Smentite le cassandre: a Milano il cinema Odeon riaprirà (anche grazie alla Rinascente)
La vicina Rinascente si allarga nell'ex cinema con una beauty hall in apertura a maggio 2027. Che però comprenderà delle nuove sale di proiezione sotterranee: un nuovo esperimento per rendere i cinema indipendenti più sostenibili?
Quando si sono serrate per l’ultima volta le porte dell’Odeon di Milano, erano stati in molti ad aggiungere il suo nome al necrologio dei cinema storici che, chiudendo, andavano a impoverire irreparabilmente il panorama culturale indipendente italiano. È invece una strana rinascita quella che si prospetta per il maggio 2027, quando la vicina Rinascente aprirà al suo interno il nuovo Odeon Beauty Hall: 3mila metri quadri dedicati al mondo della cosmesi, con una parentesi cinefila che però sopravviverà nei sotterranei.
La Rinascente Beauty Hall
“Il Teatro Odeon è un luogo di grande importanza per i milanesi. Il nostro obiettivo è quello di far diventare questo luogo parte di un intero distretto dello shopping”, ha commentato la managing director di Rinascente Mariella Elia. La nuova Beauty Hall, aperta insieme ai developer Kryalos con un investimento di circa 50 milioni di euro, rientra infatti nel nuovo Rinascente-district del Duomo tra Via Santa Radegonda, Via Agnello e Corso Vittorio Emanuele, che comprenderà – oltre all’edificio principale – anche il Rinascente Annex, con una nuova suddivisione delle aree d’interesse e spazio per una sezione food, bar e ristorante.
Un nuovo cinema Odeon?
Teatro, poi mitica centrale termoelettrica, e dunque primo multisala della città nel 1986, l’Odeon è stato un tassello importante della vita culturale milanese, e la sua eventuale perdita lo scorso anno aveva lasciato un po’ di sgomento. La città può ora consolarsi, però, vista la conferma di un suo rinnovato utilizzo a cinema: nel piano interrato del centralissimo palazzo riapriranno infatti 4 (o 5) nuove sale per le proiezioni: “A oggi non abbiamo ancora definito operatore né offerta”, ha commentato l’Ad di Rinascente Pierluigi Cocchini, “ma ci auspichiamo di trovare un operatore di qualità che possa pianificare una programmazione per il maggior numero di fruitori”. Che questa sia la soluzione alternativa per mantenere il cinema attivo, con un modello che risulti più economicamente sostenibile?
La strana rinascita delle sale cinematografiche italiane
Con il successo di progetti di rinascita come quello dell’Anteo Palazzo del Cinema di Milano, del Barberini di Roma o del Modernissimo di Bologna, le voci che da più parte davano segnali di panico sul destino delle sale italiane – duemila chiuse in vent’anni – hanno un po’ rallentato, fino a lasciar pensare che davvero esista un futuro che non comporti il loro radicale superamento. Può capitare certo che, a volte, questi grandi cinema del recente passato non restino in piedi così come li ricordiamo, ma rientrino in nuovi progetti ibridi, come nel caso di quello (in grandissimo stile) della Giunti Odeon di Firenze. Beh, se questo è il modo in cui riusciranno a mantenere la loro funzione culturale di presidio, e superare le sfide del nuovo secolo, c’è ben poco da rammaricarsi.
Giulia Giaume
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