Nasce Linz FMR, biennale di arti digitali nella città di Ars Electronica
Prima edizione, in un'area naturale lungo il Danubio, di una nuova rassegna sulle arti digitali nella città austriaca già sede del più longevo festival in tema. Ne abbiamo parlato con gli ideatori
Rendere visibile in uno spazio pubblico la presenza delle tecnologie nella nostra vita quotidiana e farne un argomento di dibattito. È questo l’obiettivo di Linz FMR 19 – Art in digital contexts and public spaces, una nuova rassegna – biennale – sulle arti digitali a Linz in Austria, già sede di un grande evento in tema – Ars Electronica – che da anni influenza enormemente la scena artistica e culturale della città. LINZ FMR 19 – in programma dal 27 al 30 marzo in un’area naturale lungo il Danubio che ospiterà una mostra con circa 20 artisti, accompagnata da un programma “festivalesco” di quattro giorni, con visite guidate, conferenze, artist talk, concerti e feste – è pensato e organizzato da un collettivo di cinque istituzioni culturali della scena cittadina austriaca: due associazioni indipendenti, qujOchÖ e servus.at; un’istituzione cittadina, l’Atelierhaus Salzamt; una statale, il Dipartimento di Studi Culturali dell’Università di Arte e Design di Linz e la galleria privata Sturm und Drang. Ne abbiamo parlato con loro per farci raccontare questa nuova iniziativa…
Da quali necessità, opportunità e punti di partenza è nata l’idea di questa nuova biennale sulle arti digitali?
Innanzitutto, LINZ FMR coinvolge, come dice il nostro sottotitolo, “arte in contesti digitali e spazi pubblici”. Questo significa che non includiamo solo le opere prodotte e presentate con mezzi digitali, ma consideriamo il “digitale” come un contesto in cui e verso il quale un’opera d’arte può essere pensata, sviluppata concettualmente, prodotta e consumata, ma che la sua presentazione a un pubblico non implica necessariamente la presenza di un display digitale.
Ovvero?
Negli ultimi anni c’è stata un’esplosione di definizioni e un fiorire di micro-generi dell’arte a volte non convenzionali e oscuri che si occupano di mezzi digitali o fenomeni di internet – dal Post Digital, la Post Internet Art, la New Aesthetic, New Digital Art… La maggior parte di questi termini hanno definizioni piuttosto informali e tuttavia riferimenti assolutamente affilati verso specifiche estetiche e pratiche. Oscillano tra l’essere etichette autodefinite e il puntare verso un movimento artistico a base teorica.
Spiegaci meglio…
In effetti, le qualità più complete possono essere riassunte in una frase laconica dell’artista e scrittore Gary Zhexi Zhang: “you know it when you see it” – “lo sai quando lo vedi”. La ridottissima durata temporale di queste definizioni le riduce a istantanee rapide, a volte effimere e transitorie, di modi di affrontare l’arte contemporanea nei contesti digitali. Questo aspetto a nostro avviso è molto più interessante del genere stesso, quindi dedichiamo il formato FMR all’effimero e alla transitorietà.
La vostra nascita avviene a Linz, città sede dello storico Festival Ars Electronica. In cosa vi differenziate?
LINZ FMR è un format che ha l’intenzione di affrontare alcuni degli aspetti che Ars Electronica già affronta, e approfondisce inoltre quelli che Ars Electronica non include. Inoltre LINZ FMR si concentra decisamente sull’arte, mentre Ars Electronica ha spostato la sua attenzione principale anche verso strutture e progetti economicamente utilizzabili. Ars Electronica, un grande evento per l’arte, la tecnologia e la società con una lunga storia nel settore, non può essere paragonato a LINZ FMR 19. Ars Electronica serve giustamente a molti livelli della scena culturale cittadina e nazionale e proprio a causa delle proprie dimensioni, ruolo e struttura, non può più essere così specifica nei confronti di un argomento. Inoltre, Ars Electronica viene regolarmente realizzata in spazi interni chiusi come la Postcity, mentre noi vogliamo occuparci di spazi pubblici, all’aperto, realizzando un format espositivo completamente diverso. Ars Electronica funge da cornice e fiore all’occhiello della città; il nostro format vuole essere una base e un terreno fertile per gli artisti.
In che modo verranno materialmente presentate negli spazi aperti le opere di natura effimera essendo concepite in spazi virtuali e digitali?
Palcoscenico e display per l’effimero contemporaneo di origine digitale sarà, come già detto, lo spazio pubblico e aperto del Donaupark. La natura effimera dei lavori si trova, tuttavia, non solo nei materiali costitutivi, ma molto spesso nell’origine in rete. Tra gli artisti coinvolti, Susanne Treister, Clemens Valla o Filippo Minelli hanno, ad esempio, una grande esperienza nell’affrontare e tradurre i contesti digitali nello spazio pubblico, mettendo in discussione la precisione solo apparente delle rappresentazioni digitali della realtà. Oppure, il collettivo Hybris, il duo italiano The Cool Couple o l’artista austriaca Isabella Auer esplorano le tendenze online e, attraverso il loro lavoro artistico, le allontanano dai loro normali contesti attraverso una ricontestualizzazione ben ponderata, rendendo visibile l’assurda astrazione dietro abitudini umane perfettamente naturalizzate. E dato che l’intero formato di LINZ FMR è effimero e scomparirà di nuovo, speriamo che l’impressione che ne risulta sia duratura.
– Claudia Giraud
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