Morto a Berlino Jóhann Jóhannsson, il compositore islandese che univa classica ed elettronica

Scomparso l’autore di colonne sonore sperimentali in cui fondeva musica classica con parti elettroniche. Per il film “La teoria del tutto” aveva vinto un Golden Globe. Era atteso a maggio al Primavera Sound di Barcellona

Jóhann Jóhannsson, il compositore vincitore di un Golden Globe nel 2015 per la colonna sonora de La teoria del tutto, film britannico che descrive la vita del famoso fisico teorico Stephen Hawking, è morto venerdì scorso a Berlino, per cause ancora sconosciute: è stato trovato senza vita nel suo appartamento berlinese, come conferma il suo manager della Redbird Music sul suo profilo Facebook.

DAGLI INIZI IN ISLANDA…

Originario di Reykjavik in Islanda, Jóhannsson aveva 48 anni e il 31 maggio avrebbe dovuto esibirsi al Primavera Sound di Barcellona, in un cartellone che prevede, nella stessa giornata, mostri sacri della musica come Björk e Nick Cave. “Triste notizia: profondamente scioccati e rattristati dalla morte improvvisa di Jóhann Jóhannsson”, scrive in un post su Twitter l’organizzazione della kermesse musicale di natura indie che si contende col Sónar, sempre di Barcellona – ma dedicato all’elettronica e all’arte multimediale -, lo scettro di festival più noto in Europa e nel mondo. “Solo una settimana fa era a Barcellona in vista della sua partecipazione al Primavera Sound 2018″. I suoi esordi risalgono alla scena musicale islandese, quando aveva debuttato con la sua band Daisy Hill Puppy Farm nel 1988 con un tipo di musica fortemente legata alle sonorità oscure di Jesus and Mary Chain e Joy Division, fino a fondare la band elettronica Apparat Organ Quartet nel 1999, suonando in vari festival europei. Risale invece al 2002 il suo debutto solista con la realizzazione di una serie di lavori dove classica, avanguardia ed elettronica si fondono sempre più.

…AL GOLDEN GLOBE

È del 2015 la vittoria del Golden Globe per La teoria del tutto, e la nomination per la prima volta agli Oscar. L’anno successivo, nel 2016, ottiene un’altra nomination per Sicario di Denis Villeneuve, regista anche di Prisoners, film del 2013 interpretato da Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal, per cui Jóhannsson aveva scritto la sua prima colonna sonora e rivoluzionato il concetto stesso di musica da film, arricchita con le sue caratteristiche ambientazioni nordiche. “Nel cinema mainstream di solito c’è troppa musica”, ha detto il compositore islandese in un’intervista al Guardian nel 2016. “In Arrival, l’uso dello spazio e del silenzio è estremamente importante: quando c’è necessità di musica, è lì che bisogna cercarla”. L’ultimo album di Jóhannsson, Orphée, è uscito nel 2016 per Deutsche Grammophon, l’etichetta discografica di musica classica fondata nel 1898 che negli ultimi tempi si sta aprendo alle musiche del presente. “Nei tre anni della nostra stretta collaborazione era nata una vera amicizia”, si legge sulla pagina Twitter della label tedesca. “La forza della sua musica vivrà ancora e continuerà a commuoverci”.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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