Elizabeth Taylor racconta la sua storia in un nuovo documentario
"Elizabeth Taylor: The Lost Tapes" è il documentario che racconta la diva di Hollywood attraverso la sua voce, frutto di un'intervista registrata nel 1964. Ecco il trailer
Pagine e pagine di tabloid, rotocalchi, riviste patinate, fiumi di inchiostro e numerose pellicole hanno tentato di raccontare la mitica e inimitabile, Elizabeth Taylor (Londra 1932, Los Angeles 2011), meglio nota come Liz.
Stavolta però è lei stessa, a parole sue, a svelare i retroscena della sua vita sfavillante solo in apparenza: lo fa con il documentario Elizabeth Taylor: The Lost Tapes visibile il 3 agosto su HBO e disponibile per lo streaming su Max.
Il documentario “Elizabeth Taylor: The Lost Tapes”
Presente nella selezione ufficiale del Tribeca Film Festival 2024, il documentario Elizabeth Taylor: The Lost Tapes, diretto da Nanette Burstein, è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2024.
Nel 1964, al culmine della sua fama, Liz Taylor incontrò il giornalista Richard Meryman – lo stesso che intervistò Marilyn Monroe due giorni prima della sua morte – per un’intervista fiume: ne scaturirono 40 ore di registrazioni audio che, insieme all’archivio personale dell’attrice, da poco reso accessibile, fatto di foto personali, filmati amatoriali, interviste d’archivio e filmati di notizie, compongono un ritratto genuino e autentico di una delle più brillanti star di Hollywood, tra immagine pubblica e privata.
Tutto questo prezioso materiale è stato riordinato in Elizabeth Taylor: The Lost Tapes, accompagnato dalle clip che vedono l’attrice dagli occhi viola nei suoi film più famosi.
La vita sotto i riflettori di Liz Taylor
Figlia di un commerciante d’arte e di un’ex-attrice statunitensi, Elizabeth Taylor entrò sin da giovanissima nel mondo del cinema. La sua prima interpretazione risale al 1942, all’età di nove anni e la fama internazionale arrivò l’anno dopo, con il film Torna a casa, Lassie!.
La sua carrierà decollò sin da subito, tanto che per gli ingaggi milionari dell’epoca fu appellata come la bambina-prodigio. Nonostante il successo, la giovane Taylor tentò di lasciare il cinema per vivere una vita normale, ma fu duramente contrastata dalla madre che la spinse a proseguire tale strada. Il resto è storia.
Ben presto Elizabeth divenne un’icona, immortalata da artisti come Andy Warhol e rincorsa dai paparazzi, ma seppe prendere in mano il timone della sua vita, divenendo anche una grande attivista LGBTQ e combattendo contro la piaga dell’HIV. Del resto, come lei stessa rivela nel film: “C’è la persona che conosce la mia famiglia e c’è l’Elizabeth Taylor merce, una fatta di carne e ossa e l’altra di cellofan”.
Roberta Pisa
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