A Milano muore Antonio Sancassani: il proprietario del celebre Cinema Mexico
Aveva 82 anni e da oltre 40 gestiva una delle poche sale d’essai della città conosciuta soprattutto per la programmazione del “Rocky Horror Picture Show” con cui il cinema si animava con spettatori travestiti come i personaggi del musical
“Ciao Antonio, se al Cinema Beltrade si respira un po’ di passione per il cinema è anche grazie a te che con la tua irruente e appassionata energia e il tuo Cinema Mexico ci hai spesso indicato la strada. Grazie per tutto da parte di tutte noi. Il cinema e le persone che lo amano oggi sono tristi”, è uno dei messaggi di cordoglio che si leggono sui social per la morte a 82 anni di Antonio Sancassani, proprietario da oltre 40 del Cinema Mexico a Milano. Questo, come il Beltrade, uno dei pochi cinema d’essai che sopravvivono in città.
Antonio Sancassani e il Cinema Mexico
Era il 1980 quando il cinema di Via Savona 57 viene rilevato da Sancassani che, per salvarlo dalla chiusura, sceglie di puntare sui musical e i film d’autore e indipendenti. Così, in poco tempo il Mexico diventa simbolo di resistenza e passione. In particolare, la sala diventa celebre soprattutto per la programmazione del Rocky Horror Picture Show, che ha animato tutti i venerdì sera per oltre quattro decenni. Con lo spettacolo, infatti, il cinema si animava con gli stessi spettatori vestiti come i protagonisti del musical, creando un vero e proprio rito collettivo.
Chi era Antonio Sancassani
Inoltre Sancassani ha sostenuto e scoperto numerosi registi indipendenti, come per esempio Giorgio Diritti con l’esordio del suo Il vento fa il suo giro, tanto che nel 2011 gli è stato conferito l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza del Comune di Milano mai destinata prima d’ora a un cinema. “Figura centrale della scena culturale milanese, ha dedicato la sua vita al cinema, trasformando il Mexico in un simbolo di resistenza e passione per la settima arte. Con il suo impegno e il suo amore per il cinema indipendente, ha regalato alla città uno spazio unico, dove ogni proiezione era un omaggio alla qualità e alla creatività. La comunità cinematografica e tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo ricordano con affetto la sua dedizione, il suo entusiasmo e il suo spirito visionario. La sua perdita lascia un vuoto profondo non solo a Milano, ma in tutti i cuori che ha toccato con la sua opera e la sua umanità”, scrive Domenico Dinoia, presidente della Federazione Italiana Cinema d’Essai.
Antonio Sancassani e la resistenza dei cinema d’essai
Ma Sancassani non si limitava a gestire il suo Mexico: “Per quanto la sala di via Savona fosse per lui casa e bastione, da ormai dieci anni era parte attiva nella gestione del Cinema Palestrina. Se oggi siamo dotati di una nuova cabina di proiezione, un nuovo schermo, nuove poltrone, una rampa di accesso per i diversamente abili, lo dobbiamo in grandissima parte a lui”, si legge sul profilo Facebook del Cinema Palestrina, in zona Loreto.
Caterina Angelucci
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