A Venezia Chiara Francini porta sul grande schermo il messaggio di Franca Rame
Un docufilm a firma di Federica Di Giacomo regala al pubblico una nuova fruizione del popolare spettacolo di Franca Rame e Dario Fo. Protagonista assoluta Chiara Francini che si mette in gioco non solo sul palco ma anche in dibattiti con le gente
Un documentario d’amore o meglio, un film schietto sull’amore. A essere schietta è la sua protagonista Chiara Francini, qui anche produttrice. Coppia aperta quasi spalancata, nelle sale con I Wonder Pictures, vede alla regia Federica Di Giacomo, autrice che alla Mostra del Cinema di Venezia ha fatto la storia con Liberami, un documentario che ha trionfato e attirato l’attenzione di tutti per il suo argomento, le possessioni e gli esorcismi. Qui la regista si cimenta in qualcosa di totalmente differente mettendosi anche al servizio di un’artista popolare amata tra teatro e tv. Coppia aperta quasi spalancata, tratto dall’omonimo spettacolo di Franca Rame e Dario Fo (un testo del 1983), è un film sul desiderio di felicità, presentato in apertura delle Giornate degli Autori, sezione autonoma della Mostra del Cinema di Venezia 2024 ed ora in sala.
Il teatro e il cinema insieme per raccontare le forme dell’amore
Il film è un’esplorazione sulle modalità e le forme dell’amore nel mondo contemporaneo, all’insegna del whatever works – basta che funzioni, attraversato dallo sguardo ironico e curioso della protagonista. “Ho voluto fare questo film perché metteva insieme quelli che sono i grandi amori della mia vita. Questo spettacolo teatrale, che porto in giro da quattro anni, vedo che suscita nel pubblico un forte dibattito”, puntualizza Chiara Francini. “Ho messo insieme teatro e cinema per raccontare questo grande messaggio di Franca Rame, donna potente, femminista profondamente monogama, che ha avuto la capacità di mostrare i buchi, gli spifferi, il dolore della sua coppia, della sua storia di donna”.
Non la semplice storia di una moglie e un marito
Il testo teatrale di Coppia aperta quasi spalancata racconta “di una donna disperata a cui il marito, per fare il proprio comodo, chiede di spalancare la coppia. Lei si devasta perché pensa di non valere niente se non si tiene accanto il marito e nel momento in cui invece comincia ad ascoltarsi, addirittura si innamora di un altro e la situazione si capovolge: il marito impazzisce perché comprende che la donna non è un pezzo di divano abbandonato, inamovibile nel salotto”, commenta Francini. Il film, come lo spettacolo, racconta questo. È una parabola che riguarda tutti gli esseri umani e in particolare le donne.
A Venezia un affresco sulla necessità di essere felici
“Un invito anche ad ascoltarsi, a prendere consapevolezza di sé, a capire quali sono i propri colori, quelle che sono le proprie forme. E ancora, ad avere contezza della diversità, che grazie a Dio, non è mai qualcosa di estraneo ma è sempre una parte costitutiva di noi stessi”. Coppia aperta quasi spalancata è un affresco delle modalità con le quali ognuno di noi cerca di agguantare la felicità: qualsiasi cosa, basta che funzioni. Un film che non si sottrae in nessun modo all’ironia e che può anche risultare irriverente e molto diretto, in cui le reazioni spontanee di Chiara Francini la fanno da padrone.
Margherita Bordino
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