Viaggiare inseguendo la musica. A Milano nasce TUM Festival del Turismo Musicale

Dal 22 al 24 ottobre prima edizione della rassegna che vuole creare network tra operatori della musica e del turismo e far scoprire le opportunità di viaggio a tema musicale. Ne abbiamo parlato con una delle sue fondatrici, Alessandra Di Caro.

All’estero i turismi culturale e musicale sono un fenomeno ormai affermato, soprattutto in area britannica si può dire che vadano a braccetto. È da Londra che ogni anno il prestigioso riconoscimento Leading Culture Destinations premia le migliori destinazioni turistiche a sfondo culturale. Ed è sempre in questa zona che nel 2019 sono stati registrati 11.2 milioni di turisti musicali che hanno dato origine ad un circuito economico di oltre 4.5 miliardi di sterline. E in Italia? C’è la Puglia, ad esempio, che in epoca pre-Covid ha dato origine a #VisitPugliaCreativa, promossa dal Distretto Produttivo Puglia Creativa: una nuova modalità di fruizione del patrimonio del territorio, attraverso la creazione di pacchetti turistici identitari che prendono forma, grazie all’aiuto di professionisti del settore con un evento caratterizzante come può essere un festival. 

 

TUM – FESTIVAL DEL TURISMO MUSICALE PROMOSSO DA UN TEAM DI DONNE 

E a proposito di festival ora ce n’è uno dal format inedito, con il duplice scopo di mettere in connessione gli operatori della musica e del turismo attivi nel nostro paese e far scoprire al pubblico le opportunità di viaggio in Italia grazie alla musica. Stiamo parlando di TUM – Festival del Turismo Musicale, promosso dalla giovane startup milanese tutta al femminile Butik, fondata da tre professioniste della comunicazione e del marketing: Alessandra Di Caro che gestisce strategie di comunicazione e marketing, seguendo anche progetti di raccolta fondi e branding; Alessia Naldini che gestisce l’amministrazione aziendale e le relazioni b2b, inoltre è responsabile delle relazioni con le istituzioni e delle partnership tecniche; infine, Marialuisa Rovetta che si occupa dell’immagine grafica, contenuti editoriali e pubbliche relazioni con partner e brand. La prima edizione sarà realizzata in forma ibrida digitale (22-23 ottobre) e fisica (domenica 24 alla Casa degli Artisti di Milano) e promette tre giorni di panel, workshop, conferenze, tour virtuali/in presenza e film per raccontare il ruolo dello spettacolo dal vivo in relazione allo sviluppo del territorio e per esplorare l’importante patrimonio musicale materiale e immateriale italiano. Per capirne di più ne abbiamo parlato con una delle sue fondatrici, la responsabile marketing di Butik, Alessandra Di Caro 

Come nasce l’iniziativa? 

Il Festival del Turismo Musicale è nato dopo gli ultimi 3 anni di intenso lavoro con la nostra agenzia Butik, in cui abbiamo capito la necessità di iniziare a diffondere la conoscenza del turismo musicale anche in Italia, come succede all’estero ed in particolare in UK.  L’iniziativa nasce per permettere a chi si occupa di questa tipologia di turismo di vedersi finalmente rappresentato e di trovare nel nostro festival un punto di riferimento e un momento di identificazione. Inoltre attraverso TUM vogliamo anche sottolineare l’importanza culturale e la ricaduta economica generata da promoter di eventi e festival musicali, club, archivi, negozi di dischi e strumenti. Infine per la prima volta abbiamo voluto abbattere le barriere di stili e non ci siamo fermate alla sola musica classica, ma abbiamo voluto dar voce a tutti i generi musicali e al valore che la musica in generale può portare al territorio. 

Suoni delle Dolomiti, Mischa Maisky, rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti_Pale di San Martino_concerto Bach per violoncello virtuoso

Suoni delle Dolomiti, Mischa Maisky, rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti_Pale di San Martino_concerto Bach per violoncello virtuoso

Quali opportunità ed esigenze l’hanno determinata? 

Il festival nasce in primis dall’esigenza di iniziare a parlare di turismo musicale come area distinta rispetto al turismo culturale e per cercare di quantificare e descrivere il fenomeno in Italia. Per questo motivo abbiamo infatti deciso di condurre la prima ricerca nazionale sul tema, che presenteremo il 22 ottobre alle 10.00, da cui sono usciti dei dati importanti, che testimoniano il fatto che il turismo musicale sia un fenomeno molto meno di nicchia di quanto si pensi, con un gran numero di persone propense a sperimentare esperienze musicali sul territorio italiano. Inoltre dietro al nostro progetto c’è una forte volontà di aumentare la conoscenza del patrimonio musicale del nostro Paese presso il grande pubblico, specialmente dando voce alle realtà delle Aree Interne, aggregando gli operatori più innovativi e promettenti del territorio italiano e dando loro visibilità. 

Cosa rappresenta per voi questo festival? 

Questo festival per noi è un punto di partenza per iniziare ad instaurare un dialogo con le realtà italiane che come noi si occupano di Turismo Musicale. Fare rete per Butik è una priorità e crediamo che possa essere un modello vincente per la condivisione di buone pratiche e per la creazione di nuove progettualità sostenibili che abbiano una forte relazione con il territorio e gli abitanti, al fine di valorizzare gli eventi, i festival ed il patrimonio musicale già esistente. 

CHAMOISic, Li Calzi ph Baiano

CHAMOISic, Li Calzi ph Baiano

Obiettivi per il futuro? 

Durante il festival stileremo il primo Manifesto sul Turismo Musicale insieme a 12 visionari dell’industria musicale e turistica con la volontà di portarlo in tour per l’Italia, organizzando dibattiti e confronti con gli operatori di settore, le comunità, i giovani delle Aree interne e per costruire insieme a loro una visione comune per il futuro.  

– Claudia Giraud 

 

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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