Il regista e il compositore. 10 anni di “marzo berlinese” (I)

Il festival berlinese “Maerz Musik” festeggia la sua X edizione concentrandosi sulla correlazione tra suono e immagini in movimento. Quest’anno il direttore artistico del festival, Matthias Osterwold, ha posto l’accento sull’espansione pressoché illimitata di opzioni creative dell’inizio di questo secolo. Con un programma che incorpora sonorizzazioni di vecchi film, videoarte, una mini-rassegna cinematografica e oltre, fino alle più audaci sperimentazioni di audiovisual generativo.

Nella prima serata di Maerz Musik dedicata all’immagine assistiamo alla proiezione del film Pianomania di Robert Cibis e Lilian Franck. Il documentario ha come protagonista Stefan Knüpfer, un tecnico da concerti alle prese con le impossibili richieste dei pianisti più famosi, tra cui spicca la figura e soprattutto la maniacale ossessione per la perfezione del suono di Pierre-Laurent Aimard.
La serata prosegue ma il lavoro dell’israeliano Ran Slavin non convince per niente, colpa di una discutibile scelta curatoriale che prevede live cinema performance e video screening dello stesso progetto in successione e senza pausa. In pratica assistiamo a due versioni consecutive dello stesso lavoro. Peccato, ma in ogni caso Insomniac City Circles rende meglio sul web che proiettato sullo schermo del Babylon Mitte.

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Abel Gance - J’accuse - 1919

Il ciclo New Music to Old Films si apre con lo storico film di Abel Gance J’accuse del 1919, restaurato nel 2009. Un film epico e monumentale, una delle prime opere pacifiste nella storia del cinema e tecnicamente più innovative del suo tempo. Il film narra la storia di un triangolo amoroso durante la follia della guerra e, per questa occasione, Gary Lucas e il giovane compositore olandese Reza Namavar presentano una colonna sonora eseguita dall’Ensemble Caméléon e dallo stesso Lucas alla chitarra elettrica. Il film dura più di due ore e mezza e i musicisti, dotati di monitor preview e partitura, realizzano una traccia che segue e incoraggia la narrazione del film.

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Beat Streuli + Christoph Gallio - Road Works

A sorpresa, quest’anno Maerz Musik include tra le location lo storico club techno Berghain, dov’è di scena il live visual Road Works del sassofonista Christoph Gallio e del fotografo e videoartista Beat Streuli, una collaborazione attiva già dal 1980. Streuli è noto per i suoi ritratti di strada che documentano anonimi cittadini e, anche in questo lavoro a due schermi, la camera del videoartista si concentra da una parte sulla folla, spiandone i movimenti, sottolineando l’alienazione della vita urbana e facendo emergere le diversità, dall’altra su alcuni dettagli dello spazio pubblico presentati in successione.

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Lelele von Lotta Wennäkoski con Pia Freund (soprano) e Plus Ensemble

Ci spostiamo nello splendido spazio del Sophiensaele – ex-laboratorio artigiano del 1905, ora luogo di produzione per il teatro indipendente a Berlino – dove assistiamo alla prima tedesca di Lelele, una toccante collaborazione fra la compositrice Lotta Wennäkoski e la videoartista Elina Brotherus. Il monodramma ha come tema la questione della schiavitù sessuale di decine di migliaia di donne e bambini in Europa occidentale. Mentre il soprano Pia Freund intona un lamento esistenziale di esseri invisibili, il video dà volto a una di queste identità subissate dall’indifferenza e dalla solitudine. La scenografia di questo lavoro è essenziale, nei costumi dell’ensemble, nelle luci e nel video che non è invasivo ma che è parte stesso della composizione.

Valentina Scotti

www.berlinerfestspiele.de

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Valentina Scotti

Valentina Scotti

Valentina Besegher Scotti (Milano 1976) video artista, live video performer e graphic designer, vive e lavora a Berlino. Diplomata in tecniche di produzioni multimediali, focalizza la sua ricerca sulla narrazione del mondo reale attraverso la decontestualizzazione onirica dei suoi elementi,…

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