Twiggy: il volto degli Anni ‘60 si svela in un documentario al cinema

Sadie Frost firma un documentario incentrato su una figura chiave della moda di oltre mezzo secolo fa: “Twiggy” debutterà nelle sale inglesi dal 7 marzo 2025. Il trailer

Grandi occhi da cerbiatto, fisico androgino e carattere da vendere: Twiggy non è stata solo una top model, ma ha incarnato lo Zeitgeist di un’epoca, quella delle contestazioni studentesche, delle rivendicazioni sull’emancipazione femminile, dei movimenti pacifisti, di Woodstock e dell’affermazione di una nuova libertà sessuale.

Ruota attorno a questa figura chiave il documentario di Sadie Frost che sarà visibile nei cinema inglesi dal prossimo 7 marzo.

Twiggy: il documentario che racconta la storia di un’icona

Presentato al London Film Festival, il documentario Twiggy esplora la carriera e la storia personale della celebre modella, che non ha mai voluto rispondere ai canoni di bellezza imposti all’epoca.

Per farlo la regista ha scelto di recuperare filmati d’archivio, commentati dalla stessa protagonista, e di coinvolgere altre voci che quegli anni li hanno vissuti sotto i riflettori o che ne sono stati profondamente influenzati. Tra questi Dustin Hoffman, Brooke Shields, Joanna Lumley, il marito Leigh Lawson, ma anche Erin O’Connor, Paul McCartney, Lulu, Poppy Delavigne, Pattie Boyd e Zandra Rhodes.

Un documentario che viaggia nel tempo

Prodotto dallo studio britannico Film Soho, il documentario Twiggy è stato realizzato con studi specializzati in produzione virtuale e del metaverso quali Disguise e Hadean. La regista Frost ha affermato: “Come regista mi sento onorata di poter utilizzare questa tecnologia innovativa per riportare Twiggy indietro al 1968!“.

Ricorrendo a tali innovazioni la Twiggy di oggi dialoga con quella di sessant’anni fa, innescando uno sbalzo temporale che aiuta a ricostruire il personaggio pubblico e ad indagare il punto di vista intimo della protagonista.

L’approccio rivoluzionario di Twiggy alla moda

Scoperta ad appena 16 anni da Justin de Villeneuve, che ne diviene compagno e manager, Lesley Hornby viene lanciata nel mondo della moda con il soprannome di “Twiggy – stecchino” proprio per la sua magrezza adolescenziale. Dopo qualche anno, grazie al suo volto estremamente fotogenico, debutta anche al cinema e conquista le cover di riviste come Vogue, Elle, Tatler, Seventeen, Interview.

La sua figura diverrà iconica quando Mary Quant la scelse per lanciare la minigonna: la sua fisicità snella e sbarazzina rese il capo un vero e proprio simbolo di emancipazione femminile e non un mero strumento di seduzione.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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