Taxi Driver, il film capolavoro di Martin Scorsese torna al cinema restaurato
A quasi 50 anni dalla sua uscita nelle sale, il famosissimo film di Martin Scorsese torna al cinema in una nuova versione restaurata. Magistralmente interpretato da Robert De Niro, Taxi Driver continua ancora oggi a essere un cult senza tempo. Ecco il trailer
Pietra miliare della storia del cinema, Taxi Driver non ha bisogno di troppe presentazioni. Grazie a una regia impeccabile, ai temi trattati, e soprattutto alla recitazione impressionante di Robert De Niro, il sesto lungometraggio di Martin Scorsese è entrato sin da subito nell’immaginario collettivo segnando non solo la carriera dei due cineasti, ma anche le generazioni future.
Restaurato in 4K e distribuito da Nexo Studios, il capolavoro di Scorsese del 1976 torna adesso nelle sale italiane per soli tre giorni: il 31 marzo, l’1 e il 2 aprile.
La trama di “Taxi Driver”
“Vengono fuori gli animali più strani la notte: puttane, sfruttatori, mendicanti, drogati, spacciatori di droga, ladri, scippatori. Un giorno o l’altro verrà un altro diluvio universale e ripulirà le strade una volta per sempre”. Con queste parole emblematiche (declamate nella versione italiana dalla voce di Ferruccio Amendola) facciamo la conoscenza del tassista Travis Bickle e del suo pensiero nei confronti della società.
Reduce dalla guerra del Vietnam, l’atipico personaggio si ritrova circondato da un’umanità alla deriva e afflitto tanto da stress post-traumatico quanto da delusioni politiche e amorose. Spinto da una vera e propria missione di giustizia e rivalsa sociale, il veterano farà la fortuita conoscenza di una prostituta minorenne che lo porterà a compiere un’azione tanto drastica quanto catartica: un gesto salvifico che lo trasformerà da anonimo disadattato a eroe collettivo.
Ambientato in una New York catturata spesso di notte, Taxi Driver restituisce con lucidità il ritratto disilluso di un Paese che, dopo gli scandali accumulati sotto la presidenza di Nixon, si ritrova a fare personalmente i conti con il brutale sgretolamento del cosiddetto sogno americano.

I premi e il cast del film di Scorsese
Vincitore nel 1976 della Palma d’oro al 29° Festival di Cannes, e candidato l’anno successivo a quattro premi Oscar (miglior film, miglior attore protagonista, miglior attrice non protagonista, migliore colonna sonora), Taxi Driver deve il suo successo anche a un cast eccezionale. Oltre a De Niro spiccano infatti Harvey Keitel, nel ruolo del protettore Matthew “Spot” Higgins, Cybill Shepherd, e una giovanissima Jodie Foster nei panni della baby-squillo Iris.
Complice la superba interpretazione di De Niro, in grado di descrivere meticolosamente i cambiamenti psicofisici di un soggetto così particolare (che raggiunge il culmine nell’indimenticabile monologo davanti allo specchio), la pellicola è diventata fin da subito un vero e proprio cult che ha segnato profondamente anche opere (cinematografiche e non) delle decadi successive.
Taxi Driver e la sua eredità
Da I Simpson a pellicole come L’Odio di Mathieu Kassovitz, o Joker di Todd Phillips, il personaggio di Travis Bickle ha influenzato tantissimo l’immaginario televisivo/cinematografico contemporaneo, e non solo.
Ad averne subito più di tutti il fascino è forse il regista franco argentino Gaspar Noé che in varie occasioni ha ammesso il suo amore nei confronti del film di Scorsese. Un’ammirazione totale esplicitamente dichiarata, per esempio, nel videoclip Thirst del musicista SebastiAn dove tutta la violenza repressa del protagonista viene annunciata semplicemente dal suo outfit alla Bickle (fatto di jeans stretti, giacchetta militare e occhiali da sole) nonché dalla riconoscibilissima cresta di capelli sul capo. Tutto il resto è storia.
Valerio Veneruso
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