Giornate degli Autori 2024. I film che vedremo all’81esima Mostra del Cinema di Venezia

Film e autori per un’edizione all’insegna del sogno e della realtà: svelata la programmazione delle Giornate degli Autori di Venezia guidate dalla direttrice artistica Gaia Furrer. Con un unico film italiano in concorso

Tra sogno e realtà. Questo è il claim scelto per la 21esima edizione delle Giornate degli Autori, sezione indipendente promossa da ANAC e 100autori che si svolge come di consueto nell’ambito della 81. Mostra d’arte cinematografica di Venezia (in programma dal 28 agosto al 7 settembre 2024).

Giornate degli Autori a Venezia. Il manifesto dell’edizione 2024

A dare vita al manifesto di questa edizione è l’illustratrice e architetta Francesca Gastone. L’immagine raffigura una ragazza in bilico su una corda tesa nel nulla e sospesa su una vertiginosa metropoli contemporanea. A farle compagnia degli aironi in volo, il pensiero sospeso tra le nuvole e lo sguardo, interrogativo, rivolto all’osservatore. “La nuova immagine delle Giornate degli Autori è stata una sfida”, dice Francesca Gastone, “si porta dentro il mondo intero, con le sue contraddizioni e le sue ombre, ma anche il grande sommovimento di un cuore che disegna una nuova strada, tra paura ed emozione, e gli occhi verso ciò che ancora possiamo disegnare insieme. Grazie alla guida e alla capacità di visione delle persone che hanno percorso con me questa strada, tra confronto e fiducia. Per tutte le strade che ancora potremo disegnare, che possano andare lontano”.

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Giornate degli Autori 2024. Un solo film italiano in concorso e il nuovo lavoro dei Fratelli Quay

Unico film italiano in concorso alle Giornate degli Autori è Taxi Monamour, quarto lungometraggio di Ciro De Caro, che dovrà “vedersela” con Alpha., terzo lungometraggio dell’olandese Jan-Willem Van Ewijk, Boomerang, raffinato esordio di Shahab Fotouhi, Selon Joy di Camille Lugan, To Kill a Mongolian Horse, esordio spettacolare e pittorico della regista mongola Jiang Xiaoxuan, Manas della brasiliana Marianna Brennand, Sugar Island della domenicana Johanné Gómez Terrero, The Antique di Rusudan Glurjidze, Super Happy Forever, terzo lungometraggio di Kohei Igarashi e dulcis in fundo Sanatorium Under The Sign Of The Hour Glass, nuovo e atteso lavoro dei geniali Fratelli Quay.

Giornate degli Autori 2024. Titoli e atmosfere della 21esima edizione

Oltre al concorso, le Giornate degli Autori, come sempre, sono abbastanza “movimentate” e questa volta il film fuori concorso della giornata di apertura è Coppia aperta quasi spalancata, documentario di Federica Di Giacomo, interpretato e prodotto da Chiara Francini, ispirato all’omonimo testo teatrale di Franca Rame e Dario Fo che Francini ha portato in scena per anni. Altri documentari presenti nella line-up sono: Alma del desierto di Monica Taboada Tapia, un on the road che segue il viaggio di Georgina, anziana donna transgender, che deve attraversare a piedi la penisola sabbiosa di Guajira per conquistare quello che vuole da quasi mezzo secolo; Peaches Goes Bananas in cui Marie Losier riprende l’iconica cantante e perfomer femminista Peaches nel corso di quattordici anni di amicizia; Possibility of Paradise di Mladen Kovačevi, un viaggio alla ricerca dell’Eden; e Soudan, souviens-toi in cui la regista Hind Meddeb ricostruisce meticolosamente i frammenti della guerra in corso in Sudan e le voci resilienti dei giovani che lottano contro le forze dell’oppressione. Sarà presentato anche Kora, corto della regista Cláudia Varejão, vincitrice delle Giornate nel 2022, manifesto contro le guerre e la discriminazione delle donne. Infine, il film di chiusura è Basileia di Isabella Torre, storia di uomini a caccia di tesori e di luoghi che li custodiscono con l’aiuto di Ninfe eteree pronte a scatenarsi contro i profanatori; il film è musicato da Andrea De Sica e montato da Jonas Carpignano.

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Le Giornate degli Autori rivolgono sempre più attenzione al reale

L’attenzione alle vite di persone che avanzano su un ipotetico filo sottile e fragile che attraversa il tumulto del mondo. L’ostinata tenacia dell’esistenza quotidiana mentre tutto intorno implode. Il coraggio di non rinunciare alla propria vita così come la si vuole condurre. La leggerezza calviniana come risposta al dramma di un mondo in fiamme”, scrive Gaia Furrer, direttrice artistica delle Giornate degli Autori. “Sono questi i temi che più di altri attraversano la selezione della ventunesima edizione delle Giornate degli Autori e che l’immagine di quest’anno restituisce con forza evocativa”. E aggiunge: “le protagoniste e i protagonisti dei nostri film sono spesso creature in bilico che camminano su un filo, talvolta per raggiungere la parte opposta o per lasciarsi alle spalle qualcosa, o perché dall’alto – fuori dal tempo e dallo spazio – le cose assumono prospettive differenti”.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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