IIKKI. Libri da ascoltare e dischi da vedere

Storia di IIKKI, il progetto editoriale francese che mette in dialogo musica e arti visive.

Sono sempre più frequenti gli esempi di case editrici che s’avventurano nel campo della discografia: segno che la commistione tra i diversi linguaggi artistici non riguarda più solo i contenuti, ma anche i mezzi per comunicarli. È il caso di IIKKI, un progetto editoriale francese che lavora sulla relazione tra un artista visivo – principalmente un fotografo – e un musicista. Dal loro dialogo hanno origine un libro fotografico e un disco (in formato vinile e cd), da fruire prima separatamente e poi insieme, se si vuole raggiungere il giusto grado di sinestesia tra le arti (ascoltare le visioni e vedere le musiche).
Il progetto è nato dall’idea molto semplice di mettere insieme due medium: i suoni e le immagini”, ci spiega il suo ideatore, il musicista francese e fotografo Mathias Van Eecloo che, in passato, ha lui stesso sperimentato questa modalità di linguaggio, accostando le proprie diapositive in bianco e nero alle sue colonne sonore. “Sono solo dietro l’iniziativa, anche se lavoro con l’aiuto di un amico, un graphic designer di talento. Discutiamo insieme ogni volta, quando iniziamo una serie: lui disegna il logo e le copertine, io mi occupo della gestione di tutto il resto”.

IIKKI 006, book, Touch Dissolves 13 (Inside 09)

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UNA STESSA ENTITÀ

IIKKI funziona, infatti, come una collana che fa tre pubblicazioni l’anno, tutte con la stessa linea grafica minimalista che si rispecchia anche nelle scelte musicali dell’etichetta. “Sono un ascoltatore appassionato, principalmente nel campo contemporaneo, elettro-acustico e ambient”, continua Mathias. “Così, la maggior parte delle uscite su IIKKI rimane in questo ambito: una musica contemplativa, o silenziosa, per non interferire troppo con il lato visivo”.
La prima pubblicazione risale al 2016, con i collage della “fotografa senza macchina fotografica”, l’artista belga Katrien De Blauwer e la musica del sound artist e compositore statunitense Danny Clay, mentre l’ultima è del novembre 2018, con le atmosfere sognanti dell’argentino Federico Durand, accostate agli scatti a colori del duo spagnolo Albarrán Cabrera (Anna Cabrera e Angel Albarrán). “Una casa editrice e un’etichetta sono per me una stessa entità”, conclude Mathias. “Chiaramente i suoni composti da ogni artista sono influenzati dalle immagini. Lo stesso accade per le foto incluse nel libro d’arte. Per me è importante, in un primo momento, ascoltare solo la musica, poi vedere solo il libro e, infine, mettere insieme le due esperienze. Dà una sensazione davvero forte. Un sacco di persone che lo hanno sperimentato sono state impressionate favorevolmente dal risultato”.

Claudia Giraud

www.iikki-books.com

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #47

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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