TOdays Festival: il report della rassegna musicale di Torino

Si è conclusa lo scorso 29 agosto a Torino l’ultima edizione del “TOdays Festival”. Ecco come sono andate le due giornate di punta della rassegna (venerdì 27 e sabato 28), che hanno visto alternarsi, sul palco dello sPAZIO211, importanti nomi della scena italiana.

Dopo un anno di riposo obbligatorio, il TOdays Festival è finalmente giunto alla sua sesta edizione, continuando ad affermarsi come uno dei fiori all’occhiello delle proposte culturali offerte dal capoluogo piemontese. Sotto la direzione di Gianluca Gozzi, anche questa volta il festival è riuscito a movimentare la periferia di Torino attraverso una serie di eventi e iniziative all’insegna della buona musica. Segno distintivo della manifestazione (che negli anni scorsi ha coinvolto artisti del calibro di Ryoji Ikeda, Mogwai, e The Jesus and Mary Chain) è infatti l’interesse dimostrato verso quelle figure che, nel corso del tempo, sono riuscite a caratterizzare così tanto il proprio sound da diventare degli autentici punti di riferimento anche per le generazioni successive. Attraverso esibizioni live di una qualità rara e talk organizzati presso l’ex fabbrica INCET è stato possibile intraprendere un viaggio sorprendente nei meandri dell’avanguardia musicale.

GLI APPUNTAMENTI CLOU DEL TODAYS FESTIVAL

Nonostante la presenza di figure di spicco dell’attuale panorama internazionale e non – tra le quali ricordiamo i britannici Dry Cleaning, il cantautore Motta, e il popolare cofondatore dei Kings of Convenience, Erlend Øye –, sono state in particolar modo due le giornate che hanno segnato quest’ultima edizione del TOdays Festival, ovvero venerdì 27 e sabato 28 agosto.
In queste due occasioni lo sPAZIO211 si è trasformato in una sorta di tempio all’interno del quale si sono alternati alcuni esponenti di spicco della musica nostrana. È toccato agli I hate my village dare il via alle danze: un piccolo miracolo tutto italiano compiuto dal batterista dei Calibro 35 e Afterhours, Fabio Rondanini, da Marco Fasolo dei Jennifer Gentle, da Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion, e – dulcis in fundo – da Aberto Ferrari, frontman dei Verdena.
Caratterizzato da un vortice di suoni inaspettati (capaci di rievocare in un colpo solo le sonorità di giganti quali Fela Kuti e Battles), il loro live si è presentato come un’esperienza insolita che, tra virtuosismi al limite del progressive e irresistibili siparietti a opera di Ferrari, ha traghettato il pubblico verso inesplorati territori dal sapore esotico.

TOdays, Torino 2021. Teho Teardo

TOdays, Torino 2021. Teho Teardo

I PROGETTI SPECIALI DI TEHO TEARDO

Dopo un’esibizione non troppo convincente della band made in UK Black Midi, è toccato al compositore Teho Teardo riprendere le fila di quella cerimonia iniziata precedentemente dagli I hate my village. Accompagnato dalle bravissime Laura Bisceglia, al violoncello, e Ambra Chiara Michelangeli, alla viola, Teardo ha presentato due progetti inediti interamente dedicati al capolavoro distopico di Chris Marker, La Jetée: il cortometraggio A man falling (realizzato dallo stesso musicista in collaborazione con il filmmaker Orazio Guarino e il mitologico Blixa Bargeld), e una sonorizzazione sbalorditiva – fatta di riverberi, campionamenti elettronici e repentini colpi di archetto – del film del poliedrico regista francese. In un periodo così particolare come quello attuale, nel quale gli eventi pubblici appaiono ancora tanto liberatori quanto motivo di apprensione, le atmosfere ricreate da questo incredibile terzetto hanno caricato di nuovi significati l’opera di Marker ricordando al contempo tutta la bellezza (nonché l’importanza) dello stare insieme.

TOdays, Torino 2021. I hate my vilage

TOdays, Torino 2021. I hate my vilage

LE ESIBIZIONI DI IOSONOUNCANE E THE COMET IS COMING

Inaugurata da una performance non proprio indimenticabile del giovane Tutti Fenomeni (al quale però va riconosciuta una onestà intellettuale che si riflette in strofe simili: “Voglio incidere solo dischi brutti così sarò sicuro di piacere a tutti”), la penultima giornata del festival è partita dalla suggestiva Cattedrale del Parco Verde Aurelio Peccei – simbolo di un progetto di riqualificazione urbana sorto dalle ceneri dello storico complesso industriale della FIAT – per poi raggiungere nuovamente lo sPAZIO211. All’insegna della contaminazione più selvaggia, sono stati due i protagonisti indiscussi di questo appuntamento: l’inarrivabile Iosonouncane e gli esplosivi The Comet is coming. Sostenuta da sonorità ipnotiche in grado di trascendere dimensioni spazio-temporali, l’esibizione di Jacopo Incani (nome anagrafico di Iosonouncane) si è rivelata come un’esperienza ritualistica capace di smuovere in maniera viscerale il pubblico presente. In un arco di circa 60 minuti, nei quali alcuni estratti della sua ultima monumentale opera discografica, IRA, si sono alternati a tracce note quali Buio e Tanca (provenienti da quel capolavoro che è l’album del 2015, DIE), Incani si è dimostrato essere la punta di diamante di una realtà nazionale che, purtroppo, raramente riesce a toccare vette così alte. A concludere la serata sono stati invece i britannici The Comet is coming che, durante uno spettacolo dominato da ritmi inarrestabili, hanno sancito la preziosità di un evento culturale come il TOdays Festival.

Valerio Veneruso

www.todaysfestival.com

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Valerio Veneruso

Valerio Veneruso

Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM –…

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