Paolo Fresu incontra Giotto. A Venezia
Nell’ambito del format espositivo giocato su creatività e intrattenimento, il musicista sardo ha dato vita a un lavoro sonoro che si ispira a un indiscusso maestro dell’arte italiana.
Con Magister Giotto – la prima monografica del format che promuove a livello internazionale arte, cultura, intrattenimento, prodotto da Cose Belle d’Italia Media Entertainment – si è inaugurato un nuovo modo di fare mostre. Con personaggi noti della cultura italiana come musicisti, scrittori, attori, scenografi invitati a collaborare attraverso composizioni musicali, testi, letture per realizzare ambientazioni innovative, fino a produrre anche progetti paralleli.
È questo il caso di Paolo Fresu con il suo speciale cd intitolato come la mostra, in forma di catalogo d’arte, stampato e assemblato a mano, con un ricco booklet in carta grammata. “Tutto è nato da un incontro con il direttore artistico di ‘Magister Giotto’ Luca Mazzieri”, racconta ad Artribune il celebre trombettista sardo. “La figura di Giotto mi ha da sempre affascinato e il poter mettere un linguaggio contemporaneo come il jazz (seppure aperto e meticciato) a corredo di una mostra tecnologica è stata per me una sfida”.
DALL’ARTE ALLA MUSICA
Fresu ha così selezionato alcuni brani del catalogo Tǔk Music – la casa discografica che lui stesso ha fondato nel 2010 con in copertina i lavori di importanti illustratori e artisti come Olimpia Zagnoli, Mimmo Paladino e Carla Accardi – cesellandoli, fino a creare un vestito sonoro che accompagnasse il visitatore lungo gli spazi espositivi, e impreziosendo il racconto musicale con alcuni brani originali. “I materiali musicali sono stati scelti partendo dai suggerimenti di Luca e provando a immaginare le varie ‘stanze’ allestite”, continua il jazzista, “dove ho usato musiche diverse lavorando in alcuni casi sulla consonanza e in altri sulla dissonanza stilistica e sonora, dove suoni acustici di trombe e di archi lasciano spazio a lunghi suoni elettronici che rimandano a una spazialità suggerita dalle immagini di Giotto”.
Ne è nato un percorso visivo e uditivo immersivo, che ora è anche un disco disponibile presso il bookshop della mostra – in corso fino al 5 novembre presso la Scuola Grande della Misericordia a Venezia – e sulle piattaforme digitali. Con un’ulteriore novità: “In questa occasione si inaugura una sottosezione delle mia etichetta discografica Tǔk Music dal titolo ‘Tǔk Art’”, conclude Fresu, “che è dedicata ai progetti musicali legati all’arte e al visivo”.
‒ Claudia Giraud
www.paolofresu.it
www.tukmusic.com
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #39
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