Speculazioni musicali. Col sorriso
Un cd che è anche un libro, e che libro. Mahler in versione marcia e jazz, ovvero come far scendere dal trono un compositore. Tre ore di musica per sette artisti in un unico prodotto. È la classifica stilata da “Octave Chronics”, la rubrica musicale di Vincenzo Santarcangelo.
#1 Hecker – “Speculative Solution” (Mego)
Metti il disco nel lettore, lo lasci partire e hai immediatamente la sensazione di trovarti “in a world where there can be no physics, but only a chronics, of things”. Poi ti accorgi che, oltre al cd, questo funereo cofanetto azzurrato contiene anche un booklet di 160 pagine: un vero e proprio libro, con saggi di Quentin Meillassoux, Elie Ayache e Robin Mackay. Realizzi allora di essere al cospetto di un oggetto che non è semplicemente una delle tante “Editions Mego”. E non stiamo facendo qui riferimento al packaging che, pure, è indovinatissimo, con tanto di biglie che collidono sui due fondali fluorescenti, quanto piuttosto una ricognizione completa su un nuovo modo di intendere la musica elettronica. Ossia, uno starting point obbligato.
www.editionsmego.com
#2 Franui – “Mahlerlieder” (col legno)
Li hanno definiti gli inventori del “cantato delle cose”. Impareggiabili nel trasfigurare la bellezza in carineria. Eppure, nonostante queste premesse, autori di una musica che funziona alla grande. Franui è la banda musicale tirolese capeggiata da Markus Rainer e Markus Kraler, ed è sostanzialmente un’Idra a undici teste che seleziona quattordici Lieder di Mahler – in passato la stessa sorte è toccata a Schubert e a Brahms – e li sfigura a suon di marcette sfatte, gypsy brass e jazz orchestrale. Cantano quando proprio non se ne può fare a meno e aggiornano la forma del Lied all’oggi con una grazia che nessuno, finora, aveva dimostrato di possedere.
www.col-legno.com
#3 “A Tasty Swarm of Small Signals” (störung)
Un dvd stipato con tre ore di audio a 24 bit di risoluzione, 90 micro-composizioni – 13 per ognuno dei 7 artisti coinvolti – a opera di James Webb, Lawrence English, Francisco López (che è anche il curatore dell’intero progetto), Asmus Tietchens, Louis Dufort, Alan Courtis e Zbigniew Karkowski. Microsuoni, registrazioni d’ambiente, frequenze più o meno addomesticabili su sfondo fisso di un’immagine differente per ognuno dei sette capitoli. Una discreta panoramica sullo stato dell’arte, che si fa apprezzare più per l’ampiezza del raggio geografico – l’eterogenea provenienza degli artisti coinvolti – che per gli effettivi risultati di contenuto.
www.storung.com
Vincenzo Santarcangelo
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #2
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