Muore Florian Schneider, musicista pioniere della musica elettronica con i Kraftwerk

È morto all'età di 73 anni il musicista tedesco, cofondatore della band di Düsseldorf che ha cambiato per sempre il suono della musica elettronica e non solo, con performance multimediali ante-litteram

È morto all’età di 73 anni per un cancro Florian Schneider, cofondatore insieme a Ralf Hütter, di quegli uomini-robot che tutto il mondo riconosce come i Kraftwerk. Sarebbe successo già una settimana fa e ci sarebbe stato un funerale privato secondo il Guardian, che ha ricevuto la notizia da uno dei suoi collaboratori musicali, ma la notizia ha ricevuto conferma solo nella giornata del 6 maggio, quando anche il principale tg tedesco, Tagesschau della rete pubblica nazionale Der Erste, ha dato un laconico annuncio senza aggiungere dettagli. “Florian Schneider è morto di un cancro fulminante, pochi giorni dopo il suo 73° compleanno“, ha dichiarato in una nota condivisa con USA TODAY Alexandra Greenberg, uno dei dirigenti dei Kraftwerk che Florian Schneider aveva lasciato nel 2008.

FLORIAN SCHNEIDER. CHI ERA

D’altronde, la band di Düsseldorf è sempre stata molto riservata, per anni non si è saputo nemmeno dove fosse il loro studio di registrazione: il Kling Klang, adibito a studio nel 1970 in una zona industriale della città tedesca, anno in cui nacquero i Kraftwerk che dedicavano dalle otto alle dieci ore alle registrazioni e si reputavano, per questa ragione, dei “lavoratori musicali”. Nato il 7 aprile 1947 a Düsseldorf, Schneider era figlio di Paul Schneider-Esbelen, un noto architetto che progettò l’aeroporto di Colonia. Nella città natale, Schneider frequenta la scena rock sperimentale soprannominata “krautrock” dalla stampa britannica e forma il gruppo Organization con Ralf Hutter, prima di fondare con lui i Kraftwerk nel 1970, ai quali si uniranno più tardi Karl Bartos e Wolfgang Flur, che lasceranno il gruppo durante gli anni ’80. Più di una band, un progetto multimediale, dove “kraft” sta per energia e “werk” identifica il lavoro, in cui noise e club si incontrano originando quello che è stato definito “robot-pop”.

LA NASCITA DEI KRAFTWERK

Qui Schneider suona il sintetizzatore, il vocoder, il flauto, il sax, declinati in versione elettronica, creando nei quattro decenni di carriera nella band (la lascerà nel 2008) 10 album in studio, sette dei quali su Billboard 200, tra cui l’acclamato Autobahn del 1974, che contribuisce a rendere la formazione nota a livello internazionale. Schneider è stato anche la figura che ha definito l’immagine della band. Nella copertina di Ralf & Florian del 1973, primo album del gruppo registrato nel Kling Klang Studio, Hütter è ancora con i capelli lunghi e vagamente hippy, mentre i capelli di Schneider sono corti, ben separati in uno stile che ricorda gli anni ’30, e indossa giacca e cravatta: un look che diventerà il loro marchio di fabbrica in The Man-Machine (1978). Lui non fa già più parte della band, quando dal 2011 i Kraftwerk faranno girare in tutto il mondo un faraonico spettacolo multimediale, dove i visual vengono sostituiti da nuove proiezioni in 3D che si vedranno al MoMA di New York e più recentemente alle OGR di Torino. Ma questa è un’altra storia.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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