Il Riverbero in una stanza
Suona come una cattedrale, ma non siamo a Notre-Dame. È la camera riverberante di un istituto di misurazione acustica di Torino. Protagonista di un disco di colonne sonore e di un film musicale su una suite per canne d’organo soffiate, stanza percossa e voci umane. Il tutto a cura del collettivo di creativi MyBossWas.
Dietro una sigla si possono nascondere molte teste, molte professionalità, molti punti di vista. Ma il motore, la spinta, il collante che li unisce è unicamente l’idea ispiratrice di un progetto. Perché quando un’idea è forte, non esiste alcun individualismo che tenga, e tantomeno un capo. Questa è la filosofia di MyBossWas, studio torinese composto da registi, musicisti, grafici, fotografi, programmatori, artisti che, in soli due anni di attività, ha creato musiche e artwork per film e installazioni di Daniele Gaglianone, Gianluca e Massimiliano De Serio, Marzia Migliora, Andrea Parena & Babydoc Films, partecipando al Festival del cinema di Venezia, al Festival del Film di Locarno e a esposizioni al MAXXI di Roma, alla Biennale di Bordeaux, al Museo del Novecento di Milano.
Ora i ragazzi di MyBossWas ne hanno fatta un’altra: hanno trasformato la camera riverberante dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino in uno strumento musicale, composto da canne d’organo soffiate, pareti percosse e voci umane, e l’hanno letteralmente suonata. Ne sono usciti un film corto d’autore, Riverbero, e un disco, Interferenze, disponibile dal 10 maggio su iTunes, Amazon, Spotify, Deezer e anche in un artwork LP in tiratura limitata. Riverbero è stato girato all’interno di questo tempio torinese della misurazione, in piena Mirafiori Sud, e rappresenta l’esordio di un filone di cortometraggi in cui MyBossWas intende “disegnare l’astrazione di esperienze di vita di confine, inedite e sotterranee”.
Il risultato è condensato in 15 minuti, in cui si vede il lento avvicinarsi delle inquadrature al momento clou di tutto il video: il concerto di un coro di 13 elementi che intona musica sacra e la suona, con un organo ridotto ai minimi termini, tra le quattro pareti asimmetriche di questa stanza amplificatrice di suoni. “La camera riverberante”, spiega MyBossWas, “luogo estremo e sconosciuto, evoca un dirompente misticismo a chi vi entra, ma rappresenta un mero strumento di misura per chi indaga i confini della fisica acustica. La camera riverberante è, a nostra insaputa, un luogo di passaggio obbligato per la maggior parte degli oggetti che circondano il nostro quotidiano. Il film si basa sul dialogo tra l’elevazione estetica, quasi sacra, di una performance musicale inedita e non riproducibile all’interno della camera, e la totale freddezza matematica del suo ‘sacerdote’”.
Interferenze, invece, è la prima raccolta di musiche per immagini composte da Plus, firma sotto cui si cela il duo torinese di musicisti e produttori Minus&Plus, tra i cofondatori dell’entità MyBossWas. All’interno dell’album, oltre alla suite per camera riverberante, ci sono le musiche del reading Il corpo umano di Paolo Giordano, dei film Pietro e Ruggine di Daniele Gaglianone, di Sette opere di misericordia di Gianluca e Massimiliano De Serio, di Polvere di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller.
Claudia Giraud
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