Cinema Ritrovato 2024
Con 480 titoli, tra lunghi, corti e scopitones, provenienti da 35 paesi, i quattro direttori artistici Cecilia Cenciarelli, Gian Luca Farinelli, Ehsan Khoshbakht, Mariann Lewinsky possono dirsi soddisfatti in partenza dell’edizione 2024. Si parla infatti di un festival che inizia ad acquisire delle dimensioni importanti, esclusivamente per le sue proiezioni, per il grande lavoro che sta dietro alla programmazione, per i restauri e per la capacità di trasformare una città, già crocevia di viaggi e turismi, nel tempio della settimana arte. Soprattutto quest’anno dove largo spazio è stato dato al cinema classico. Da non perdere le proiezioni in 70 mm di Sentieri selvaggi di John Ford e Intrigo internazionale di Alfred Hitchcock, e nella sezione Ritrovati e restaurati, l’anteprima italiana di Napoléon di Abel Gance e gli omaggi ad Anatole Litvak, Marlene Dietrich, Pietro Germi, Sergej Paradžanov, Delphine Seyrig, Kozaburo Yoshimura, Gustaf Molander.
Il valore della sala durante i festival di cinema
Dopo queste anticipazioni, una digressione sulle motivazioni della vitalità della sala nel contesto dei festival. Diversamente dalla quotidianità, la sala durante i festival riacquista la sua aura evenemenziale, grazie alle prime visioni, a quelle uniche e a quella particolare maratona che asseconda la nostra propensione umana all’ingordigia, capace di riempire l’intera giornata. Le ricadute sul territorio non sono da poco. Non solo per i cosiddetti turismi culturali ma anche per la dimensione extra-ordinaria di cui fanno esperienza i locals. Il trasformismo di Marlene Dietrich diventa allora emblematico per parlare di un’intera città che si ripensa in funzione delle immagini, concepite come rarità al di fuori dell’anestesia del quotidiano. Così sono i tre corti girati da un giovane Stanley Kubrick agli albori degli anni cinquanta, come la già citata prima parte di Napoléon di Abel Gance, frutto di un lavoro decennale della Cinémathèque française, oppure i restauri dei due cult di Wim Wenders: Paris, Texas e Buena Vista Social Club.
Carlotta Petracci
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