La Luna a Matera. Intervista con Roger Eno
Il 20 luglio si festeggia mezzo secolo del primo passo umano sulla Luna. Due giorni prima, però, a Matera andrà in scena “Apollo Soundtrack”, il progetto di Brian e Roger Eno con Daniel Lanois per la prima volta in Italia.
L’album di Brian Eno del 1983, Apollo Atmospheres and Soundtracks, da cui prende spunto questo progetto per Matera, presenta diversi stili musicali: dall’ambient all’elettronica alla musica country con l’uso della chitarra. Come ti sei approcciato a questo progetto negli Anni Ottanta?
Ognuno di noi – Brian [Eno], Danny [Daniel Lanois] e io – ha portato le proprie specialità al tavolo. Io, ad esempio, ho un potente arsenale melodico/armonico da usare mentre la maestria in studio di Brian gli permette di rendere grandi anche le idee più semplici. L’abilità di Danny sia come musicista – è un maestro del lap steel – sia come “paesaggista” (nei suoi arrangiamenti) ci ha permesso di creare un suono unico – in maniera alquanto diversa rispetto a una “band” convenzionale. Questa strana miscela era fondamentale per quello che divenne una registrazione notevole.
Che tipo di cosmo avevi in mente realizzando questa musica?
Non abbiamo pensato in particolare in termini di “Cosmos” – stavamo scrivendo musica per un film che ci ispirava e, almeno per me, sono state le favolose immagini di quel film a permettere all’immaginazione di mettere le ali. Ammettiamolo, se provi a concettualizzare il cosmo, è più probabile che tu stia seduto in una stanza buia a scuotere la testa piuttosto che suonare il piano…
Qual è stato il vostro metodo di lavoro per realizzare questo album insieme?
Come dicevo, ognuno aveva le proprie aree di competenza – questo però non ha impedito a nessuno di noi di entrare in un altro “campo”. È difficile raccontare quanto fosse facile lavorare insieme e quasi impossibile trasmettere quanto ci divertivamo: era un periodo super pieno di risate, musica e amicizia. Ha funzionato come per magia…
Qual era il tuo ruolo specifico?
Sono ospite di questa versione orchestrale e ne sono piuttosto consapevole. In altre parole, mi rende piuttosto nervoso… Vedi, in questi giorni sto faccio dei concerti come solista e quindi non devo suonare a tempo, essere al posto giusto per gli altri ecc. Penso che potrei dover essere ragionevole, e non sono abituato a farlo!
Oggi, per realizzare questo nuovo progetto aggiornato per Matera, da cosa ti sei lasciato ispirare e influenzare? Ci puoi anticipare qualche dettaglio della performance?
Alcuni anni fa, all’Aldeburgh Snape Maltings, ho ascoltato questo arrangiamento suonato in concerto e ne sono stato completamente preso, sembra davvero bello. Tutto quello che devo fare è non rovinare tutto! Parlando seriamente, posso immaginare che le persone a Matera verranno trasportate da questo concerto, perché è una musica appositamente progettata per portarti fuori da questo mondo – anche se solo per un’ora …
– Claudia Giraud
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