The Apprentice: al cinema un film ripercorre la carriera di Donald Trump
Tra le interpretazioni maschili più belle che vedrete sul grande schermo nel 2024 ci sono quelle di Sebastian Stan e Jeremy Strong. Diretti da Ali Abbasi, sono loro i protagonisti del film che racconta di come il giovane Trump si è imposto a New York e nel mondo
È maggio 2024 quando al Festival di Cannes, in Selezione Ufficiale, viene presentato il film di Ali Abbasi dal titolo The Apprentice – in sala il 17 ottobre con BIM Distribuzione – con nel cast Sebastian Stan, Jeremy Strong e Maria Bakalova.
Le premesse sul film The Apprentice
Questa premessa è importante per più di un motivo: il film racconta del giovane Donald Trump, la campagna elettorale USA non era ancora nel vivo del suo dibattito, forse nessuno si aspettava che un racconto cinematografico potesse mostrare la natura umana, assai disdicevole, di un uomo tanto potente.
Il film è una vera tragicommedia in cui non esiste un supereroe e non esiste un super cattivo. Al centro c’è un racconto cinematografico e biografico perfettamente convenzionale ma assai – e piacevolmente – cinico.
Realtà e finzione, satira e mistero, Ali Abbasi – nato a Teheran ma poi cresciuto tra Svezia e Danimarca – è uno dei giovani registi più preziosi del nostro tempo. Il suo talento è stato chiaro a tutti sia con Border che con Holy Spider. Con questo film, scritto con Gabriel Sherman, un giornalista politico americano, si pone verso un cinema molto più grande, popolare e ambizioso.
The Apprentice: di cosa parla il film
Siamo a New York e sono gli Anni ‘70. Davanti a noi un decennio di cambiamento, mutamento che si divide tra il dramma della bancarotta e l’eccessiva ricchezza. Il protagonista, con il suo ciuffo sempre perfetto, è determinato a uscire dall’ombra del potente padre e a farsi un nome nel settore immobiliare di Manhattan.
Si tratta dell’aspirante magnate Donald J. Trump agli inizi della sua carriera, nel momento in cui incontra l’uomo che diventerà una delle figure più importanti della sua vita: il faccendiere Roy Cohn. Quest’ultimo, controverso avvocato che aveva ottenuto le condanne per spionaggio contro Julius ed Ethel Rosenberg e aveva investigato sui sospetti comunisti insieme al senatore McCarthy, vedendo del potenziale in Trump, gli insegna come accumulare ricchezza e come ottenere il vero potere usando l’inganno, l’intimidazione e la manipolazione mediatica.
I protagonisti del film
“Ho iniziato a capire che dovevo iniziare a parlare con le labbra in modo diverso. Se parlo, mi muovo in avanti. Le consonanti costringono naturalmente le labbra ad andare in avanti”, ha dichiarato Sebastian Stan riguardo al lavoro di preparazione fatto per interpretare Trump. E il regista ha aggiunto: “Se avesse fatto il 10% in più, sarebbe diventata una parodia del Saturday Night Live. Se il 10% in meno, allora non avrebbe evocato quella persona. Ma il punto è che Sebastian si ispira molto alla realtà, alle ricerche”.
In The Apprentice, Sebastian Stan e Jeremy Strong sono giganteschi. Lo sono nel lavoro sul corpo, e non solo riguardo la mimica e le espressioni facciali. Sono due uomini che si fanno interpreti di un’era e di una relazione che porta dalle stelle alle stalle, che crea illusioni, che calpesta la dignità e che, anche se in modo univoco, è destinata a funzionare, a creare successo.
Strong, attore amatissimo per la serie cult Succession, ha commentato: “Questo film ha al suo interno un arco narrativo alla Midnight Cowboy. Lo considero una storia d’amore, in realtà. È una casta storia d’amore tra un insegnante e un allievo, due uomini dei quartieri che aspiravano alla Fifth Avenue”.
Margherita Bordino
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