A Goro nascerà un centro culturale dedicato a Milva. Promuoverà la cultura tra i più giovani
La città natale di Ilva Maria Biolcati, in arte Milva, accoglierà una nuova realtà per celebrare la sua eredità artistica, ma anche per offrire un luogo di incontro, cultura e crescita ai più giovani. Tra gli obiettivi c’è anche quello di combattere l’abbandono scolastico che affligge questo territorio, come ci ha raccontato la promotrice del progetto Martina Corgnati
Un museo dedicato alla memoria di Milva. Anzi, molto di più. A Goro, in provincia di Ferrara, nella città Natale della grande cantautrice e attrice italiana scomparsa un anno fa, viene lanciato un progetto che ne raccoglie l’eredità e promuove uno spazio di cultura e condivisione pensato per i più giovani, offrendo una prospettiva finora mancante nel territorio. Il centro culturale sorgerà in un edificio acquisito dal Comune, posto nelle adiacenze della Biblioteca e del teatro comunale, nella storica piazza gorese che è stata intitolata proprio alla memoria di Milva, al secolo Ilva Maria Biolcati. Uno sforzo reso possibile grazie alla spinta economica del PNRR (alla cittadina del ferrarese vengono destinati 1.550.000 euro, da ripartire su diversi progetti) ma anche alla preziosa collaborazione di Martina Corgnati, nota critica d’arte e figlia di Milva, che a Goro ha donato diverso materiale che costituirà il nucleo di partenza della collezione.
IL CENTRO CULTURALE DEDICATO A MILVA A GORO
“Si tratta di una piccola collezione nella quale ci sono delle fotografie già precedentemente esposte al teatro comunale”, racconta Martina Corgnati ad Artribune, spiegando cosa i visitatori troveranno nel museo una volta ultimati i lavori. “Ritratti fotografici dedicati a Milva da grandi figure, come Giampaolo Barbieri, Paola Mattioli, nota fotografa femminista, Marco Caselli, fotografo di teatro soprattutto ferrarese. Ci sono anche artisti veri e propri come Maria Mulas e Agnese Purgatorio, che a Milva ha dedicato un fotomontaggio”, prosegue. “Sono opere che ho donato oppure ho chiesto agli artisti di dare in dono per arricchire la collezione di questo luogo. La gestione sarà dell’assessorato alla Cultura e del Comune, ma io collaborerò e sarò di supporto ove necessario”. Non solo un luogo legato alla memoria di Milva, si è detto: il centro culturale sarà pensato come un luogo attivo per incontri e eventi, con un punto d’ascolto in cui sono a disposizione alcuni dei materiali appartenenti all’immensa discografia di Milva, ma anche una biblioteca contenente libri di narrativa e altri titoli che le sono stati cari.
UN CENTRO CULTURALE CONTRO L’ABBANDONO SCOLASTICO
Un luogo pensato soprattutto per i giovani, come specifica Corgnati, sollevando un problema sociale che affligge non soltanto questa provincia: “È stato riscontrato come a Goro i ragazzi abbandonino la scuola a 13 anni per andare a raccogliere le vongole nelle valli [questo prodotto è considerato un’eccellenza locale, ndr] e passare il resto della giornata davanti ai videogiochi o altre attività per niente formative. Non c’è nessuna affezione per l’apprendimento e per la cultura, e questo non solo è grave, ma è pericoloso soprattutto nel nostro Paese, che è fragile da tanti punti di vista. Mai abbiamo visto una fragilità così evidente come in questi ultimi anni in Italia. Io spero che questo piccolo luogo sia un’ispirazione a darsi un destino diverso, a partire da un passato che appartiene a questo territorio”. Conclude, “tutte le donazioni che finora ho fatto dell’eredità di mia madre sono tutte rivolte a questo scopo, mosse dalla volontà di portare un grande esempio di una persona che ha saputo acculturarsi, che ha saputo trasformare il suo talento naturale in vera proposta culturale, al fine di ispirare le generazioni a venire”.
-Giulia Ronchi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati