Nasce C0C, versione ibrida del festival Club to Club a Torino con eventi dal vivo e online
Il festival di musica avant-pop ed elettronica che ogni anno si svolge a novembre durante l’art week torinese si accinge a inaugurare un’edizione ibrida, con eventi dal vivo e online e coinvolgendo diverse istituzioni della città
Sarà un’edizione ibrida, con eventi dal vivo e online, quella in programma dal 5 all’8 novembre di Club To Club, festival di musica avant-pop ed elettronica fondato nel 2002 dall’Associazione Culturale Xplosiva che ogni anno si svolge a Torino durante l’art week novembrina della fiera d’arte contemporanea Artissima. Proprio come la fiera, anche Club to Club quest’anno rivisita il proprio format, rilanciandosi in versione “acustica” e diffondendosi in diverse sedi museali in città, puntando su artisti locali e nazionali. Nasce così C0C (CZEROC), progetto inedito ideato sempre da Associazione Culturale Xplosiva e all’insegna dell’indipendenza culturale e alla ricerca del punto di equilibrio tra avanguardia e nuovo pop, ma con una nuova visione. “Le tendenze dell’arte oggi sono rivolte o alla catastrofe o all’utopia, noi scegliamo l’utopia per lanciare un messaggio positivo”, ha dichiarato Sergio Ricciardone, Direttore Artistico del festival che, nell’anno del ventennale è costretto a rimandare la festa al 2021 (ci sono anche già le date, 4-7 novembre 2021). “In un momento come questo è importante esserci, anche se con un programma ibrido fatto di concerti (con posti prenotati e da seduti), installazioni artistiche, eventi online e performance in streaming, ma con un nuovo progetto artistico che rimanga anche nei prossimi anni quando torneremo alle grandi produzioni live”.
C0C 2020. IL PROGRAMMA
Questa prima edizione di C0C sarà l’occasione per scoprire in prima assoluta tutti lavori commissionati direttamente dal festival (tranne quello di Caterina Barbieri & Ruben Spini) che poi l’organizzazione avrà cura di far girare in Italia e all’estero. “C0C è la risposta di Ass. Cult. Xplosiva al nuovo caos di questi tempi incerti”, continua Ricciardone. “Lo zero rappresenta il nuovo punto di partenza del Festival, il tentativo di dare inizio a una nuova ideazione e produzione artistica che tra i vari obiettivi ha soprattutto quello di indagare una possibile utopia contemporanea a supporto delle scene e community locali”. Si parte, dunque, il 5 novembre dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (un ritorno perché headquarter di Club To Club nel 2005) che sarà sede di una doppia celebrazione: i 25 anni dell’istituzione torinese festeggiati dalla mostra Space Oddity con opere storiche e recenti della collezione in rapporto allo spazio; e i 20 anni del festival di musica d’avanguardia, ricordati in Auditorium (capienza massima 50 posti su prenotazione) dall’installazione video a cura del duo Nationhood. Si prosegue alle OGR (5 e 6 novembre), teatro dei live di Lorenzo Senni e Caterina Barbieri che condividono un personalissimo approccio alla sintesi sonora, sfruttando entrambi l’immediatezza della trance, e dei torinesi SPIME.IM e Mana: lo show del collettivo è nato digitalmente lo scorso giugno durante l’evento in streaming OGR Brand New Day, mentre il produttore e compositore Daniele Mana si accompagnerà alla coreografa e danzatrice contemporanea Nicole Neidert per una meditazione tra musica e scultura.
C0C 2020. I LUOGHI DI TORINO COINVOLTI NEL FESTIVAL
A Porta Palazzo (6-8 novembre), invece, andranno in scena i Suoni d’artista di Artetetra: il collettivo ha realizzato una sonorizzazione ispirata al mercato di Porta Palazzo, ascoltabile dai propri device tramite dei totem posizionati nell’area della piazza. Ci sarà anche il ritorno della sede del Teatro Carignano che ospiterà lo show di Bienoise (7 novembre), inserito nella campagna Allarme Rosso (Red Alert), che intende aumentare la consapevolezza rispetto alla minaccia che incombe sul settore della musica dal vivo, del teatro e degli eventi attraverso iniziative dimostrative come la recente Bauli in piazza. Infine, la new entry Fondazione Accorsi—Ometto (sua l’opera di Vittorio Amedeo Cignaroli, pittore sabaudo del XVIII secolo che campeggia nella nuova identità visiva del festival) accoglierà un simposio sulla creatività femminile (6-7 novembre) e il concerto finale di Nico Vascellari e dei suoi Ninos Du Brasil (8 novembre), con un inedito mix di techno, batucada e samba all’alba, come augurio di buon auspicio. Coda finale nel weekend del 21 e 22 novembre, quando C0C approderà in Alta Langa per un workshop nella galleria Lunetta11 a Mombarcaro. Grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, tutto il ricavato dei biglietti, presto disponibili su DICE e clubtoclub.it, sarà devoluto a sostegno di azioni di inclusione sociale e partecipazione attiva delle nuove generazioni italiane, con il coordinamento di CoNNGI, mentre sarà attivato un sistema di donazioni libere, tramite DICE TV, per la visione di C0C in streaming sul sito.
– Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati