Arte e musica. Intervista a Liz Lamere, moglie di Alan Vega
Il settimo appuntamento con la serie “Golden Walk of Muses” dell’artista Samantha Stella presenta il ritratto di Liz Lamere, collaboratrice e moglie del musicista newyorkese Alan Vega.
Liz Lamere, produttrice musicale, manager e musicista statunitense, compagna e collaboratrice per trent’anni di Alan Vega, scomparso nel 2016, ha avviato la pubblicazione, insieme al musicista Jared Artaud (fondatore della band newyorkese The Vacant Lots), di materiali inediti scritti da Alan Vega e raccolti nell’archivio Vega Vault. Alan Vega, nome d’arte di Alan Bermowitz, è stato un musicista, artista visivo e poeta statunitense, co-fondatore insieme a Martin Rev della band di avanguardia/protopunk elettronico Suicide, che ha portato avanti per tutta la sua vita, e il cui album di debutto venne considerato dalla testata Rolling Stone uno dei 500 album più importanti di tutti i tempi.
Vega fondò i Suicide dopo aver visto un concerto nel 1969 della band statunitense The Stooges capitanata da Iggy Pop, e fu tra i primi musicisti a utilizzare la definizione “musica punk”. In poco tempo il loro sound, che utilizzava strumentazione elettronica minimale, sintetizzatori e drum machine primitive, catalizzò l’interesse mondiale. Presto furono considerati tra le band di maggiore influenza della loro era. Vega aveva studiato arte, soprattutto pittura, e iniziò la sua carriera come artista visivo esplorando i mezzi della pittura e della scultura di luce, costruite con detriti elettronici. Vega ha avuto anche una carriera musicale solista molto prolifica, iniziata nel 1980 ‒ è celebre l’album Saturn, Strip realizzato con il produttore Ric Ocasek ‒, condivisa con la moglie Liz Lamere, che ha seguito e preso parte attivamente al suo lungo percorso di sperimentazione musicale.
ALAN VEGA DALLA MUSICA ALL’ARTE
Nel 2002 il famoso curatore e art dealer americano Jeffrey Deitch, sollecitato dall’influenza del sound dei Suicide su alcuni giovani impiegati della sua galleria, presentò una personale di Alan Vega con sculture che combinavano luce, oggetti trovati e crocifissi. Le opera d’arte di Vega vennero poi presentate nel 2009 dal Museo di Arte Contemporanea di Lione in una retrospettiva che includeva anche due cortometraggi-documentari sull’artista. Il suo ultimo album, IT, fu pubblicato nel 2017, quindi successivo alla morte avvenuta l’anno precedente, insieme a due importanti mostre anch’esse postume. Nell’aprile 2021 è stato pubblicato l’album Mutator di Alan Vega per l’etichetta statunitense Sacred Bones Records. Si tratta della prima pubblicazione di materiali scritti dall’artista ma non pubblicati in vita, raccolti nel progetto Vega Vault. L’album è stato registrato con Liz Lamere tra il 1995 e il 1996 e ritrovato nell’archivio da Lamere insieme a Jared Artaud, con cui ha mixato e prodotto le canzoni.
INTERVISTA A LIZ LAMERE
La tua definizione di arte.
La vita è arte; ogni emozione, sentimento, osservazione diventa arte in quanto vissuto. Ogni mezzo incontrato è uno strumento di creazione ancora da scoprire. L’interpretazione dell’arte è l’esperienza del suo osservatore.
La tua definizione di musica.
La musica è creazione del suono e sua collocazione nel tempo e nello spazio: il movimento del suono nello spazio; il ritmo e il sentimento evocati dal suono diventano musica.
Ti definisci un’artista?
Sono viva?
L’opera di arte visiva che più ami.
Il Trittico di Isenheim di Grünewald [1512-16, Musée d’Unterlinden, Colmar, Francia, N.d.R.].
La canzone che più ami.
Tupelo di John Lee Hooker; la profondità del sentimento e la bellezza della semplicità.
I tuoi recenti progetti.
Portare alla luce innumerevoli registrazioni sonore senza tempo dal Vega Vault; il mio primo disco solista Keep It Alive in uscita questo autunno; inviare energia nell’Universo per accendere la passione in altri esseri, sentire la loro energia creativa ed esprimerla in ogni modo.
Un ricordo della tua vita.
La sensazione dell’Infinito quando ho tenuto in braccio per la prima volta nostro figlio, Dante.
‒ Samantha Stella
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