Da Londra a Roma. È tempo di Pink Floyd
Farà tappa al Macro di Roma “The Pink Floyd Exhibition. Their Mortal Remains”, la mostra che ha riscosso un successo planetario tra le sale del Victoria and Albert Museum di Londra.
Dopo il successo ottenuto con la prima mondiale al Victoria and Albert Museum di Londra, The Pink Floyd Exhibition. Their Mortal Remains sarà inaugurata il 19 gennaio 2018 al Macro di Roma. Gli organizzatori informano che la scelta dell’Italia come seconda tappa internazionale non è casuale: numerosi sono infatti i fan italiani dei Pink Floyd, indiscutibilmente legati al nostro Paese.
Pensata e realizzata da strettissimi collaboratori della band come Storm Thorgerson e Aubrey ‘Po’ Powell (storiche le cover degli album che crearono insieme), la mostra proporrà un viaggio cronologico che non si esprimerà soltanto attraverso manifesti, foto, disegni, strumenti musicali, ma anche per mezzo di esperienze audiovisive da fare con l’aiuto dei sensi, alla scoperta degli ultimi cinquant’anni di storia della musica e della cultura seguendo la leggenda dei Pink Floyd.
La mostra, prima di concentrarsi su ogni singolo disco dei Pink Floyd, introdurrà nella Swinging London degli Anni ’60 con una fotografia del furgone Bedford usato dai componenti della band all’inizio della loro carriera. I Pink Floyd cominciarono a realizzare le loro performance musicali all’UFO Club di Londra nella seconda metà del decennio, diventando in poco tempo i protagonisti della scena underground grazie a esibizioni in cui si valorizzava il suono attraverso un particolare uso delle luci. Fu nel 1967 che Syd Barrett, Roger Waters, Richard Wright e Nick Mason pubblicarono il loro primo album, The Piper at the Gates of Dawn, imponendosi subito come fenomeno musicale di rottura.
MUSICA E INTERAZIONE
Alcuni documenti, fra cui lettere o dipinti, ricorderanno Syd Barrett e la sua breve ma “splendente” partecipazione ai Pink Floyd, che poi a lui dedicarono Shine On You Crazy Diamond contenuta in Wish You Were Here (1975). Egli lasciò il gruppo nel 1968 e fu prima affiancato, e successivamente sostituito, da David Gilmour. È dopo questi anni che avviene un cambiamento nella musica della band, il superamento della fase psichedelica con l’album The Dark Side of the Moon (1973), dove si definisce il loro caratteristico e personalissimo sound. A questo disco sarà dedicata una sala della mostra dove, tra i diversi pezzi esposti, si troveranno gli schizzi che documentano l’ideazione della nota copertina. Per il visitatore ci sarà inoltre l’occasione di fare delle esperienze interattive, come mixare una versione personale della celebre Money grazie alla possibilità di intervenire su sette tracce musicali e vocali.
In una delle sezioni della mostra saranno presentati i diversi strumenti musicali utilizzati dai Pink Floyd, mentre alcune videointerviste ai componenti della band spiegheranno come, attraverso l’utilizzo di questi mezzi, siano riusciti a creare una musica sempre più originale e di ampio respiro. Dopo alcuni video che mostrano la band durante la registrazione di Wish You Were Here, si arriverà alla seconda metà degli Anni ’70, periodo caratterizzato da un nuovo clima politico e da contestazioni sociali il cui riflesso è ben evidente nei successivi Animals (1977), The Wall (1979) e The Final Cut (1983).
DAI TOUR AGLI ALBUM RECENTI
Molta attenzione sarà dedicata ai tour che i Pink Floyd realizzarono a partire da The Wall, ai quali seguirono quelli relativi agli album A Momentary Lapse of Reason (1987) e The Division Bell (1994), questi ultimi senza la presenza di Waters, non più nel gruppo. Esibizioni delle quali verrà documentato l’attento lavoro di scenografi e ingegneri, artisti e tecnici che hanno reso possibile la realizzazione di alcuni degli eventi musicali più ambiziosi di quegli anni. La mostra si chiuderà con una sala dedicata a The Endless River (2014), ultimo album della band che prende le mosse dal precedente The Division Bell.
Il batterista Nick Mason, presente alla conferenza stampa di presentazione della mostra, ha innanzitutto ricordato due dei componenti dei Pink Floyd oggi non più in vita: Syd Barrett e Richard Wright, ai quali The Pink Floyd Exhibition è idealmente dedicata. Evasivo su possibili riunioni della band, Mason ha dichiarato che nell’esposizione sarà presentato materiale relativo ai concerti di Venezia (1989) e Pompei (1971), del quale si proietterà in esclusiva il video di One Of This Days dal film Live at Pompei. A Roma, rispetto a Londra, ci sarà dunque qualcosa di inedito. A sorpresa Mason ha inoltre annunciato la presenza di Roger Waters all’inaugurazione al Macro, oltre a confermare la propria.
‒ Calogero Pirrera
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati