Arte e musica. Intervista al cantautore Andrea Chimenti

Il quattordicesimo appuntamento con la serie di contenuti curati dell’artista Samantha Stella presenta il ritratto del cantautore italiano Andrea Chimenti

Andrea Chimenti (Reggio Emilia, 1959) è un cantautore e scrittore italiano con un vasto percorso e collaborazioni internazionali nell’ambito dei diversi linguaggi artistici. Dal 1983 al 1989 è fondatore e cantante della band rock Moda, che partecipa, insieme ad altri gruppi italiani come Litfiba e Diaframma, alla prima compilation di new wave indipendente italiana per la label fiorentina I.R.A.. La band è vicina anche alle sonorità Anni Settanta di David Bowie, e il secondo album viene co-prodotto da Mick Ronson, chitarrista glam rock britannico di Bowie, nonché collaboratore di musicisti del calibro di Bob Dylan e Lou Reed. Dal 1990 Chimenti avvia la sua carriera solista. Nel 1996 il secondo album, L’Albero Pazzo, pubblicato dal Consorzio Produttori Indipendenti (Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni della band CCCP ‒ Fedeli alla Linea, successivamente rinati come C.S.I., e Gianni Maroccolo), contiene l’importante collaborazione con il cantante e compositore d’avanguardia inglese David Sylvian, frontman della band new wave Japan.

LA CARRIERA DI ANDREA CHIMENTI

La liaison spirituale con David Bowie lo porterà a interpretare le sue canzoni in un live del 2015 che poi diventerà un album. Di mezzo moltissime collaborazioni che uniscono la musica alle altre discipline artistiche. Collabora con i protagonisti del teatro e del cinema (tra gli altri il regista Carlo Verdone), realizza numerose sonorizzazioni per musei, mostre e videoarte, mette in musica testi di poeti come Giuseppe Ungaretti e Fernando Pessoa, e il testo biblico Il Cantico dei Cantici. Risale al 2007 la collaborazione con il Ministero della Cultura francese e la compagnia Danza Silenda, con cui viene pubblicato un cofanetto con immagini video realizzate in Normandia, dove la compagnia interpreta la carriera sempre più intimista, raffinata e spirituale di Chimenti. Collabora con Culturanuova (documentazione e valorizzazione del patrimonio culturale), realizzando la regia di numerose installazioni visive e sonore dedicate a celebri artisti e pittori tra cui Giorgio Vasari, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Beato Angelico. Chimenti è anche scrittore, il suo primo romanzo, Yuri, esce nel 2014, mentre è del 2021 la pubblicazione dell’audiolibro L’organista di Mainz. Sempre nel 2021, dopo aver ricevuto il Premio alla Carriera nell’ambito della manifestazione MEI Meeting delle Etichette Indipendenti, ha dato alle stampe l’album Il Deserto la Notte il Mare, co-prodotto da Cristiano Roversi per la label VREC, con la scelta personale di rendere disponibili in streaming solo i tre singoli. L’album è stato menzionato da molti giornalisti tra le migliori uscite discografiche italiane del 2021.

Andrea Chimenti. Photo Antonio De Sarno

Andrea Chimenti. Photo Antonio De Sarno

INTERVISTA AD ANDREA CHIMENTI

La tua definizione di arte.
Non so se qualcuno ha mai dato una definizione di arte in modo esaustivo, non credo sia possibile. Una definizione implica una comprensione ed è un po’ come cercare di comprendere “l’infinito”, “l’eterno”. L’arte nella sua essenza è qualcosa di precedente all’opera stessa, un’energia capace di far divenire, che è presente nell’opera ma non è l’opera, che risulta esserne solo l’espressione. Balbettando e cercando di mettere insieme dei vocaboli per una frase sbilenca, mi verrebbe da dire che l’arte è l’espressione più profonda di sé, creatrice di qualcosa che non c’era, in grado di emozionare e dialogare con un altro essere umano.

La tua definizione di musica.
Attraversare l’oceano in tempesta stando in piedi sulla prua di una nave.

Ti definisci un “artista”?
In quanto operatore nel campo dell’arte, sì, mi sento un artista. Come chi lavora con l’elettricità si sente un elettricista. Se poi io sia portatore di “arte” non l’ho mai saputo e morirò senza saperlo. Il giudizio lo lascio agli altri.

L’opera di arte visiva che più ami.
Incapace di darti una risposta, ti dico la prima opera che mi viene in mente e forse potrebbe essere quella giusta: Cristo nel deserto di Ivan Kramskoy. L’umanità e la potenza che emana questo dipinto conservato a San Pietroburgo è devastante. Per certi aspetti è uno specchio dove può riflettersi l’uomo in tutta la sua profonda solitudine.

La canzone che più ami.
Le tue domande sono come colpi di scure che si abbattono inesorabili. Tra le infinite canzoni che esistono la tentazione è quella di andarne a scovare qualcuna insolita, ma non sarebbe una scelta veritiera perché la canzone che salveremmo da un giudizio universale è quella che spicca immediatamente il volo nella testa. Allora ti dico Heroes di David Bowie.

I tuoi recenti progetti.
È appena uscito il mio nuovo disco Il Deserto la Notte il Mare e lo sto cullando come si fa con un neonato. I miei progetti riguardano i prossimi concerti dove avrò il piacere di suonarlo dal vivo. Un altro libro di racconti è in cantiere.

Un ricordo della tua vita.
Io seduto su un muretto alla stazione ferroviaria di Firenze. Un giorno anonimo, nulla di particolare era accaduto, attendevo un treno, uno dei tanti che prendevo ogni giorno. Senza alcun motivo, senza ragione alcuna, a un tratto per alcuni minuti fui colmo di felicità, una felicità immensa che non ho mai più riprovato nella vita.

Samantha Stella

https://www.andreachimenti.it

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Samantha Stella

Samantha Stella

Samantha Stella, nata a Genova, vive a Milano. Artista visiva, performer, set & costume designer, regista, musicista, cantante. Sviluppa principalmente progetti focalizzati sul corpo e pratiche di discipline live utilizzando differenti linguaggi, installazioni con elementi strutturali e corporei, fotografia, video,…

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