25 anni fa usciva Eyes Wide Shut. Tutte le volte che Stanley Kubrick cita l’arte nel film
La celebre pellicola diretta da Kubrick e interpretata da Tom Cruise e Nicole Kidman cela tante opere d’arte, spesso rivelatrici per l’interpretazione del film. Ecco quali sono
Tra le opere più enigmatiche di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut (1999) esplora la fenomenologia di un matrimonio felice sottoposto alla forza destabilizzante di gelosia e desiderio carnale. Il protagonista, il dottor Bill Harford (Tom Cruise), sconvolto delle fantasie di adulterio rivelategli dalla moglie Alice (Nicole Kidman, con cui era sposato anche nella realtà), si avventura in una New York crepuscolare in cerca di evasione.
Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. La trama
Dopo diversi incontri notturni, si imbuca a una festa in maschera dai contorni orgiastici dove viene tuttavia scoperto, mettendo a rischio il matrimonio e la sua stessa vita. Seguono eventi e morti inquietanti che lo portano a indagare sulla setta segreta in cui si è imbattuto. Tutto rimane fino alla fine avvolto nel mistero, ma sarà stato forse solo un brutto sogno?
Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. Tutti i riferimenti al mondo dell’arte
La narrazione labirintica di Eyes Wide Shut è caratterizzata da una componente simbolica e psicologica, condivisa con Doppio Sogno di Arthur Schnitzler (da cui è liberamente tratto), e tradotta dai riferimenti diretti o indiretti a opere d’arte inseriti nel film. Troviamo i primi due nella scena della festa di Natale dagli Ziegler. Vediamo Gli amori degli angeli (1822-1868), statua a tema amoroso di Giulio Bergonzoli, alla base delle scale dietro gli Harford quando salutano i proprietari di casa. Paula on Red di Christiane Kubrick (la moglie del regista) è appeso alla parete alle spalle di Mandy. Il nudo femminile replica la posa della donna, stesa su un divano senza vestiti in stato di incoscienza, ma anticipa anche l’immagine del suo corpo esanime nella successiva scena dell’obitorio. Si crea così un gioco di specchi che rinvia al tragico destino di Mandy, che si sacrificherà per riscattare Bill quando verrà scoperto dalla società segreta. Altri quadri d’ispirazione simbolista di Christiane sono presenti in casa Harford e rievocano l’ambientazione del libro nella Vienna fin-de-siècle; curiosamente, però, secondo alcuni richiamano anche l’arredo della residenza newyorkese dei Kubrick negli Anni Sessanta.
Arte, Eros e Thanatos in Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick
Una serie di riferimenti a tema amoroso scandisce poi Eyes Wide Shut, amplificandone l’apice erotico: la festa in maschera a Somerson. Nell’appartamento di una prostituta incotrata da Bill s’intravede una cartolina che riproduce uno dei Cherubini della Madonna Sistina (1513-14) di Raffaello Sanzio, angeli del Paradiso anche tradizionalmente associati a Cupido. Quando Bill entra nel Sonata Cafè, scorgiamo il sensuale Nu bleu IV (1952) di Henri Matisse. La scena dell’orgia è ispirata alle litografie pornografiche in L’Académie des Dames: ou Les Sept Etretiens galants d’Alosia di Nicolas Chorier. Infine, le riproduzioni di Astarte Syriaca (1877) di Dante Gabriel Rossetti e Ophelia (1894) di John William Waterhouse poste all’interno dello Sharky’s Cafè, dove Bill si rifugia da un inseguitore, riflettono l’aura sensuale e mistica degli eventi della notte prima. In questo modo, Kubrick edifica un complesso percorso figurativo e simbolico, tra Eros e Thanatos.
Sabrina Crivelli
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