Wu-Tang Clan: la storia del più grande gruppo hip-hop di sempre in 36 libri-scultura unici
300 foto inedite, pubblicate in un’edizione limitata di 36 libri, ciascuno racchiuso in una scultorea camera in acciaio e bronzo, raccontano le origini della crew di New York che ha fuso l’hip hop con il kung-fu e i fumetti
Enter the Wu-Tang (36 Chambers) è il fondamentale album di debutto del Wu-Tang Clan, collettivo rap di New York che negli Anni Novanta ha fatto rinascere l’hip hop, trasformando l’underground in mainstream attraverso la commistione con la cultura popolare: dai film di kung-fu ai fumetti. Ora la sua epopea è raccontata in un’edizione limitata di 36 giganteschi libri da tavolino con copertina rigida, ciascuno racchiuso in una iconica camera in acciaio nero tempestato di bronzo. “Dalla nascita ai giorni nostri, questa è la storia del più grande gruppo hip hop indiscusso di tutti i tempi che viene svelata attraverso foto rare e mai viste prima“, dichiara John “Mook” Gibbons, manager di questo supergruppo di 9 membri, molti con carriere soliste all’attivo.
L’ALBUM DI DEBUTTO DEL WU-TANG CLAN
Il numero 36 e l’ambientazione scultorea si riferiscono, ovviamente, al già citato disco di debutto del gruppo, pubblicato nel 1993 e ispirato al film di arti marziali The 36th Chamber of Shaolin del 1978: il leader RZA, patito dei classici film di kung-fu celebri negli Anni Settanta, crea qui una formula per identificare il proprio gruppo, usando spezzoni audio tratti direttamente dalla pellicola in alcuni brani e trasformando ogni membro in un personaggio con particolari caratteristiche tecniche, quasi come se si trattasse di uno stile di combattimento.
LE 36 CAMERE SONO OPERA DEL PROTETTO DI ANTONY GORMLEY
Le 300 pagine di ogni libro sono contenute in 36 camere da 400 libbre di acciaio e bronzo ciascuna sono state realizzate dall’artista britannico Gethin Jones, che il gruppo descrive come un “protetto di Antony Gormley“, tra i più in vista del panorama internazionale, a cavallo tra land art, performance e minimalismo: la sua ricerca ha, infatti, ampliato le potenzialità introdotte dalla scultura a partire dagli anni ’60, attraverso il coinvolgimento critico del suo corpo e di quello degli altri, in una pratica artistica che investiga la relazione tra gli esseri umani, la natura e l’universo. “Ispirate all’antico passato e alle ciotole rituali in bronzo della dinastia Zhou, il cui primo sovrano fu il re Wu-Wang”, scrive la band sul suo sito, “le camere sono costituite da ciotole di acciaio dolce filato mentre le creste rialzate, la base e il logo sono lavorate in solido ottone spazzolato”. Stampato e rilegato in Italia con “i migliori pellami e materiali”, ogni libro contiene al suo interno foto inedite scattate dagli amici e dalla famiglia del gruppo, nonché da importanti fotografi, tra cui i leggendari Danny Hastings, Kyle Christie e Andy Cantillon.
-Claudia Giraud
wutanglegacy.artofpublishing.net/
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