Achille Lauro come San Francesco: i rimandi giotteschi nella prima serata di Sanremo 2020
Sul palco dell’Ariston alla prima serata, il cantante romano ha lasciato tutti a bocca aperta. Con una performance sofisticata che si riallaccia agli affreschi della Basilica Superiore di Assisi, ma in abito Gucci. Cosa è accaduto, tra elogi e polemiche.
Aveva annunciato che la sua entrée a Sanremo 2020 sarebbe stata una performance (già qui un riferimento all’arte se vogliamo). Ed è stato di parola. Achille Lauro, eccentrico cantante romano non ancora trentenne, è salito sul palco dell’Ariston con la canzone in gara Me ne frego. Si è presentato a piedi nudi, coperto da un mantello di velluto ricamato a mano con paillettes oro e argento. Il volto truccato di nero, le mani smaltate. Questo fino al primo ritornello, quando ha lasciato cadere il manto a terra rimanendo semi nudo con indosso solo una tutina in lamé scintillante. Potrebbe sembrare l’ennesima trovata di un eccentrico esibizionista tra citazioni a Renato Zero, Freddy Mercury e David Bowie. Ma la realtà è che l’enfant terrible della borgata romana – con la complicità del genio del fashion e non solo del Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci e uomo dietro a molte delle “cose” più riuscite a livello visivo che si vedono nel mondo – ha proposto un riferimento esplicito a una scena tratta da le Storie di San Francesco della Basilica Superiore di Assisi, attribuita alla mano di Giotto.
Il momento è quello cruciale, in cui il Santo si spoglia di ogni bene terreno, intraprendendo la via della pauperitas e dell’umiltà. E Achille, evidentemente informato sulla “questione giottesca” che divide da tempo i grandi storici dell’arte sulla paternità dell’opera, non si lascia sfuggire nessun dettaglio, compresa la dicitura “attribuito a”. “La celebre scena attribuita a Giotto in una delle storie di San Francesco della basilica superiore di Assisi. Il momento più rivoluzionario della sua storia in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà”, si legge infatti sul suo profilo Instagram, postato appena poco dopo l’esibizione a mo di spiegazione. Valori che diventano il messaggio attuale e urgente della sua performance, che di certo non ci aspettavamo.
https://www.youtube.com/watch?v=Yb_G5mvc_T4
ACHILLE LAURO A SANREMO 2020: LA REAZIONE DEI SOCIAL
Si può parlare di giovani cantanti furbi oppure si può prendere in considerazione un progetto sorprendente che raccoglie in un’unica performance una stratificazione culturale e unisce canto, moda e arte attraverso vari secoli. Nonostante vari momenti salienti della prima puntata del Festival della Canzone, e nonostante Achille Lauro sia finito in fondo alla classifica provvisoria, è stato lui il vero idolo della serata, salito in cima ai trend di tutti i social. Nel bene e nel male. Se, infatti, da una parte in tanti si sono affrettati a elogiarlo e a ripostare i momenti migliori dell’esibizione, non è mancata la sardonica ironia: c’è chi l’ha paragonato al look di Britney Spears in Toxic, chi alle Madonne piangenti seicentesche munite dello stesso mantello e chi l’ha photoshoppato accanto a Shakira e Jennifer Lopez star del SuperBowl.
Ma non potevano mancare anche le manifeste opposizioni dei conservatori, a partire da Simone Pillon, che già da ieri sera pubblicava una foto di Vasco Rossi dei tempi d’oro in giacca di pelle accostato ad Achille Lauro, chiedendosi: “cosa è andato storto negli ultimi 30 anni?”. In realtà neanche la rockstar modenese è mai stata uno stinco di santo, come forse piacerebbe al senatore ultrà della famiglia. Achille Lauro è andato ovviamente alla gogna anche su Libero, che stamattina ha pubblicato il resoconto della serata con il titolo: “Sanremo 2020, Achille Lauro inguaia Amadeus: “Spettacolo indegno, non è roba da prima serata“. Insomma, come sempre avviene a seguito di questi eventi nazional popolari, vediamo rivelarsi, chiara come il sole, una doppia faccia dell’Italia. Chi vede San Francesco che si offre scalzo e chi vede blasfemia.
-Giulia Ronchi
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