“Rare Objects”. Com’è il terzo film da regista di Katie Holmes
L’attrice, divenuta famosa per la sua partecipazione a Dawson’s Creek, è stata in Italia, al Filming Italy Sardegna Festival, dove ha accompagnato il suo film ambientato in parte in un negozio di antiquariato
In quanti sanno che l’attrice Katie Holmes, la Joey Potter di Dawson’s Creek, è anche una regista? Lo scorso anno è uscito nelle sale cinematografiche americane il suo terzo film, Rare Objects, presentato in Italia alla settima edizione del Filming Italy Sardegna Festival. “Storie dal passato, oggetti dal passato, pezzi di noi stessi dal passato che possono essere usati di nuovo, onorati di nuovo. Penso che questo film parli soprattutto di amicizia e si tratta anche di celebrare storie di altre persone trovate attraverso gli oggetti antichi”, ha commentato Holmes sul suo ultimo lavoro.
Katie Holmes, da attrice a regista
E ha aggiunto, sul lavoro da regista: “Mi incuriosisce provare nuove strade, mi piace l’idea di lavorare in squadra, con giovani e vecchi talenti. Mi aiuta anche a capire meglio gli attori, di cosa hanno bisogno. È una sfida quotidiana con me stessa mettere insieme i pezzi per realizzare un film”.
“Rare Objects”: dagli anni ‘30 ai giorni nostri
Katie Holmes ha trovato la sua dimensione lontana dal vero e proprio showbiz di Hollywood e ormai da tempo si dedica a lavori indipendenti tra il cinema e l’Off Broadway. Rare Objects è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Kathleen Tessaro, ambientato però durante la Grande Depressione degli anni ’30. Per il film, Holmes ha scelto invece un contesto decisamente attuale come la New York dei giorni nostri, e in un’intervista all’internazionale Screen Rant la regista, anche parte del cast, ha rivelato di avere adorato moltissimo il romanzo e di aver scelto di cambiare le messa in scena del periodo storico per ricondurre la storia ancor più vicina a noi: “Ho amato la storia, ho incontrato Kathleen e lei ha capito che per fare un buon film non bisogna necessariamente che sia esattamente come il romanzo. Sono due forme diverse di arte ed è stato molto liberatorio. Per capire come realizzare il film, ho imparato sempre di più sulla storia del romanzo e anche su cosa volevo davvero concentrarmi. Ovvero quei temi che riguardano il viaggio di Benita (interpretata da Julia Mayorga), il suo rapporto con la madre, l’amicizia con Diana e il suo processo di guarigione dal trauma. Anche l’introduzione a questo mondo a cui non era abituata, lavorare nel negozio di antiquariato e lavorare con i personaggi di Alan e Derek. È come se avesse incontrato un’altra parte di se stessa”.
Il valore di un oggetto rotto
Rare Objects segue le vicende di una giovane donna che cerca di ricostruire la propria vita mentre accetta un lavoro in un negozio di antiquariato. Lo scenografo del film, Michael Fitzgerald, ha raccontato di aver lavorato per diverso tempo insieme a Katie Holmes per trovare la migliore dimensione possibile dei personaggi attraverso le location, le illustrazioni, gli oggetti di scena e l’allestimento del set. “Al centro di Rare Objects c’è il concetto che ciò che è rotto in un oggetto o in un essere umano è in realtà ciò che lo rende più prezioso”, ha commentato Fitzgerald. Quello che è stato messo “in campo” riguarda: il vetro di Murano, i gioielli del Kent Shire, i sigari cubani, le maschere della Commedia dell’arte, vasi per ampolle, un romanzo di Tennyson, la scrivania della sorella di Mozart del XIX secolo, mobili rotti e antiche tazze da tè. Inoltre, il concetto dell’oggetto rotto, fortemente centrale nel racconto sia letterario che cinematografico, riguarda il tema della salute mentale, ormai da tempo sdoganato su piccolo e grande schermo.
Margherita Bordino
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