Salisburgo è sempre in festival. Anticipazioni dall’Austria
L’arte è la leva per la crescita. Se si utilizza bene. È quello che sa fare Salisburgo, dove i festival si susseguono l’uno all’altro, ben due musei sono dedicati a pittura e scultura contemporanea, le mostre inaugurano di continuo e le gallerie pullulano.
La regione di Salisburgo, che produce sostanzialmente arte (e manifattura di lusso), è cresciuta dal 1995 al 2008 del 4% l’anno rispetto a una media del 2,5% per l’Austria nel suo complesso. Dal 2008 al 2013, il Pil è cresciuto complessivamente del 13% (oltre il 3% l’anno), nonostante la crisi dell’eurozona. Con meno di 600mila abitanti nell’intero Land, genera il 7,5% del valore aggiunto totale austriaco.
Accantonando per il momento le arti visive, soffermiamoci sui festival di arti e spettacolo dal vivo, anche perché sono stati finalizzati in questi giorni i programmi del 2015, e chi vuole trovare posto deve correre alle rispettive biglietterie elettroniche. Una premessa: ci sono numerosi festival minori e solo il LandTheater offre circa venti titoli di opera e balletto e altrettanti di prosa. I quattro festival più importanti iniziano in gennaio e terminano all’inizio di settembre.
Apre le danze la “settimana mozartiana” dal 22 gennaio al 2 febbraio (Mozart nacque a Salisburgo il 27 gennaio 1756). È incentrato sul Mozarteum, l’elegante scuola di specializzazione musicale costruita in suo nome. Vi si possono ascoltare tre delle maggiori orchestre del mondo: la Filarmonica di Vienna, l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, così come la straordinaria Scottish Chamber Orchestra.Stellar performers include French conductors Louis Langrée, and Marc Minkowski, and British conductors Ivor Bolton and Robin Ticciati. Interpreti stellari includono conduttori francesi come Louis Langrée e Marc Minkowski, nonché britannici come Ivor Bolton e Robin Ticciati. Two world-class performers – pianist Paul Lewis of Great Britain and soprano Christiane Karg of Germany – highlight roster of soloists.Oltre a due artisti di fama mondiale, il pianista Paul Lewis e il soprano Christiane Karg. Per chi desidera qualcosa davvero fuori del comune, c’è la messa in scena della cantata Davide Penitente, con la coreografia di Bartabas e del suo team dell’Académie équestre de Versailles, quindi con cavalli danzanti sul palcoscenico.
Viene poi il Festival di Pasqua (il cui management e la cui direzione artistica sono differenti della quelli del Festival di Pentecoste e del Festival Estivo) dal 28 marzo al 6 aprile. È affidato alla StaatsKapelle di Dresda diretta da Christian Thielemann. Oltre a numerosi concerti, il pezzo forte è la prima in un festival salisburghese della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e dei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo con la bacchetta di Thielemann e regia, scene e costumi di Philipp Stöltz, e interpreti d’eccezione come Jonas Kaufmann, Ambrogio Maestri, Liudmyla Monastyrska e Maria Agresta.
Dal 22 al 25 maggio, poche intense giornate per il Festival di Pentecoste, diretto da Cecilia Bartoli. Oltre ai concerti, due chicche (che verranno riprese nel festival estivo in anni successivi): Iphigénie en Tauride di Christof Gluck (in originale e in francese) e Semele di George Friederich Händel (in originale e in inglese).
Dal 18 luglio al 30 agosto, il consueto Festival Estivo con almeno sei spettacoli al giorno tra opera, concerti e prosa. Quest’anno nella sezione opera vengono ripresi tre allestimenti recenti richiestissimi (Der Rosenkavalier di Strauss, Il Trovatore di Verdi e la Norma di Bellini), ma l’inaugurazione è affidata, dopo la consueta ouverture spirituale (quest’anno il confronto sarà tra musica sacra cristiana e induista) alla prima mondiale di Die Eroberung von Mexico di Wolfgang Rhim.
Altri nuovi allestimenti di rilievo: Le Nozze di Figaro di Mozart (completa la trilogia Da Ponte-Mozart quale vista da Sven Erich-Bechtolf), Fidelio di Beethoven (in omaggio alla caduta del muro di Berlino), Werther di Massenet , Dido and Aeneas di Purcell ed Ernani di Verdi, nonché Iphigénie en Tauride di Gluck (dal Festival di Pentecoste). Un menu molto ricco: attenzione, le richieste al botteghino sono di solito il doppio dei posti disponibili.
Nella sinfonica e cameristica, grande accento sulla musica contemporanea in occasione dei novant’anni di Pierre Boulez (oltre al repertorio tradizionale che piace ai meno giovani). Quattro i titoli di prosa: il consueto Jedermann di von Hofmannsthal, la prima versione di Mack the Knife di Brecht e Weill (una rarità), Clavigo di Goethe e The Comedy of Errors di Shakespeare.
Giuseppe Pennisi
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