Il nuovo film di Mark Cousins al Torino Film Festival è dedicato a una pittrice (e donna libera)

Il regista di “The story of film” e di “Marcia su Roma” ha girato un biopic poco convenzionale su una pittrice scozzese a lungo trascurata dalla critica, Wilhelmina Barns-Graham

A vent’anni dalla morte, Mark Cousins omaggia con un film dedicato alla sua vita e alla sua arte la pittrice scozzese Wilhelmina ‘Willie’ Barns-Graham (Saint-Andrews 1912-2004), esponente di spicco del gruppo modernista di Saint Ives. Il film, presentato in prima italiana al Torino Film Festival, ripercorre gli eventi che hanno influenzato l’opera di una prolifica artista accompagnata da un discreto successo negli Anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, ma poi in parte dimenticata dalla critica.

Un’infanzia segnata da un padre severo e la libertà trovata in Cornovaglia

A sudden glimpse to deeper thingsè il ritratto di una donna “outdoorsy”, come la definisce Mark Cousins, che amava vivere all’aria aperta, sinonimo di libertà, e che ha attraversato il Novecento vivendone tutte le problematiche, sia in campo artistico – la scelta prevalente dell’astrattismo – sia in campo sociale. Cousins sottolinea la difficoltà, anche per una donna appartenente a un’agiata classe sociale, di staccarsi dalla famiglia, dominata da un padre che usava il frustino a tavola. Una volta raggiunta la Cornovaglia, a Saint Ives, arrivano le fatiche per conquistare una posizione prominente in un gruppo di artisti che comprendeva anche altre figure femminili come Margaret Mellis, Barbara Hepworth, oltre ai nomi più noti di Ben Nicholson e Naum Gabo, che hanno influenzato i suoi primi lavori nel periodo trascorso nel sud dell’Inghilterra.

Avevo bisogno di fare questo film perché, nonostante il fatto che Willie fosse una signora benestante e io un ragazzo proveniente dalle classi popolari, ho la sua stessa ossessione per la forma e la matematica. Per tutta la vita ho avuto la sensazione di parlare una lingua straniera – la lingua della forma – che gli altri non capivano. Fin dall’adolescenza riuscivo a vedere la forma, la struttura cristallina, per esempio, di un film di Orson Welles, e ora ho lo stesso approccio nel mio lavoro” ha spiegato Cousins.

Un'immagine dal film A Sudden Glimpse of Deeper Things
Un’immagine dal film A Sudden Glimpse of Deeper Things

Una pittura caratterizzata dall’ossessione per la matematica

Tutta la prima parte del film affronta infatti quella che a Cousins appare come una “visione sinestetica” di Barns-Graham. Nei suoi quaderni, oggi conservati presso il Wilhelmina Barns-Graham Trust di Edimburgo, l’artista abbinava numeri e emozioni a diverse sfumature di colore. Una forma di neurodiversità che, secondo il regista, ha determinato la sua visione del mondo e l’ha condotta ad approfondire le peculiarità spirituali e matematiche dell’arte.

Una percezione della realtà che la accumuna – è una delle ipotesi del film – a un altro artista sinestetico, Leonardo da Vinci. È la voce stessa del regista irlandese ad accompagnarci in questo percorso interpretativo – secondo un modello narrativo già sperimentato con successo nella sua serie più famosa, The story of film alternandosi a quella di Tilda Swinton, spesso partner attiva nei progetti di Cousins, che legge brani dai diari di Willie Barns-Graham. A completare l’universo sonoro del film ci sono le musiche originali di Linda Buckley e brani tratti da opere di Samuel Barber e Richard Wagner.

L'escursione sul ghiacciaio a Grindenwald in A Sudden Glimpse of Deeper Things
L’escursione sul ghiacciaio a Grindenwald in A Sudden Glimpse of Deeper Things

L’escursione sul ghiacciaio svizzero: l’epifania di una nuova visione della realtà

Il film si concentra su un particolare evento nella vita della pittrice, destinato a cambiare totalmente il suo approccio alla pittura e a influenzare la sua arte per i decenni successivi. Nel 1949, invitata da amici di famiglia, l’artista allora trentasettenne intraprende un viaggio in Svizzera e, il 29 maggio, compie un’escursione su un ghiacciaio sopra Grindelwald. Siamo di fronte ai paesaggi più classici della pittura romantica ma, spiega Cousins nel film, “lo sguardo di Willie non si alza ad ammirare i picchi e il cielo, ma punta verso il basso, la profondità, indaga le forme del ghiaccio e delle rocce“. Appare allora chiaro il significato del titolo del film che è una frase estratta dai diari dell’artista. Mark Cousins ha voluto ritornare a Grindelwald, sui passi di Barns-Graham e rivivere i suoi stati d’animo. Drammaticamente, è la conclusione del film, il regista ha ritrovato il ghiaccio – così amato, dipinto e trasfigurato in innumerevoli tele dell’artista di Saint-Andrews – in arretramento di oltre due chilometri solo dagli Anni Settanta a oggi, probabilmente molti di più da quella lontana escursione del 1949.

Un'immagine di Wilhelmina Barns-Graham a cui è dedicato il film A Sudden Glimpse of Deeper Things
Un’immagine di Wilhelmina Barns-Graham a cui è dedicato il film A Sudden Glimpse of Deeper Things

Arte e cinema si incontrano creativamente nel film di Cousins

Con A sudden glimpse to deeper things, vincitore del primo premio al Karlovy Vary Film Festival e uscito nelle sale inglesi a ottobre, è la seconda volta che Cousins si cimenta nel ritratto di un artista, dopo The Eyes of Orson Welles (2018) il documentario dedicato all’opera pittorica e ai disegni del regista americano. La forma scelta è ancora una volta quella del film-saggio, utilizzando appieno le possibilità del montaggio, della ripartizione dello schermo per mostrare decine di opere di Willie Barns-Graham riprese appositamente in alta definizione.

È lo stesso regista a spiegare la cifra stilistica del suo nuovo film: “In A sudden glimpse of deeper things ho scelto di non inserire troppi commenti esterni. È una festa di immagini bellissime: i dipinti di Willie, i paesaggi delle Orcadi, delle Alpi, di Saint Ives, di Saint Andrews e dell’Italia, filmati in diversi formati”. L’arte diventa cinema e il cinema arte.

Dario Bragaglia

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Dario Bragaglia

Dario Bragaglia

Dario Bragaglia si è laureato con Gianni Rondolino in Storia e critica del cinema con una tesi sul rapporto fra Dashiell Hammett e Raymond Chandler e gli studios hollywoodiani. Dal 2000 al 2020 è stato Responsabile delle acquisizioni documentarie e…

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