La prima volta (musicale) di Giorgio Gaslini. Con Michelangelo Antonioni
Le musiche per “La notte” di Michelangelo Antonioni sono state la sua prima colonna sonora per il cinema. Ora un disco ripubblica le varie composizioni del pianista milanese per il film nella versione originale completa.
L’aura di musicista totale che avvolgeva la figura di Giorgio Gaslini (Milano, 1929 – Borgo Val di Taro, 2014), artefice di una sintesi tra jazz e musica contemporanea in un’espressione che è la fusione di più stili (“jazz sinfonico”, secondo la definizione di Quirino Principe), pervade di un fascino mistico l’estetica del compositore milanese.
Se non fosse che nel lavoro di questo musicista, scomparso recentemente, per quanto possa essere – o sembrare – affascinante la visione teorica, meno convincente ne risulta la sua messa in pratica. Pur non riconoscendosi nei proclami di una “terza corrente”, Gaslini pagava il prezzo più alto (in particolare nelle opere degli anni più recenti) a un approccio eccessivamente accademico, e a lui si potrebbe rivolgere, in fondo, la stessa accusa indirizzata dal musicista alla Third Stream: cercare di impreziosire il jazz soffocandone il respiro in un abbraccio “colto” forzato.
Non correvano questo rischio le musiche composte e interpretate dal pianista per la colonna sonora del film di Michelangelo Antonioni La Notte, recentemente pubblicate da Soundtrack Factory (su distribuzione Egea) in un cd contenente le varie composizioni del film nella versione originale completa. Uscita nel 1961, l’opera di Antonioni – unica collaborazione tra il regista e il compositore – vedeva tra i suoi protagonisti Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti, ricevendo tra i numerosi riconoscimenti l’Orso d’Oro al Festival Internazionale del Cinema di Berlino (1961), così come il David di Donatello per la miglior regia (1961) e il Nastro d’Argento per la migliore colonna sonora (1962).
Nell’album Giorgio Gaslini, alla sua prima colonna sonora per il cinema, mentre per Michelangelo Antonioni (che per le musiche in un primo momento avrebbe voluto Giovanni Fusco) si trattava del settimo lungometraggio, è affiancato da Eraldo Volonté al sax tenore, Alceo Guatelli al contrabbasso ed Ettore Ulivelli alla batteria. La pellicola, alle cui riprese Gaslini ha partecipato anche come attore con il suo quartetto, è considerata il capitolo centrale della trilogia iniziata con L’avventura (1960) e terminata con L’eclisse (1962).
Uscito per Stradivarius poco prima della scomparsa di Gaslini, in Piano Works sono presenti invece, registrati per la prima volta, cinque lavori per pianoforte scritti tra il 2009 e il 2012 eseguiti da un interprete eccellente quale Alfonso Alberti. I brani racchiudono citazioni che vanno da Mendelssohn (Piano Felix) a Stan Kenton (Sonata), passando per le atmosfere “jazzy” di Nella foresta degli alberi sonanti (su frammenti e rielaborazioni di Fats Waller, Duke Ellington, Thelonious Monk, John Coltrane, Ornette Coleman ecc.), mentre i Fiori musicali e le Seven epiphanies rendono omaggio rispettivamente a Frescobaldi e Joyce.
Paolo Tarsi
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