Arte e musica. Intervista a Mick Harvey

Il sesto appuntamento con la serie di contenuti “Golden Walk of Muses” dell’artista Samantha Stella presenta il ritratto del musicista e produttore australiano Mick Harvey.

Mick Harvey (Rochester, 1958) è un musicista, compositore e produttore australiano, famoso soprattutto per la lunga collaborazione con Nick Cave, insieme al quale ha co-fondato la band punk rock/new wave The Boys Next Door, che poi cambiò nome in The Birthday Party nel 1980, cui si affiancò anche Rowland S. Howard. Con lo scioglimento della band, Harvey fece parte della nuova formazione Nick Cave and the Bad Seeds, fondata nel 1983, con cui rimase sino al 2008, ricoprendo, oltre al ruolo di polistrumentista ‒ chitarrista batterista a bassista ‒, anche quello di arrangiatore dei brani.
La sua formazione come chitarrista è stata influenzata da James Williamson della band protopunk/rock americana The Stooges e da Paul Weller della band punk/rock britannica The Jam. Parallelamente suonò sino al 1991 anche insieme alla formazione rock australiana Crime and the City Solution fondata da Simon Bonney, cui si aggiunse lo stesso Rowland S. Howard. La band appare con questa line up nel film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders (1987). Negli anni ha preso forma la collaborazione con molti artisti, inclusi la cantautrice australiana Anita Lane, musa e compagna per un periodo di Nick Cave, scomparsa recentemente, attraverso la produzione dei suoi due album solisti nel 1993 e nel 2001; la britannica PJ Harvey, lavorando sia come musicista in studio e in tour che come produttore (due album da lui co-prodotti hanno ricevuto il Mercury Prize come best album nel 2001 e nel 2011); l’australiano Rowland S. Howard nel suo ultimo album; la cantante, performer e poetessa statunitense Lydia Lunch e il compositore statunitense Scott Walker.
Parallelamente alle sue collaborazioni, Harvey ha portato avanti la carriera solista, con la pubblicazione di molti album e la presentazione di tour insieme anche all’ex Bad Seeds James Johnston. Negli anni ha confezionato quattro album con la traduzione in inglese dei brani del celebre cantautore, musicista, regista e attore francese Serge Gainsburg e ha composto numerose colonne sonore, anche insieme allo stesso Nick Cave. Il suo ultimo album, Waves of Anzac/The Journey, formato da colonne sonore di progetti importanti, è stato pubblicato nel 2020 con l’etichetta Mute. Harvey, sposato alla pittrice Katrina Beale, è apparso in numerosi film, cortometraggi e documentari anche per la televisione.

Mick Harvey. Photo Xanthe Waite

Mick Harvey. Photo Xanthe Waite

INTERVISTA A MICK HARVEY

La tua definizione di arte.
L’arte può essere qualsiasi cosa: è soggettiva, ma, soggettivamente, la buona arte dovrebbe ispirarti e/o commuoverti in qualche modo. La buona arte dovrebbe avere un effetto potente.

La tua definizione di musica.
È un’arte, ma forse l’unica che esprime l’inesprimibile.

Ti definisci un “artista”?
Non mi definisco nulla, ma potrei descrivermi come un artista quando è appropriato o pratico.

L’opera di arte visiva che più ami.
Non ho preferiti, ma alcuni degli ultimi avori di Turner hanno un potere speciale per me.

La canzone che più ami.
Ancora una volta, è impossibile sceglierne una, non elaboro le cose in questo modo. Quindi mi limiterò a scegliere un brano completamente outsider e, visto che tu sembri essere italiana, scelgo Se telefonando ‒ non riesco a pensare a una melodia più orecchiabile ed emotiva. Ed è stato co-scritto da uno dei miei preferiti di tutti i tempi, Ennio Morricone.

I tuoi recenti progetti.
Un quinto album da solista della serie iniziata con One Man’s Treasure; sto producendo (o semplicemente lavorando) le nuove registrazioni di Jess Ribeiro; un progetto segreto con un cantante messicano; un progetto di scrittura con un ballerino di Parigi nelle fasi iniziali; sarò supervisore musicale del prossimo documentario su The Birthday Party; sto componendo la musica per un documentario su una task force online sugli abusi sui minori con sede a Brisbane; mi sto dedicando a sceneggiatura e riprese di un documentario sulla prima storia di Melbourne; sto co-dirigendo un documentario sulla scena musicale di The Crystal Ballroom/Melbourne 1978-1984 (in preparazione) e un paio di altri pezzi.

Un ricordo della tua vita.
Ho scritto le mie memorie negli ultimi due anni e la maggior parte dei “ricordi” con cui ho avuto a che fare sarebbero lunghi più del doppio del resto di questa intervista e, presi singolarmente, sembrerebbero scelte strane: aneddoti specifici di una lunga carriera. Oltre a ciò, sarebbe qualcosa di più privato e non sono molto interessato a farlo. Quindi dovrai solo aspettare che finisca il mio libro. Un ricordo della mia vita sono io seduto sul letto durante gran parte del 2020 a scrivere le mie memorie, anche se avevo già pianificato di scriverle prima dell’arrivo della pandemia.

Samantha Stella

www.mickharvey.com

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Samantha Stella

Samantha Stella

Samantha Stella, nata a Genova, vive a Milano. Artista visiva, performer, set & costume designer, regista, musicista, cantante. Sviluppa principalmente progetti focalizzati sul corpo e pratiche di discipline live utilizzando differenti linguaggi, installazioni con elementi strutturali e corporei, fotografia, video,…

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