Rinasce Casa Stradivari a Cremona: dall’autunno 2022 diventerà una liuteria internazionale
Grazie alla Fondazione Casa Stradivari la bottega del maestro e liutaio di fama mondiale Antonio Stradivari è stata salvata dal finire nel dimenticatoio. Riaprirà i battenti nell’autunno 2022.
Dopo anni intrappolata in un destino incerto, Casa Stradivari è salva: la bottega di Corso Garibaldi 57 a Cremona, luogo dove realizzò alcuni dei suoi capolavori il più famoso liutaio del mondo, riaprirà i battenti in autunno. I piani futuri per la bottega e casa di Stradivari sono luminosi: da luogo ormai caduto in disuso, adoperato solo per eventi occasionali e messo in vendita nel febbraio 2020 dopo la chiusura della casa da tè che vi era ospitata, diventerà un’officina e liuteria di respiro internazionale, con sale espositive e un laboratorio musicale. Il progetto è stato reso possibile grazie alla neonata Fondazione Casa Stradivari, fondata dal violinista Fabrizio von Arx, anche direttore artistico della fondazione, insieme ad Antonio Gambardella e Stefania Soldi. “È una forte emozione far rivivere Casa Stradivari”, ha detto al lancio del progetto lo svizzero-napoletano von Arx. “È anche un grande impegno e una responsabilità. Questa Casa sarà ricca di idee e di ispirazione per i giovani musicisti. Dall’antica bottega vogliamo produrre iniziative musicali e culturali e dare nuovi impulsi alla diffusione del repertorio classico e del nome Stradivari nel mondo”.
L’AVVIO DEI LAVORI PER CASA STRADIVARI A CREMONA
“È una bella notizia” ha commentato in una nota il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, che ha presenziato l’annuncio dei lavori insieme all’assessore ai Sistemi Culturali Luca Burgazzi e all’assessora al Turismo Barbara Manfredini. “Da anni ormai abbiamo collaborato per valorizzare questo luogo e questo corso, ora, grazie a questo progetto di ristrutturazione, cultura, sviluppo connesso con la storia della nostra città, Casa Stradivari potrà essere un centro di vitalità strutturato e continuativo”, ha chiosato Galimberti. Il palazzo, che ospitò Antonio Stradivari fra il 1667 e il 1680 e davanti cui era stata eretta una statua in bronzo in sua memoria, è l’ultimo ricordo fisico del liutaio, dato che l’altra sua abitazione nel quartiere dei liutai venne abbattuta per realizzare la Galleria e il suo corpo è andato disperso. Ora collaborerà strettamente con il Museo del Violino, nel cui auditorium si sono tenuti degli eventi di presentazione del progetto in concomitanza con l’annuncio dei lavori, tra cui la proiezione del docufilm For the next 300 years, che racconta il viaggio mid-pandemico intrapreso da von Arx in occasione del trecentesimo compleanno del suo violino Stradivari, il Madrileno del 1720 da lui ribattezzato The Angel.
– Giulia Giaume
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