Festival delle Nazioni. Quest’anno a Città di Castello arriva l’Armenia
La 47a edizione del Festival delle Nazioni di Città di Castello ha un programma assolutamente affascinante, grazie forse alla nazione a cui quest’anno è dedicato: l’Armenia.
Dal 27 agosto al 6 settembre Città di Castello si propone come palcoscenico per un articolato cartellone di eventi collaterali per conoscere le tante sfaccettature della ricca cultura armena: un viaggio musicale nella “terra delle pietre urlanti”, come è stata definita dal poeta russo Osip Mandel’štam, che vedrà protagonisti artisti d’eccezione.
“Con la scelta dell’Armenia torniamo fuori dai confini dell’Europa”, dichiara il presidente Giuliano Giubilei, “ma in un Paese che ha avuto nella sua storia tormentata rapporti fortissimi con il nostro continente”. Un Paese dove “c’è una tradizione musicale ricchissima”. “Questa terra”, afferma dal canto suo il direttore artistico Aldo Sisillo, “è stata per secoli strada di collegamento tra Oriente e Occidente; e la musica armena ne è la prova, contenendo stilemi che afferiscono alla cultura occidentale così come a quella del Medio Oriente”.
Nella serata inaugurale del festival, il palcoscenico tifernate ospiterà la compagine sinfonica armena più prestigiosa, l’Armenian Philharmonic Orchestra, guidata dal suo direttore musicale Eduard Topchjan. In programma il famoso concerto per violino e orchestra di Khačaturjan, che vedrà esibirsi Anush Nikoghosyan in qualità di solista, e due capisaldi della musica russa: Una notte sul Monte Calvo di Musorgskij e Shéhérazade di Rimskij-Korsakov.
Il duduk, il kamancha e gli altri strumenti tradizionali saranno protagonisti in Spirito d’Armenia (28 agosto), un percorso musicale al confine tra musica colta e popolare, che Jordi Savall porterà a Città di Castello con il suo ensemble Hespèrion XXI e con i musicisti armeni Aram Movsisyan, Georgi Minassyan e Haïg Sarikouyoumdjian.
Il Festival ospiterà Noa (29 agosto), la cantante israeliana di origini yemenite, da sempre attenta alle tematiche del genocidio e della diaspora armena. Nominata nel 2001 Artista per la pace, presenterà il suo ultimo album Love Medicine.
Grande attenzione anche quest’anno sarà rivolta al concerto del vincitore del Premio Alberto Burri per giovani interpreti della scorsa edizione: la giovane flautista Giulia Baracani (29 agosto) si esibirà con lo storico duo viola e pianoforte formato da Danilo Rossi e Stefano Bezziccheri. In programma anche Drawing in air by solo flute in prima assoluta di Vache Sharafyan, tra i più interessanti compositori contemporanei armeni, cui il Festival dedica un focus presentando quattro sue opere.
Prosegue l’impegno del festival nella valorizzazione della musica di oggi: due le commissioni assegnate quest’anno, che saranno eseguite in prima esecuzione assoluta nell’ambito di un progetto dedicato alla poesia italiana e armena. La musica di Filippo Fanò e la poesia di Alda Merini saranno messe a confronto con la composizione di Vache Sharafyan ispirata dalle parole dei poeti armeni Movses Khorenatsi e Yeghishe Charents. La regia dello spettacolo è di Cosimo Damiano Damato, mentre l’interpretazione è affidata all’Ensemble strumentale dell’Orchestra da Camera di Perugia e alla voce di Pamela Villoresi (31 agosto).
In occasione dei duecento anni della nascita di Adolphe Sax, l’inventore dell’omonimo strumento, I Virtuosi Italiani (1° settembre) e Federico Mondelci, nella doppia veste di direttore e solista, eseguiranno il Concerto di Glazunov e Hayr Soub per sassofono e archi di Makar Ekmalyan. In programma anche le Sei melodie di Padre Komitas, uno dei padri della cultura musicale armena.
Il sacro monte Ararat sarà protagonista dello spettacolo di musica e immagini animate – disegnate dall’artista russo Gosha – cui il virtuoso violinista armeno Ara Malikian darà vita per raccontare il viaggio di Marco Polo (2 settembre). Nel cast anche l’attore Flavio Albanese e il chitarrista Luis Gallo.
Aram Kerovpyan e la Chorale Akn (3 settembre), una delle formazioni più note nell’esecuzione e diffusione della musica liturgica armena, offriranno un suggestivo concerto con musiche di quello che è il repertorio più importante e antico della tradizione armena. Il concerto è realizzato in collaborazione con il Centro Studi e documentazione della cultura armena di Venezia.
Si conferma la collaborazione con il Teatro Lirico Sperimentale A. Belli di Spoleto (3 settembre), che quest’anno presenta alcuni dei vincitori del Concorso per cantanti lirici in un concerto di arie e brani vocali dal grande repertorio russo e armeno.
Voci dal silenzio, una sorta di “racconto musicale” sulle origini del Cristianesimo, è il nuovo progetto di Mario Brunello (4 settembre) per il Festival delle Nazioni: il violoncellista veneto eseguirà un variegato programma di musiche di Max Reger e Tigran Mansurian, affiancate a melodie della tradizione popolare armena. Eseguirà inoltre due brani per violoncello di Vache Sharafyan in prima assoluta. Condurrà la serata Gabriella Caramore, saggista e autrice di testi radiofonici.
Sempre in collaborazione con il Centro Studi di Venezia, avrà luogo il concerto dell’ensemble Umbra Lucis (4 settembre) che, con la partecipazione della cantante Virginia Pattie Kerovpyan, incentrerà il suo programma sulla musica curativa di epoche e contesti diversi.
Sottili e raffinati intrecci musicali del Novecento verranno alla luce nell’interessante programma presentato dal duo violoncello e pianoforte formato da Yves Savary e Piepaolo Maurizzi (5 settembre): sarà eseguita anche la Sonata di Karen Khačaturjan, nipote del più celebre Aram.
Khačaturjan tornerà protagonista nel concerto di chiusura del festival (6 settembre), nel quale l’Orchestra della Toscana, guidata da Eduard Topchjan, eseguirà uno suoi brani più famosi, la suite dal balletto Spartacus che sarà accostata al Concerto n. 2 di Sergej Rachmaninov, nell’interpretazione del pianista Benedetto Lupo.
Gli eventi collaterali del festival avranno luogo principalmente nel Chiostro della Chiesa di San Domenico, lo spazio lounge del festival nel quale il pubblico potrà fruire, oltre che del bar gestito da Agorà café, anche di incontri, convegni, mostre, concerti-saggio e iniziative artistiche prima e dopo i concerti del festival. “Lanciare stimoli per l’approfondimento di tutti gli aspetti culturali del Paese ospite”, dichiara Aldo Sisillo, “dalle arti visive alla letteratura, è l’obiettivo di queste attività, che riteniamo importanti al pari dei concerti, così come sono importanti i momenti in cui si esibiscono i giovani talenti selezionati per i corsi di perfezionamento”. Un bouquet ricchissimo di iniziative per il quale vi rimandiamo al programma del festival.
Simona Caraceni
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