Settimana Internazionale della Critica. A Venezia una line-up che racconta il presente incerto che viviamo

In concorso un film italiano accanto ad altri sei titoli tutti incentrati sulle sfumature incerte del contemporaneo in occasione della SIC 39

Una finestra sul mondo”. Sono questo i nove film (di cui sette in concorso) che compongono il programma della SIC – Settimana Internazionale della Critica 39, che si svolge al Lido di Venezia tra il 28 agosto e il 6 settembre. A dirlo è la delegata generale e direttrice artistica, Beatrice Fiorentino. La line-up costruita riflette e si sofferma sul presente, sulla sua indeterminatezza e incertezza purtroppo globale. Un programma composto da cinema di genere e d’autore, film ricercati e altri che raccontano luoghi lontani.

Manifesto SIC39
Manifesto SIC39

SIC 39. Cosa vedremo in apertura e chiusura alla sic?

Libertà, uguaglianza, sorellanza: questo è Planet B il film d’apertura della SIC 39. Francia, 2039. Una notte, un gruppo di attivisti perseguitati dallo Stato scompare senza lasciare traccia. Julia Bombarth è una di loro. Al suo risveglio, si ritrova intrappolata in un mondo del tutto sconosciuto: il Pianeta B. Il film è definito da Beatrice Fiorentino come “fantascienza cyberpunk declinata al femminile che si interroga sui principi etici che governeranno le nostre vite”. In chiusura invece è previsto Little Jaffna, “cinema popolare dall’anima fiera”. Il quartiere parigino di “Little Jaffna” è il cuore pulsante di una vivace comunità Tamil, dove Michael, un giovane agente di polizia, viene incaricato di infiltrarsi in un gruppo criminale noto per le estorsioni e il riciclaggio di denaro a beneficio dei ribelli separatisti dello Sri-Lanka. Tuttavia, facendosi strada nel cuore dell’organizzazione, la sua lealtà sarà messa a dura prova, in una caccia senza quartiere a una delle gang meno conosciute e più potenti della capitale.

SIC 39. Anywhere anytime, l’unico film italiano in concorso

Un dramma sociale sincero, pieno di umanità e commozione”, sempre Beatrice Fiorentino, riguardo Anywhere Anytime, unico film italiano in concorso. Issa è un giovane immigrato clandestino che a Torino cerca di sopravvivere come può. Licenziato dal suo datore di lavoro, grazie a un amico inizia a fare il rider. Ma l’equilibrio appena conquistato crolla quando, durante una consegna, gli viene rubata la bicicletta appena comprata. Issa intraprende così un’odissea disperata per le strade della città per ritrovare la sua bici. Inoltre, l’Italia alle SIC c’è anche, e come di consueto ormai da qualche anno, con SIC@SIC Short Italian Cinema, 7 cortometraggi in prima mondiale che negli anni passati sono serviti a lanciare nell’universo cinematografico diversi nuovi e giovani autori.

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Sic2024, Planet B

SIC 39. L’artwork “aspettando la tempesta finale”

Significativo, per questa edizione, è anche l’artwork scelto (in cui prevalgono il blu scuro, quasi notte, e l’arancio fuoco) a firma di Emiliano Mammucari, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi. “Non è mai stato tanto difficile guardarsi indietro. Tre anni fa uscivamo da una pandemia spaventosa che ci aveva costretti tra le mura delle nostre abitazioni e tornavamo ad abbracciarci, a toccarci, a vivere di nuovo l’esperienza della sala cinematografica come qualcosa di importante perché condivisa”, commenta Mauro Uzzeo. “Abbiamo ribadito l’anno successivo la voglia di riprenderci tutto, di occupare spazi con sguardi sfidanti, orgogliosi, fieri del nostro essere creature in eterno movimento. Soltanto l’anno scorso, però, cercavamo già il ritorno a una dimensione più intima e personale. A una narrazione che partisse dal corpo e che al corpo tornasse, vedendolo come veicolo assoluto di codici e racconti”. E aggiunge: “Annichiliti da un mondo che sembra aver perso ogni umanità, senza alcuna certezza nel domani, ci sfaldiamo, perdiamo le nostre fattezze, disfacendoci in dubbi, paure e aria, in attesa della prossima tempesta che ci spazzerà via. Intorno a noi, strade prive di cartelli o indicazioni. Poca luce. Solo la consapevolezza che la natura resterà a guardare tutto quel che ci accadrà, sopravvivendoci”.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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