Walk of Muses #28: Francesco Filidei e Luca Ieracitano
Il nuovo appuntamento con Walk of Muses, la rubrica di Samantha Stella dove la musica incontra l’arte, presenta il ritratto del compositore Francesco Filidei e del pianista Luca Ieracitano.
Francesco Filidei (Pisa, 1973) è un compositore e organista. Diplomato in organo al Conservatorio di Firenze, si è specializzato in composizione al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi. È stato allievo del compositore Salvatore Sciarrino che ha definito il percorso di Filidei come un “cercare di immaginare una musica privata dell’elemento sonoro, facendone rimanere solo lo scheletro”. In veste di organista è conosciuto come interprete della produzione integrale per tale strumento del compositore, pianista e organista ungherese Franz Liszt. Negli anni ha collezionato un numero notevole di riconoscimenti e importanti premi internazionali, sino alla sua nomina di Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese nel 2016. È stato invitato dai più importanti festival di musica contemporanea, ha suonato con rinomate orchestre e con numerosi ensemble specializzati in tutto il mondo. Prime mondiali delle sue opere Giordano Bruno a Porto nel 2015 e L’inondation, creata insieme al librettista e regista Joel Pommerat, all’Opéra-Comique di Parigi nel 2019. Nell’ottobre 2020 il debutto a Porto del suo Requiem commissionatogli dalla Casa da Música, Ensemble intercontemporain e Les Métaboles; a novembre il debutto con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai del suo nuovo concerto per pianoforte e orchestra Tre Quadri.
La tua definizione di arte.
Non ne ho e non ne ho trovato, avrei solo la tentazione di dire che se potessi dare una definizione all’arte mi troverei poi in presenza di qualcosa che arte non sarebbe.
La tua definizione di musica.
Musica è colore del tempo. Un pezzo di musica è un pezzo di tempo trapuntato di disegni geometrici organizzati percettivamente, che essi siano suoni, movimenti, odori, esperienze tattili poco importa. Tagliare un pezzo di tempo con la musica ci offre la possibilità di vedere una vita dalla nascita alla morte e di riportarci a essa per cercare di capire meglio la nostra. Trovare in una vecchia biblioteca un manoscritto di un qualche compositore sconosciuto e farne risuonare nuovamente le talvolta goffe movenze è risuscitarlo.
Ti definisci un “artista”?
Forse. Nei paesini toscani apostrofarti da artista equivale a darti del coglione. No, via, diciamo con Troisi che preferisco definirmi MUSICISTA.
L’opera di arte visiva che più ami.
Per una questione affettiva Anders Zorn With Mother (olio su tela, 1895), la versione di Une première che si trova al Museum of Fine Arts di Ghent.
PAROLA A LUCA IERACITANO
Luca Ieracitano (Torino, 1978), è un pianista che ha iniziato i suoi studi all’età di 7 anni, per poi concentrare la sua ricerca negli ultimi venti anni sulla musica contemporanea e del XX secolo. Si è esibito in Europa, USA, Giappone e Australia, in alcuni dei più importanti festival, come solista, musica da camera e orchestra. Ha collaborato con numerosi direttori d’orchestra come Stefan Asbury, Marino Formenti, Beat Furrer, Emilio Pomarico, Yoichi Sugiyama e Pierre-André Valade, e con alcuni dei più grandi compositori di oggi: Helmut Lachenmann, Beat Furrer, Stefano Gervasoni, Sir Peter Maxwell Davies, Francesco Filidei, Thomas Adès, Sylvano Bussotti, Simon Steen-Andersen. È un membro di mdi ensemble di Milano e dal 2001 collabora attivamente con gli artisti visivi Allora & Calzadilla. È attualmente parte, insieme al compositore Andrea Valle, di un progetto interdisciplinare che lega astrofisica, musica e arte visiva curato dall’astrofisica ucraina Valeriya Korol e dall’artista Samantha Stella, in collaborazione con l’Institute for Gravitational Wave of Birmingham.
La tua definizione di arte.
Non mi sento in grado di definire l’arte, che per sua natura viene ridefinita di volta in volta. Penso però che l’arte debba creare una connessione con il nostro presente, non importa che sia un’opera contemporanea o antica.
La tua definizione di musica.
Per me la musica è ovunque, non deve per forza esser connessa a un fenomeno sonoro o all’ascolto. Molti dei miei pensieri, persino i sogni, sono fatti di musica.
Ti definisci un “artista”?
Non sta a me dirlo e forse non è così importante. Come interprete il mio interesse maggiore è cercare di essere il più possibile chiaro in ciò che faccio, superare i miei limiti, conoscere i compositori e gli artisti con cui collaboro.
L’opera di arte visiva che più ami.
Sono tante, non posso sceglierne una in particolare. Lavorando per lunghi periodi in alcuni splendidi musei, ho potuto vivere più intensamente le opere che ospitavano, a volte cambiando radicalmente il mio giudizio. In una delle mie ultime esperienze, a Sidney, sono rimasto molto colpito dai lavori di Christo e Jeanne-Claude.
https://www.facebook.com/luca.ieracitano.94
‒ Samantha Stella
LE PUNTATE PRECEDENTI
Walk of Muses #1: Hugo Race e New Candys
Walk of Muses #2: Jozef Van Wissem e The Underground Youth
Walk of Muses #3: The Winstons e Tess Parks
Walk of Muses #4: Scott Gibbons e freddie Murphy
Walk of Muses #5: Marissa Nadler e The Third Sound
Walk of Muses #6: Andrea Liberovici e Squadra Omega
Walk of Muses #7: Jarboe e Kill Your Boyfriend
Walk of Muses #8: Alessandro Cadario e Mauro Martinuz
Walk of Muses #9: James Johnston e The Three Blind Mice
Walk of Muses #10: Simone Marie Butler e The Vacant Lots
Walk of Muses #11: Giovanni Sollima e Julia Kent
Walk of Muses #12: Einstürzende Neubauten e Bologna Violenta
Walk of Muses #13: Cristiano Godano e Be Forest
Walk of Muses #14: James Williamson e Starcrawler
Walk of Muses #15: Joe Cardamone e Holy Motors
Walk of Muses #16: Jaye Jayle e Messa
Walk of Muses #17: John Murry e Oh Petroleum
Walk of Muses #18: Annie Hardy e Stony Sugarskull
Walk of Muses #19: Vatican Shadow e My Flower
Walk of Muses #20: The Telescopes e Sneers
Walk of Muses #21: White Hills e Schonwald
Walk of Muses #22: Anna Von Hausswolff e Nero Kane
Walk of Muses #23: Dylan Carlson e Princess Thailand
Walk of Muses #24: Blonde Redhead e Death Valley Girls
Walk of Muses #25: The Soft Moon e Mark Fernyhough
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