In the Middle. Il disco di Bawrut che parla del Mediterraneo
Mescola elettronica e dance il disco di debutto di Bawrut, che affronta i temi dell’epoca contemporanea, dalla migrazione al nodo dell’identità
Un disco corale di musica elettronica/dance, che con grazia e fare evocativo vuole riflettere su vari temi della contemporaneità – dal concetto di identità a quello di polarizzazione, fino al fenomeno della migrazione, passando per la danza – con l’aiuto di artisti provenienti da differenti campi per darne una rappresentazione anche visuale. Tutto questo lo si può trovare in In the Middle, album di debutto di Bawrut, al secolo Borut Viola, produttore e dj originario di Gorizia, città dalla secolare identità multietnica.
“’In the Middle’ è il nome del disco e ruota attorno al mar Mediterraneo. Un luogo di incrocio per millenni, dove culture, popoli e religioni si sono mescolati e influenzati a vicenda. Volevo celebrare questa unicità anche in opposizione agli attuali nazionalismi e alle distorte visioni delle identità che circolano nei vari Paesi e a quei sentimenti xenofobi che sfociano in disprezzo per le vite umane che attraversano il mare”, ci spiega Bawrut. “Per questo ho fatto un disco di musica elettronica, che pesca nei vari ritmi locali e lontani senza voler essere world music, piuttosto un suono moderno misto, come se questa macroarea fosse una città come Londra. Ho quattro ospiti che cantano in quattro lingue differenti: Cosmo in italiano, LIBERATO in napoletano, Glitter in arabo e Chico Blanco in spagnolo”.
DAL DISCO ALLA FANZINE
Uscito a novembre 2021 per la Ransom Note di Londra, che, oltre a essere un’etichetta discografica, è anche una rivista online di musica, arte e cultura, In the Middle consiste in una limited edition in vinile con 11 tracce, accompagnato da una fanzine: ogni opera d’arte, realizzata dagli 11 artisti visivi di Egitto, Italia, Spagna, Francia, Libano, Croazia, Grecia coinvolti da Rocio Mateos Garcias, direttore artistico e creativo di tutto il progetto, nonché autrice dell’artwork del disco e della fanzine, sarà mescolata con un’altra in modo da poter avere risultati visivi inaspettati.
“Il mio obiettivo con questo album era cercare di dare un senso alla musica elettronica/dance”, conclude Bawrut. “Il genere ha più o meno quarant’anni ed è abbastanza vecchio per essere qualcosa di più di semplice musica ballabile: è diventato famoso in tutto il mondo e parte di un grande showbiz, ma ha anche perso molta creatività e le prime spinte politiche del passato sono scomparse. Io voglio cercare di fare buona musica e raccontare qualcosa dietro”.
– Claudia Giraud
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #63
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