Il Pinocchio animato di Roberto Catani è la storia di un burattino che non diventa bambino
Sarà presentato il 6 settembre a Venezia “Il burattino e la balena”, il nuovo corto animato di Roberto Catani. Una rivisitazione in chiave distopica del romanzo di Carlo Collodi
Quanti modi ci sono per raccontare una storia secolare come quella di Pinocchio? E come farla arrivare al cuore del pubblico nonostante le decine di pubblicazioni, trasposizioni cinematografiche e teatrali su questo grande classico della nostra letteratura?
A tentare di dare una risposta a queste domande è Roberto Catani, illustratore e animatore jesino tra i più influenti e premiati della scena nazionale. La sua nuova opera filmica è una rivisitazione del capolavoro di Carlo Collodi, qui interpretato in chiave distopica e per certi versi in antitesi rispetto agli assunti dell’opera originale.
“Il burattino e la balena” di Roberto Catani
Intitolato Il burattino e la balena, il film racconta infatti l’incontro/scontro tra il celebre bambino di legno e il mondo degli umani; un mondo popolato dall’omologazione, nel quale gli individui che circondano Pinocchio si confondono e perdono la loro riconoscibilità. Per analogia, anche il padre/creatore diventa un esempio da respingere, colui che compromette l’ingenuità dell’infanzia dandola in pasto a un sistema di corruzione dei sentimenti e crudeltà.
Ma al di là degli stravolgimenti narrativi della trama originale, ciò che più colpisce del cortometraggio di Catani è l’impresa tecnica e artistica alla base del film, composto da migliaia di singoli fotogrammi illustrati a mano, secondo i criteri dell’animazione tradizionale.
La tecnica utilizzata da Roberto Catani
Il burattino e la balena è infatti una lunghissima sequenza di disegni su foglio bianco, ognuno dei quali è realizzato con gesso, pastello, puntasecca e Oilbar (bastoncini a olio fatti per dipingere e disegnare direttamente su carta). Accompagnati dai suoni e dalle musiche di Enrico Ascoli, i disegni si susseguono, dando forma a un vortice di immagini che si incastrano come in una danza vorticosa, nel quale l’atmosfera da sogno del libro di Collodi lascia il posto ad ambientazioni labirintiche e tormentate.
Coprodotto da MIYU e Withstand, e realizzato con il sostegno di Regione Marche – Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission, Centre national du cinéma et de l’image animée e ARTE, Il burattino e la balena sarà presentato il 6 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia, nell’ambito della sezione Orizzonti.
Gli altri cortometraggi in concorso a Venezia
A concorrere per il premio per il Miglior cortometraggio ci saranno, insieme all’opera di Catani, altre dodici pellicole, la cui produzione vede coinvolti sedici diversi Paesi del mondo. Tra queste anche Shadows di Rand Beiruty, James di Andres Rodríguez, Moon Lake di Jeannie Sui Wonders e René va alla guerra di Mariachiara Pernisa, Luca Ferri e Morgan Menegazzo.
Alex Urso
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati