L’ambizione di Enrico Berlinguer raccontata nel film alla Festa del Cinema di Roma 2024 

Il festival, giunto alla sua 19esima edizione, apre con la pellicola del regista Andrea Segre dedicata al politico e militante sardo, tra i più amati di tutti i tempi. A vestire i suoi panni, un magistrale Elio Germano

Qualunque cosa succede nella vita bisogna andare avanti”, diceEnrico Berlinguer alla figlia Maria in una scena del film di Andrea Segre. Sono gli Anni Settanta e l’Italia ha il più grande partito comunista dell’epoca, almeno in Occidente. Il suo segretario è un uomo dedito alla politica. Lo è da sempre. Ed è talmente convinto dell’ideologia portata avanti dal partito che rappresenta (PCI), da essere un militante fiero e libero, praticamente da tutta la vita. Berlinguer. La grande ambizione, nelle sale dal 31 ottobre 2024 con Lucky Red, non è però il ritratto del suo protagonista come siamo soliti vedere al cinema. Questo film è ben altro. Non è un omaggio o una celebrazione ma il racconto di un preciso momento storico – il quinquennio tra il 1973 e il 1978 -, in cui Berlinguer, uomo e politico determinato, ha fatto tutto ciò che poteva per affermare un cambiamento sociale, culturale e democratico.

Berlinguer. La grande ambizione still 26 © Vivo film, Jolefilm, Tarantula, Agitprop
Berlinguer. La grande ambizione still 26 © Vivo film, Jolefilm, Tarantula, Agitprop

Il film Berlinguer. La grande ambizione alla Festa del Cinema di Roma 2024 

Nel film non c’è ovviamente solo Berlinguer. Ci sono tutti coloro che spesso sedevano al tavolo delle decisioni con lui. Personaggi che, seppur tutti in piccoli momenti, diventano chiave per rileggere e riscoprire il passato confrontandolo con l’oggi (o con la possibilità di un domani). Il ruolo del politico, interpretato da Elio Germano (Roma, 1980), spicca anche perchè a differenza di tutti gli altri è l’unico su cui si è fatto un lavoro preciso sul corpo, sull’adattamento fisico. “Credo molto nella comunicazione inconsapevole dei nostri corpi. Il corpo di Berlinguer, la sua prossemica involontaria, raccontava un senso di inadeguatezza, di fatica, e anche il peso della responsabilità. Il suo corpo raccontava qualcosa, e anche in quello è stato una fonte di ispirazione”, ha affermato l’attore romano. “Ho cercato di non caratterizzarlo troppo, di restituire solo qualche dettaglio di Berlinguer: quello su cui ho lavorato è la sua particolare prossemica, l’inadeguatezza, la fatica che mostrava il suo corpo, il peso della responsabilità verso gli altri e l’assoluta mancanza di attenzione verso l’esteriorità“.

Cast Berlinguer. La grande ambizione alla Festa del Cinema di Roma 2024
Cast Berlinguer. La grande ambizione alla Festa del Cinema di Roma 2024

Per la prima volta il cinema italiano racconta la storia di Enrico Berlinguer 

Avevo letto un libro di Piero Ruzzante sugli ultimi giorni di Berlinguer e lì mi è venuto in mente che era un’idea che avevo già in testa”, così parla il regista Andrea Segre. “Era incredibile che il cinema italiano non avesse ancora raccontato Berlinguer e quel terzo di italiani che hanno vissuto attorno al PCI”. E sul film che include anche molte immagini di repertorio – vero tesoro di questo racconto cinematografico, che forniscono maggiore dimensione e sincerità nella narrazione – ha sottolineato che “la sfida di riunire repertorio e messa in scena è stata da sempre un mio pallino, consapevole dei rischi di questa scelta. Ho sempre pensato che fosse un elemento molto potente di lavoro. A me piace molto questo dialogo. Il film che ci ha ispirato è Milk di Gus Van Sant, dove il repertorio è sia didascalico che poetico e subliminale”.

Berlinguer. La grande ambizione: tra passato e presente 

La storia, quella con la “S” maiuscola, lo racconta: Enrico Berlinguer, rappresentando il PCI e sfidando i dogmi della guerra fredda, di un mondo diviso in due, ha tentato, per diversi anni e insieme ai suoi collaboratori di andare al governo aprendo a una stagione di dialogo con Aldo Moro e la Democrazia Cristiana, e arrivando a un passo dal cambiare la storia. 

E nel film Berlinguer. La grande ambizioneil regista Andrea Segre (L’ordine delle cose e Welcome Venice) ha scelto di concentrarsi tanto sulla vita privata quanto su quella pubblica creando un raccordo funzionale nella narrazione dell’uomo e del politico. L’ambizione del film? Ricorda a tanti – e a chi non vissuto quel perioso storico – che c’è stato un momento in Italia in cui la democrazia era difesa con le unghie, con passione, lealtà, perseveranza, partecipazione da personaggi che, come Berlinguer, hanno portato avanti una dimensione romantica della politica che andava ben oltre il proprio schieramento.

Margherita Bordino 

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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