Ensemble L’arsenale di Treviso: 10 anni di storia, un festival e Nosferatu

Cosa caratterizza l'Ensemble trevigiano formato da giovani musicisti-compositori? Dopo dieci anni di carriera, quali altre indagini musicali li attende? Ecco un profilo di questo particolare progetto sonoro, che si propone di superare la divisione tra lo scrivere musica e il fare musica.

UNO STRANO ENSEMBLE
Il percorso artistico e musicale dell’Ensemble L’arsenale è chiaro e ben definito. Ne è il curatore Filippo Perocco (1972), compositore, direttore e organista che nel 2005 a Treviso decide di co-fondare e dirigere artisticamente l’Ensemble. Questo all’inizio prevedeva un’interazione di musicisti, attorno a cui gravitavano diversi strumentisti, in base ai concerti da eseguire, per poi arrivare nel 2010 alla selezione dei suoi interpreti definitivi: Lorenzo Tomio alla chitarra elettrica e classica, Roberto Durante al pianoforte e synth, Ilario Morciano al sax, Igor Zobin alla fisarmonica, Livia Rado voce soprano, sotto la direzione di Filippo Perocco.
Così composto, l’organico si presenta, quindi, originale e peculiare; una tale unicità è accresciuta dalla possibilità di ogni musicista-compositore di suonare più strumenti, soprattutto di derivazione elettronica, come oscillatori, synth analogici, scatole con noise. Il loro approccio con la tecnologia musicale è il meno elaborato possibile, vintage e analogico si potrebbe dire, così da essere percepita nell’ascolto come una parte integrante dell’esecuzione del brano.
Questo è tutto ciò che caratterizza L’arsenale e la sua fortuna artistica: la possibilità di richiedere ai compositori musiche specifiche che solo questo organico può suonare. Ad oggi l’Ensemble ha commissionato, infatti, circa 130 composizioni, poi suonate al Mata Festival di New York, alle Biennali Musica del 2009 e 2010, a Strasburgo, Berlino, a Boston alla Harvard University, dove L’arsenale fu ospitato come ensemble in residence. È evidente quindi che per l’Ensemble trevigiano non è importante chi scrive la musica, la finalità o la derivazione di un determinato suono o il luogo deputato ad accoglierlo.

L’arsenale_Nuova Musica 2015 - Nadia Ratsimandresy

L’arsenale_Nuova Musica 2015 – Nadia Ratsimandresy

IL FESTIVAL DI TREVISO
L’arsenale ha dimostrato nelle sue esecuzioni di poter suonare in contesti eterogenei. Per esempio, nell’ambito del festival da loro organizzato a Treviso, dal titolo L’arsenale_Nuova Musica, ha portato la sua musica in condomini, strade, in stazione, così da poter trasmettere una conoscenza diretta di questi contesti.
Nato nel 2009, e svoltosi anche quest’anno dal 7 al 21 novembre, si tratta di un festival che comprende concerti, seminari, masterclass e un concorso di composizione denominato Chiamata alle musiche. Organizzato con il sostegno di Comune, Provincia, Teatri S.p.A e Asolo Musica, il programma di questa edizione, articolato in diversi luoghi (non) convenzionali, ha proposto la prima esecuzione assoluta in Italia dell’israeliano Nikel Ensemble, che ha eseguito musiche di Marco Momi, Stefan Prins, Pierluigi Billone, Chaya Czernowin, José Maria Sanchez Verdu; le esecuzioni di Livia Rado per voce e elettronica; un concerto per Onde Martenot eseguito da Nadia Ratsimandresy; uno per violoncello ed elettronica di Francesco Dillon accompagnato dall’elettronica analogica di Claudio Rocchetti e infine il concerto finale de L’arsenale.
Qui l’organico trevigiano ha festeggiato i suoi dieci anni di attività con l’esecuzione di otto prime mondiali, commissionate appositamente grazie al contributo della Ernst von Siemens Foundation, di cui l’ensemble ha vinto nel 2011, 2012, 2013 e 2015 il Grant in Aid.

L’arsenale_Nuova Musica 2015 - Nikel

L’arsenale_Nuova Musica 2015 – Nikel

MUSICA AL CINEMA
Il percorso di ricerca musicale dell’ensemble italiano si è arricchito ulteriormente dallo studio della relazione tra cinema e musica. Nel febbraio 2014, presso il Teatro Comunale di Treviso, L’arsenale ha proposto una drammaturgia dell’incompiuto film Don Quijote di Orson Welles. La commissione musicale è stata rivolta a Jagoda Szmytka, Aziza Sadikova, Filippo Perocco, Lorenzo Tomio, Riccardo Buck, Alexander Lunsqui, Gabriele Vanoni, mentre la drammaturgia delle scene a Vittorio Demarin e l’impianto scenico a Silvia Costa. Tutti questi interventi hanno voluto dimostrare l’idea del regista americano, ossia l’immortalità delle figure di Don Quijote e Sancho Panza.
Con lo stesso presupposto lo scorso 25 novembre al Teatro Comunale di Treviso L’arsenale ha proposto, in prima esecuzione assoluta, lo spettacolo per musica e film Nosferatu, dalla pellicola di Wilhelm Murnau, lavoro commissionato dal teatro stesso e composto da Filippo Perocco. La sua scrittura si è focalizzata sulla materializzazione delle sensazioni di paura, stupore, meraviglia, gioia dei personaggi, utilizzando una tessitura musicale basata sulla ripetizione, sulle reiterazioni. In questo modo gli spettatori hanno potuto percepire concretamente il fiato mozzato dalla paura, la follia e il disordine, assaporare quasi dal vivo l’incubo. L’atmosfera da sogno descritta da Murnau è divenuta, così, un’esperienza vissuta attraverso la musica di Perocco che ha reso tridimensionale situazioni, scene, episodi sulla pellicola bidimensionali.
Perché non rendere, dunque, anche le immagini del film tridimensionali, così da conferire maggiore corpo e sostanza alla nuova e innovativa esecuzione de L’arsenale? Perché non permettere all’ensemble di poter intessere una nuova drammaturgia delle immagini, come visto per il Don Quijote, magari isolando i passaggi narrativi del film, in cui le emozioni risultano dominanti? Fermo restando che l’obiettivo della scrittura di Perocco è stato ben comunicato, l’esecuzione avrebbe assunto, però, ulteriore significato e coerenza se fosse stata data loro la possibilità, da parte della commissione, di lasciare che la creatività artistica e concettuale dell’ensemble trevigiano operasse con maggiore libertà come già avvenuto in passato. Le caratteristiche del L’arsenale sono peculiari, originali, caratterizzate da un approccio quasi scientifico e sempre innovativo a ogni commissione. Bisogna, pertanto, lasciarli sempre lavorare in questa direzione.

Davide Parpinel

www.larsenale.com

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Davide Parpinel

Davide Parpinel

Sono una persona che desidera avvicinare chiunque voglia all'arte e alle sue connessioni con l'uomo, la società, la storia, il presente, fornendo spunti e creando curiosità. Per compiere questa mia missione ho i titoli accademici, ho conseguito gli studi e…

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