Dimissioni ed eventi network. Torino sempre più schizofrenica. La salverà MITO Settembre Musica?
All’indomani delle dimissioni di Laura Milani dalla presidenza del Museo del Cinema di Torino, altra figura apicale che lascia nell’era del sindaco Appendino, vengono presentate le nuove edizioni di 2 importanti festival musicali: Flowers e MITO.
Torino da qualche tempo sembra spaccata in due. Se da una parte nascono e proliferano nuove iniziative culturali sinergiche, tali da mettere in rete più soggetti, sia pubblici che privati – per esempio la prima edizione di Fo.To – Fotografi a Torino, il Bocuse d’Or Europe OFF, l’imminente svolgersi di Archivissima (6-8 giugno), il primo festival italiano degli archivi con 150 soggetti coinvolti – dall’altra non si arresta, invece, l’emorragia di figure istituzionali di alto profilo. È fresca la notizia delle dimissioni di Laura Milani dalla presidenza del Museo Nazionale del Cinema, annunciate nel corso della conferenza stampa per i quarant’anni dello Iaad, l’università privata di design che dirige assieme alla Scuola possibile, l’elementare aperta negli spazi di Basic Net.
LE DIMISSIONI DELLA MILANI
“Decido di lasciare la carica di Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino per tornare pienamente ai miei impegni di Presidente e Direttore di IAAD – The Italian University for Design e di Fondatore de La scuola possibile. Entrambe realtà in forte crescita che hanno bisogno di tutto il mio impegno, la mia attenzione e la mia presenza”, ha dichiarato Milani. “Ho accettato questo incarico, pro bono, mettendomi a servizio del nostro territorio, rispondendo a una richiesta urgente e precisa: mettere in sicurezza il Museo in termini economici e contribuire a tracciare le linee guida per il prossimo futuro. Oggi i conti sono ufficialmente a posto e sul tavolo dei Soci Fondatori, da mesi, c’è un piano strategico sino al 2020 che il nuovo Direttore potrà proseguire, approfondire e realizzare”. Al suo posto, la Regione Piemonte ha subito nominato Sergio Toffetti – direttore dell’Archivio nazionale cinema d’impresa di Ivrea e fino al 2017 direttore a Torino del dipartimento di Animazione del centro sperimentale di cinematografia – come suo rappresentante nel Comitato di gestione del Museo Nazionale del Cinema, dal 1992 Fondazione che annovera tra i soci oltre alla Regione, anche Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Associazione Museo Nazionale del Cinema e GTT.
EFFETTO DOMINO
Queste dimissioni si inseriscono in uno scenario in stile “effetto domino”, cominciato nel 2016 con il ritiro di Patrizia Asproni dalla carica di Presidente della Fondazione Torino Musei, a causa degli atteggiamenti ritenuti ostili da parte dell’amministrazione comunale torinese e del sindaco Chiara Appendino. Poi seguite, a un anno di distanza, da quelle del suo Segretario Generale Cristian Valsecchi – ora Direttore Generale della Fondazione Prada – e da quelle di Carolyn Christov-Bakargiev dalla carica di Direttore della GAM di Torino, per dedicarsi esclusivamente alla direzione del Castello di Rivoli.
I FESTIVAL IN ARRIVO
Fortunatamente, all’indomani di queste ennesime dimissioni, ci sono anche note positive come la presentazione nello stesso giorno delle edizioni 2018 di due importanti festival musicali che proseguono il loro percorso di crescita: Flowers Festival (10-21 luglio, con una preview il 4 giugno), giunto alla quarta edizione, e il dodicesimo anno di MiTo Settembre Musica (3-19 settembre), quest’ultimo annunciato in una conferenza stampa congiunta con Milano. Se il primo è una rassegna estiva di vari generi musicali organizzata e promossa dall’associazione culturale Hiroshima Mon Amour e Cooperativa Culturale Biancaneve nel Cortile della Lavanderia a Vapore nel Parco della Certosa di Collegno, che dopo le prime tre edizioni si è posizionata come uno fra i festival più importanti a livello nazionale, il secondo mira a un respiro internazionale. “Torino è affezionata a MiTo”, ha dichiarato il sindaco della città Chiara Appendino, durante la conferenza stampa, “non è un festival di soli 17 giorni ma raccoglie tutta la comunità per un anno intero. È un appuntamento fisso che racconta anche la costruzione di un programma che raccolga il territorio e definisca e attiri anche nuovi pubblici. È una sfida, questa, che abbiamo raccolto investendo e cercando anche prospettive future in ottica internazionale, nonché luoghi diversi e nuovi, dove l’offerta trovi anche l’interesse dei giovani”.
– Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati